
Lazio, tutto in 90 minuti: come la sfida col Lecce cambierà il futuro biancoceleste
Dalla Champions League alla possibilità di non giocare in Europa. La Lazio si gioca tutto negli ultimi 90 minuti di una stagione lunghissima, asfissiante e per certi versi sorprendente. Nessuno in casa biancoceleste nove mesi fa pensava di poter rimanere in zona Champions di fatto per 37 giornate, eppure la Lazio è lì anche se il destino non è nelle sue mani. Serve una sconfitta della Juventus a Venezia e una non vittoria della Roma in casa del Torino, oltre al successo dei ragazzi di Baroni. Se si verificasse solo uno dei risultati auspicati dalla Lazio tra Venezia e Torino, allora i biancocelesti con i tre punti si qualificherebbero in Europa League. Con un punto Zaccagni e compagni blinderebbero almeno la Conference League, che in caso di sconfitta e di contemporanea vittoria della Fiorentina a Udine spetterebbe ai viola. Può succedere di tutto, così come tutto può succedere in estate e tanto dipenderà da quale competizione europea giocherà la Lazio, qualora dovesse quantomeno qualificarsi per la Conference.
Lazio, tanti big hanno mercato: senza Champions almeno una cessione pesante
La Champions League finanzierebbe il mercato estivo senza dover rinunciare ai pezzi pregiati. Già in caso di ritorno in Europa League servirà almeno un sacrificio in estate. I nomi sono tanti, a cominciare dalla difesa dove Gila piace molto in Premier League, mentre Tavares potrebbe tornare in Inghilterra a meno di un anno dall’arrivo in Italia. Per entrambi la Lazio valuta offerte comprese tra i 30 e i 40 milioni, considerando anche le percentuali da riconoscere rispettivamente a Real Madrid e Arsenal in caso di cessione. A centrocampo attenzione al futuro di Guendouzi, su cui la Lazio però è stata piuttosto chiara. La società non vorrebbe cedere il francese, che però ha ambizioni importanti anche per blindare il suo posto in nazionale in vista del Mondiale. C’è una clausola da 50 milioni, la Lazio non vorrebbe fare sconti e comunque sotto i 40 milioni non si siede a trattare. Può bastare qualche milione in meno per Castellanos, a sua volta cercato in Premier da diverse squadre che hanno bisogno di un centravanti. Per meno di 30 milioni la Lazio non lo lascerà partire, se qualche club inglese dovesse ulteriormente alzare la posta allora l’ex Girona potrebbe salutare Formello. Il teorema a Formello però è chiaro. In caso di Champions non servirà alcun sacrificio, in caso di Europa League potrebbe bastare una sola cessione importante, mentre con la Conference, o ancor di più senza Europa, le cessioni dovranno essere almeno due.
Lazio, tanti big hanno mercato: senza Champions almeno una cessione pesante
La Champions League finanzierebbe il mercato estivo senza dover rinunciare ai pezzi pregiati. Già in caso di ritorno in Europa League servirà almeno un sacrificio in estate. I nomi sono tanti, a cominciare dalla difesa dove Gila piace molto in Premier League, mentre Tavares potrebbe tornare in Inghilterra a meno di un anno dall’arrivo in Italia. Per entrambi la Lazio valuta offerte comprese tra i 30 e i 40 milioni, considerando anche le percentuali da riconoscere rispettivamente a Real Madrid e Arsenal in caso di cessione. A centrocampo attenzione al futuro di Guendouzi, su cui la Lazio però è stata piuttosto chiara. La società non vorrebbe cedere il francese, che però ha ambizioni importanti anche per blindare il suo posto in nazionale in vista del Mondiale. C’è una clausola da 50 milioni, la Lazio non vorrebbe fare sconti e comunque sotto i 40 milioni non si siede a trattare. Può bastare qualche milione in meno per Castellanos, a sua volta cercato in Premier da diverse squadre che hanno bisogno di un centravanti. Per meno di 30 milioni la Lazio non lo lascerà partire, se qualche club inglese dovesse ulteriormente alzare la posta allora l’ex Girona potrebbe salutare Formello. Il teorema a Formello però è chiaro. In caso di Champions non servirà alcun sacrificio, in caso di Europa League potrebbe bastare una sola cessione importante, mentre con la Conference, o ancor di più senza Europa, le cessioni dovranno essere almeno due.
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