Gianni Agnelli, l'avvocato in livrea bianconera. Amante dell'elicottero e della Juventus

Oggi Gianni Agnelli, l'avvocato meno avvocato più famoso d'Italia, compirebbe 103 anni. Sarebbe bello sapere quale è il suo pensiero sull'attuale Juventus, sugli scandali che la stanno attraversando, sullo stile che forse è andato perso e che lui ha incarnato in tutto e per tutto, in una Italia molto diversa e più poggiata su antiche discendenze. Nel corso della sua vita è stato, fra le altre cose, sindaco di Villar Perosa - dove si gioca la partitella in famiglia tradizionale per la Juventus - dal 1945 al 1980, Senatore a vita dal 1991 fino alla morte il 24 gennaio 2003, Sottotenente di complemento nel Regio Esercio, in forza alla Cavalleria, avendo partecipato alla Campagna di Russia e a quella di Tunisia. Oltre, ovviamente, al ruolo di amministratore della FIAT.

Laureato in giurisprudenza ma senza avere mai fatto l'esame di abilitazione, l'Avvocato aveva uno stile inconfodibile. Il piumino sopra il blazer, le camicie con il colletto e le cravatte sopra il pullover, ma anche le coste inglesi indossate allo stadio, oppure l'orologio che era sempre sopra il polsino della camicia. Ma anche la sigaretta che viene immortalata da un quadro di Andy Warhol. Agnelli si muoveva spesso con l'elicottero, era un grande viveur e ha avuto flirt con le più belle donne della sua epoca. Padrone della propria immagine, ma anche schiavo della sua stessa classe. Probabilmente non è un caso che Andrea Agnelli abbia, anni fa, preso l'elicottero per andare a comprare Cristiano Ronaldo. Un tentativo non riuscito di avere la stessa classe dell'indimenticato Gianni.

Presidente della Juventus dal 1947 al 1954, acquistò calciatori come Giampiero Boniperti, John Hansen e Karl Åge Præst, decisivi per la conquista di due campionati di Serie A nel 1950 e 1952, i primi vinti dalla Vecchia Signora in quindici anni. Tramite lui diventa un'azienda indipendente con un capitale privato e una responsabilità limitata. Poco divenne dirigente, anche Presidente Onorario fino al 1994, quando il testimone passò al fratello Umberto. Dieci Scudetti, quattro Coppe Italia, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, tre Coppe UEFA e una Supercoppa UEFA, per un totale di 23 trofei ufficiali in 48 anni.