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tmw / lazio / Serie A
Milinkovic demotivato? No, è tornato illegaleTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 26 agosto 2019, 09:15Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

Milinkovic demotivato? No, è tornato illegale

È sceso in campo con la patch sulla maglietta del miglior centrocampista della A della scorsa stagione, Sergej Milinkovic-Savic. E la prova da lui fornita nella vittoria contro la Sampdoria (0-3) è stata in linea con questo premio vinto a maggio. È stato illegale ieri sera il serbo, devastante dal primo minuto fino a quando Inzaghi non l'ha richiamato in panchina nella ripresa. Perché bisogna ricordare che non era neanche al meglio e la sua presenza da titolare era in bilico, a causa dell'infortunio all'anca subito due settimane nell'amichevole a Vigo. Ha recuperato, giocato e ha anche dominato, fisicamente e tecnicamente. Ha iniziato la gara con un destro da fuori indirizzato all'angolino basso, chiamando Audero al super intervento, per chiudere con l'assist da fantascienza a Immobile per lo 0 a 3 finale: verticalizzazione di 40 metri a scavalcare la difesa senza vedere e di prima intenzione. In mezzo una serie di giocate da far luccicare gli occhi: controlli aerei di petto, filtranti continui e anche una grande mano in fase difensiva. Se qualcuno avesse mai avuto dei dubbi su quale atteggiamento avrebbe avuto dopo la mancata cessione allo United, beh la risposta da lui fornita è molto chiara.

"Ha svolto un ritiro strepitoso", aveva detto Inzaghi nella conferenza di sabato. Ieri è tornato sull'argomento: "Avere un Milinkovic così motivato non può che farmi piacere".

Ovvio, non tutti gli allenatori possono avere il privilegio di avere un talento così tra le mani. Il tecnico non è stato l'unico che si è complimentato con l'ex Genk. "Mi ha fatto un assist meraviglioso, lui come Luis Alberto" ha sottolineato Immobile nel post partita. "Ma che giocatore sei?", gli ha invece scritto Correa su Instagram dopo che Strakosha gli ha ricordato che lui è il Sergente del gruppo. "Mostro" e "fenomeno" sono stati invece i commenti degli ex Pedro Neto (ora al Wolverhampton) e Romulo, tra i tanti applausi di altri suoi compagni, membri dello staff e soprattutto tifosi. Era da tempo che non giocava su questi livelli, anche se nessuno ha mai messo in dubbio - e mai metterà - il suo valore. Innegabile. È forse il gioiello più prezioso nella vetrina biancoceleste, tornato a brillare dopo un anno leggermente in chiaro-scuro, sicuramente al di sotto delle aspettative. Le cause sono tante ma meglio non pensare a quel che è stato - o non è stato - perché piuttosto a Formello vogliono concentrarsi su ciò che sarà. Perché se le premesse sono quelle di Marassi, il libro della stagione che verrà scritto non potrà non avere il lieto fine.