
Sarri: "Rovella? L'avevo detto che dopo 50 gare da vertice basso sarebbe diventato un top"
Prima di rivestirsi di biancoceleste e tornare alla corte di Claudio Lotito per cominciare la sua seconda esperienza da allenatore della Lazio, Maurizio Sarri torna in Maremma per insegnare calcio. Così, in attesa del ritiro precampionato con la sua nuova squadra, da ieri e anche nella giornata di oggi mister Sarri è presente a Castiglione della Pescaia - alla Valletta Beach Club - per tenere un "clinic" di specializzazione dedicato ad allenatori (professionisti e non), addetti ai lavori del mondo del pallone e appassionati.
Ed è proprio in questa cornice che Maurizio Sarri - rispondendo alle domande dei presenti - si sofferma su alcuni dei calciatori che tra pochi giorni andrà direttamente ad allenare: "Nuno Tavares è l'unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo. Rovella? Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso, sarebbe diventato un top. Gli manca un po' di palleggio ma è molto forte. Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre".
Per Sarri è anche l'occasione per tornare brevemente sulla vittoria del Paris Saint-Germain in finale di Champions League contro l'Inter: "Il PSG ha dato una lezione al mondo, ha mandato via i top player, ha abbassato il monte ingaggi comprando dei giovanissimi con cui ha avuto coraggio e ha vinto dove Messi e Neymar non avevano vinto".
Spazio anche alle sue esperienze in panchina, con nota particolare sulla quella bianconera: "La Juventus è stata la squadra più difficile da allenare perché era asimmetrica. Abbiamo vinto grazie ai più freschi, come Bentancur. Abbiamo fatto la corsa sull’Inter sempre, perché la Lazio, giocando ogni tre giorni, non aveva la rosa per concorrere".
LEGGI ANCHE: Esclusiva TMW - Sarri: "Contatto con la Fiorentina solo dopo la Lazio. Ecco il mio consiglio per Gattuso ct"
Ed è proprio in questa cornice che Maurizio Sarri - rispondendo alle domande dei presenti - si sofferma su alcuni dei calciatori che tra pochi giorni andrà direttamente ad allenare: "Nuno Tavares è l'unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo. Rovella? Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso, sarebbe diventato un top. Gli manca un po' di palleggio ma è molto forte. Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre".
Per Sarri è anche l'occasione per tornare brevemente sulla vittoria del Paris Saint-Germain in finale di Champions League contro l'Inter: "Il PSG ha dato una lezione al mondo, ha mandato via i top player, ha abbassato il monte ingaggi comprando dei giovanissimi con cui ha avuto coraggio e ha vinto dove Messi e Neymar non avevano vinto".
Spazio anche alle sue esperienze in panchina, con nota particolare sulla quella bianconera: "La Juventus è stata la squadra più difficile da allenare perché era asimmetrica. Abbiamo vinto grazie ai più freschi, come Bentancur. Abbiamo fatto la corsa sull’Inter sempre, perché la Lazio, giocando ogni tre giorni, non aveva la rosa per concorrere".
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