
"Questa legge è un punto di svolta". L'Intervento di Lotito agli Stati Generali della lotta alla pirateria
"È per me un onore essere qui oggi in un contesto così qualificato e rilevante, dedicato a un tema che considero centrale per il futuro del nostro Paese: la lotta alla pirateria audiovisiva, una sfida che incrocia la legalità, la sicurezza, l’innovazione e – sempre più – la nostra sovranità digitale". Così Claudio Lotito, presidente della Lazio e senatore FI, a margine degli Stati Generali della lotta alla pirateria. Di seguito riportiamo l'intervento integrale:
"La pirateria non è un reato minore. Non è un comportamento marginale. È un fenomeno criminale organizzato, che sottrae risorse alla cultura, allo sport, all’industria creativa, e colpisce direttamente chi produce valore, chi investe, chi forma e crea occupazione. Nel solo comparto sportivo, le stime più recenti indicano che la pirateria genera profitti illeciti superiori ai 300 milioni di euro l’anno. Parliamo di milioni di utenti che si collegano a piattaforme illegali, utilizzano dispositivi come il “pezzotto”, guardano eventi sportivi in streaming senza pagare i diritti.
Questi numeri non sono statistiche astratte. Sono risorse sottratte ai club, agli atleti, ai lavoratori dell’indotto, ai territori. Sono campi che non vengono ristrutturati, settori giovanili che non ricevono investimenti, giovani talenti che non hanno possibilità di crescere. Ogni contenuto pirata è un danno reale. È un furto che penalizza chi rispetta le regole e arricchisce chi opera nell’illegalità. Lo stesso vale per il mondo audiovisivo, cinematografico, editoriale: settori che rappresentano un asset strategico per la nostra identità nazionale, per l’economia e per la reputazione dell’Italia nel mondo. La pirateria mina alla radice il patto di fiducia tra chi produce contenuti e chi ne fruisce legalmente.
È con questa consapevolezza che abbiamo portato in Parlamento – con determinazione e spirito costruttivo – una risposta legislativa forte, moderna e condivisa. Mi riferisco alla legge 14 luglio 2023, n. 93, approvata all’unanimità da tutte le forze politiche. Una legge che ho avuto l’onore di relazionare e difendere in Aula, con un approccio bipartisan che oggi rivendico con orgoglio.
Questa norma attribuisce all’AGCOM poteri straordinari e tempestivi, consentendo il blocco dei flussi pirata entro 30 minuti dalla segnalazione da parte dei detentori dei diritti. Un’azione rapida, efficace, concreta. Una risposta in tempo reale a un crimine che si consuma nel digitale. A supporto di questo impianto, è stato sviluppato – in sinergia con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale – il Piracy Shield, una piattaforma tecnologica avanzata che consente il monitoraggio, la tracciatura e l’oscuramento dei contenuti illegali.
Ma non ci siamo fermati qui. La legge interviene anche sulla responsabilità degli operatori: gli internet service provider devono collaborare attivamente, senza ritardi o zone d’ombra. L’esecuzione degli ordini di blocco è oggi un obbligo preciso. E soprattutto, abbiamo introdotto sanzioni dure: fino a 3 anni di reclusione per chi trasmette contenuti in modo illegale; multe fino a 5.000 euro per gli utenti finali che li fruiscono. Un elemento simbolico e concreto: anche chi guarda, anche chi alimenta il sistema, non è più invisibile né impunito.
Abbiamo previsto un protocollo operativo tra AGCOM, Guardia di Finanza e Autorità Giudiziaria per garantire individuazione e tracciabilità dei comportamenti illeciti. Nessuno deve più pensare che la pirateria sia una furbizia. È un reato. E verrà trattato come tale.
Questa legge rappresenta un punto di svolta. Ma da sola non basta. Occorre una cultura condivisa della legalità. Occorre continuare a sensibilizzare il pubblico, soprattutto le nuove generazioni. Dobbiamo spiegare che la pirateria non è un gesto senza conseguenze, ma un attacco alla comunità, al lavoro, al merito, al talento.
Serve una nuova alleanza: tra istituzioni, operatori, aziende, associazioni, forze dell’ordine e cittadini. Una coalizione della responsabilità per difendere il valore della produzione culturale e sportiva italiana. In questo senso, iniziative come quella promossa oggi da FAPAV e Ipsos sono fondamentali. Offrono conoscenza, dati, strumenti. E rappresentano una piattaforma di confronto tra pubblico e privato, tra innovazione e regolazione.
L’Italia è oggi un modello normativo di riferimento in Europa. Lo ha detto con chiarezza Javier Tebas, presidente della Liga spagnola, che ha definito la nostra legge “la più avanzata d’Europa”. Ma dobbiamo continuare a migliorarla.
Sono convinto, ad esempio, che i costi operativi derivanti dall’applicazione della legge non possano ricadere su chi subisce la pirateria. Questo onere deve essere assunto dallo Stato. Se questa battaglia è una priorità nazionale – e lo è – allora deve essere sostenuta con risorse e determinazione da parte dell’intero sistema Paese.
Concludo con alcuni ringraziamenti doverosi. Grazie alla Lega Serie A, alle emittenti, ai produttori, alle piattaforme che hanno sostenuto questa battaglia con coerenza e passione. Grazie alla Guardia di Finanza, all’AGCOM, all’ACN per il lavoro straordinario svolto in sinergia.
E grazie ai colleghi parlamentari – di maggioranza e opposizione – che hanno saputo mettere da parte le divisioni per un obiettivo comune: la difesa della legalità, della cultura, dello sport italiano.
Abbiamo finalmente gli strumenti. Ora è il momento di usarli con determinazione, ogni giorno. Il messaggio che parte da questa giornata è chiaro: la pirateria non sarà più tollerata. Chi alimenta questo fenomeno verrà fermato e sanzionato.
Difendere i contenuti significa difendere il nostro futuro. E in questa partita, tutti siamo chiamati a scendere in campo.
E lo faremo, con la forza della legge, con l’orgoglio di un Paese che vuole vincere anche questa sfida.
E un ringraziamento speciale va alla FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali – e al suo Presidente, Federico Bagnoli Rossi, per l’impegno instancabile e il ruolo centrale svolto in questi anni nel promuovere una cultura della legalità digitale.
La FAPAV ha saputo mettere in rete istituzioni, imprese, professionisti del settore e società civile, costruendo una piattaforma di dialogo e di azione concreta che ha contribuito in modo determinante all’elaborazione e all’approvazione della legge antipirateria. Il lavoro di approfondimento, sensibilizzazione e proposta portato avanti sotto la guida del Presidente Bagnoli Rossi è stato – e continua a essere – un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato al servizio dell’interesse nazionale. Questa giornata di confronto, organizzata con rigore e visione, ne è la dimostrazione più evidente. Grazie a FAPAV per aver creduto in questa battaglia prima che diventasse una priorità condivisa".
"La pirateria non è un reato minore. Non è un comportamento marginale. È un fenomeno criminale organizzato, che sottrae risorse alla cultura, allo sport, all’industria creativa, e colpisce direttamente chi produce valore, chi investe, chi forma e crea occupazione. Nel solo comparto sportivo, le stime più recenti indicano che la pirateria genera profitti illeciti superiori ai 300 milioni di euro l’anno. Parliamo di milioni di utenti che si collegano a piattaforme illegali, utilizzano dispositivi come il “pezzotto”, guardano eventi sportivi in streaming senza pagare i diritti.
Questi numeri non sono statistiche astratte. Sono risorse sottratte ai club, agli atleti, ai lavoratori dell’indotto, ai territori. Sono campi che non vengono ristrutturati, settori giovanili che non ricevono investimenti, giovani talenti che non hanno possibilità di crescere. Ogni contenuto pirata è un danno reale. È un furto che penalizza chi rispetta le regole e arricchisce chi opera nell’illegalità. Lo stesso vale per il mondo audiovisivo, cinematografico, editoriale: settori che rappresentano un asset strategico per la nostra identità nazionale, per l’economia e per la reputazione dell’Italia nel mondo. La pirateria mina alla radice il patto di fiducia tra chi produce contenuti e chi ne fruisce legalmente.
È con questa consapevolezza che abbiamo portato in Parlamento – con determinazione e spirito costruttivo – una risposta legislativa forte, moderna e condivisa. Mi riferisco alla legge 14 luglio 2023, n. 93, approvata all’unanimità da tutte le forze politiche. Una legge che ho avuto l’onore di relazionare e difendere in Aula, con un approccio bipartisan che oggi rivendico con orgoglio.
Questa norma attribuisce all’AGCOM poteri straordinari e tempestivi, consentendo il blocco dei flussi pirata entro 30 minuti dalla segnalazione da parte dei detentori dei diritti. Un’azione rapida, efficace, concreta. Una risposta in tempo reale a un crimine che si consuma nel digitale. A supporto di questo impianto, è stato sviluppato – in sinergia con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale – il Piracy Shield, una piattaforma tecnologica avanzata che consente il monitoraggio, la tracciatura e l’oscuramento dei contenuti illegali.
Ma non ci siamo fermati qui. La legge interviene anche sulla responsabilità degli operatori: gli internet service provider devono collaborare attivamente, senza ritardi o zone d’ombra. L’esecuzione degli ordini di blocco è oggi un obbligo preciso. E soprattutto, abbiamo introdotto sanzioni dure: fino a 3 anni di reclusione per chi trasmette contenuti in modo illegale; multe fino a 5.000 euro per gli utenti finali che li fruiscono. Un elemento simbolico e concreto: anche chi guarda, anche chi alimenta il sistema, non è più invisibile né impunito.
Abbiamo previsto un protocollo operativo tra AGCOM, Guardia di Finanza e Autorità Giudiziaria per garantire individuazione e tracciabilità dei comportamenti illeciti. Nessuno deve più pensare che la pirateria sia una furbizia. È un reato. E verrà trattato come tale.
Questa legge rappresenta un punto di svolta. Ma da sola non basta. Occorre una cultura condivisa della legalità. Occorre continuare a sensibilizzare il pubblico, soprattutto le nuove generazioni. Dobbiamo spiegare che la pirateria non è un gesto senza conseguenze, ma un attacco alla comunità, al lavoro, al merito, al talento.
Serve una nuova alleanza: tra istituzioni, operatori, aziende, associazioni, forze dell’ordine e cittadini. Una coalizione della responsabilità per difendere il valore della produzione culturale e sportiva italiana. In questo senso, iniziative come quella promossa oggi da FAPAV e Ipsos sono fondamentali. Offrono conoscenza, dati, strumenti. E rappresentano una piattaforma di confronto tra pubblico e privato, tra innovazione e regolazione.
L’Italia è oggi un modello normativo di riferimento in Europa. Lo ha detto con chiarezza Javier Tebas, presidente della Liga spagnola, che ha definito la nostra legge “la più avanzata d’Europa”. Ma dobbiamo continuare a migliorarla.
Sono convinto, ad esempio, che i costi operativi derivanti dall’applicazione della legge non possano ricadere su chi subisce la pirateria. Questo onere deve essere assunto dallo Stato. Se questa battaglia è una priorità nazionale – e lo è – allora deve essere sostenuta con risorse e determinazione da parte dell’intero sistema Paese.
Concludo con alcuni ringraziamenti doverosi. Grazie alla Lega Serie A, alle emittenti, ai produttori, alle piattaforme che hanno sostenuto questa battaglia con coerenza e passione. Grazie alla Guardia di Finanza, all’AGCOM, all’ACN per il lavoro straordinario svolto in sinergia.
E grazie ai colleghi parlamentari – di maggioranza e opposizione – che hanno saputo mettere da parte le divisioni per un obiettivo comune: la difesa della legalità, della cultura, dello sport italiano.
Abbiamo finalmente gli strumenti. Ora è il momento di usarli con determinazione, ogni giorno. Il messaggio che parte da questa giornata è chiaro: la pirateria non sarà più tollerata. Chi alimenta questo fenomeno verrà fermato e sanzionato.
Difendere i contenuti significa difendere il nostro futuro. E in questa partita, tutti siamo chiamati a scendere in campo.
E lo faremo, con la forza della legge, con l’orgoglio di un Paese che vuole vincere anche questa sfida.
E un ringraziamento speciale va alla FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali – e al suo Presidente, Federico Bagnoli Rossi, per l’impegno instancabile e il ruolo centrale svolto in questi anni nel promuovere una cultura della legalità digitale.
La FAPAV ha saputo mettere in rete istituzioni, imprese, professionisti del settore e società civile, costruendo una piattaforma di dialogo e di azione concreta che ha contribuito in modo determinante all’elaborazione e all’approvazione della legge antipirateria. Il lavoro di approfondimento, sensibilizzazione e proposta portato avanti sotto la guida del Presidente Bagnoli Rossi è stato – e continua a essere – un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato al servizio dell’interesse nazionale. Questa giornata di confronto, organizzata con rigore e visione, ne è la dimostrazione più evidente. Grazie a FAPAV per aver creduto in questa battaglia prima che diventasse una priorità condivisa".
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