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Juventus, Zuliani: "La Juve perde col Millan e Calvo dice che è acqua passata!"
Fotografie di quest’ultima partita in casa della Juventus. Il cielo è nero e sembra carico di pioggia sopra l’Allianz Stadium. I gruppi organizzati si ritrovano fuori a sbandierare: “noi il teatro non lo vogliamo”. Il presidente Ferrero arriva sorridendo e salutando all’ingresso della tribuna Agnelli. Più che altro sembra una discoteca ormai la nostra vecchia casa-bolgia.
Di Maria si ferma per autografare le maglie ai bambini per l’ultima volta? La squadra scende verso il campo, gli ex Locatelli e Bonucci scherzano con Pobega del Milan. Kean scambia due convenevoli con Leao. Il pubblico applaude, per l’occasione mixa dj Shermanology. Arriva la formazione ufficiale. Juve in campo con Tek; Gatti-Bremer-Danilo; Cuadrado-Locatelli-Rabiot-Kostic; Di Maria-Chiesa-Kean.
I commenti si sprecano in tribuna dove aleggia una domanda sola, ma Allegri è l’allenatore anche per il prossimo anno? Entra in campo il Milan sotto qualche fischio mentre Paolo Maldini firma autografi anche ai nostri tifosi. Diciamo che l’ambiente è migliore rispetto al derby d’Italia. Warm up bianconero con la squadra che prova le conclusioni in porta.
È tempo di inno ufficiale “storia di un grande amore” e della coreografia stile bei tempi con le bandierine bianche e nere e quelle gialle nel centro dei vari settori. Calvo, prima del match, parla di sentenza ingiusta che però è definitiva, non una grande speranza e quindi concentriamoci sul campo.
La squadra sembra ben messa con il 3-4-3 offensivo: intensità e pressione a cui non siamo abituati producono 3 belle palle gol ma prima Maignan in tuffo disinnesca il missile di Cuadrado e poi facciamo tutto da soli. Kean sfonda e sul rimpallo Di Maria si divora un gol facile per uno come lui. Chiesa entra in partita e il dialogo con Locatelli lo porta alla conclusione in area ma pure lui sparacchia alto. E quando meno te lo aspetti ecco il gol del vantaggio milanista con Giroud che salta indisturbato alle spalle di Gatti.
Come si dice in questi casi, non è anno. Il secondo tempo vive più per la protesta della Curva Sud che riporta allo Stadium i suoi capigruppo che cantano “la Juve siamo noi, non siamo solo clienti e noi il teatro non lo vogliamo”. La squadra ci prova ma non crea palle gol importanti, anzi, subisce il contropiede e Tek salva su Saelemaekers.
Leao ci grazia a campo aperto e i cambi non portano molto. Di Maria fischiato alla sostituzione direi che può finire qui la sua avventura. L’ultima occasione è per Danilo murato in area piccola. Il saluto della curva ai giocatori non manca e le maglie bianconere applaudono commosse. Ora resta solo il fuori campo che non sembra essere dei migliori.
Di Maria si ferma per autografare le maglie ai bambini per l’ultima volta? La squadra scende verso il campo, gli ex Locatelli e Bonucci scherzano con Pobega del Milan. Kean scambia due convenevoli con Leao. Il pubblico applaude, per l’occasione mixa dj Shermanology. Arriva la formazione ufficiale. Juve in campo con Tek; Gatti-Bremer-Danilo; Cuadrado-Locatelli-Rabiot-Kostic; Di Maria-Chiesa-Kean.
I commenti si sprecano in tribuna dove aleggia una domanda sola, ma Allegri è l’allenatore anche per il prossimo anno? Entra in campo il Milan sotto qualche fischio mentre Paolo Maldini firma autografi anche ai nostri tifosi. Diciamo che l’ambiente è migliore rispetto al derby d’Italia. Warm up bianconero con la squadra che prova le conclusioni in porta.
È tempo di inno ufficiale “storia di un grande amore” e della coreografia stile bei tempi con le bandierine bianche e nere e quelle gialle nel centro dei vari settori. Calvo, prima del match, parla di sentenza ingiusta che però è definitiva, non una grande speranza e quindi concentriamoci sul campo.
La squadra sembra ben messa con il 3-4-3 offensivo: intensità e pressione a cui non siamo abituati producono 3 belle palle gol ma prima Maignan in tuffo disinnesca il missile di Cuadrado e poi facciamo tutto da soli. Kean sfonda e sul rimpallo Di Maria si divora un gol facile per uno come lui. Chiesa entra in partita e il dialogo con Locatelli lo porta alla conclusione in area ma pure lui sparacchia alto. E quando meno te lo aspetti ecco il gol del vantaggio milanista con Giroud che salta indisturbato alle spalle di Gatti.
Come si dice in questi casi, non è anno. Il secondo tempo vive più per la protesta della Curva Sud che riporta allo Stadium i suoi capigruppo che cantano “la Juve siamo noi, non siamo solo clienti e noi il teatro non lo vogliamo”. La squadra ci prova ma non crea palle gol importanti, anzi, subisce il contropiede e Tek salva su Saelemaekers.
Leao ci grazia a campo aperto e i cambi non portano molto. Di Maria fischiato alla sostituzione direi che può finire qui la sua avventura. L’ultima occasione è per Danilo murato in area piccola. Il saluto della curva ai giocatori non manca e le maglie bianconere applaudono commosse. Ora resta solo il fuori campo che non sembra essere dei migliori.
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