
Una finale è sempre una finale
Livorno - Il Livorno archivia in scioltezza anche la pratica Bra e approda, con merito, alla finale della Poule Scudetto che assegna il titolo onorifico, seppur effimero, di Campione d'Italia dei dilettanti. Sia chiaro, è un torneo che non scalda animi e cuori, ma che, se vinto, consentirà comunque al Livorno di potersi cucire quel triangolino tricolore sulle proprie maglie. E, anche se naturalmente non è quello "vero" sfiorato da Stua, Degano e Piana in quell'irripetibile 1942/43, sarebbe sicuramente bello vederlo campeggiare sulle maglie amaranto nella prossima stagione.
Nel momento in cui scriviamo non è ancora stata resa nota la sede della sfida, che si disputerà in gara unica, ma si conosce l'avversario: il Siracusa. I "Leoni", tornati in Serie C dopo un avvincente testa a testa con un'altra nobile decaduta, la Reggina, sono stati protagonisti di una risalita per certi versi simile a quella del Livorno (fallimento nel 2019 e ripartenza dalla Promozione) e hanno raggiunto l'ultimo atto del torneo dopo aver superato Guidonia e Casarano nel triangolare e l'Ospitaletto in semifinale. Una finale tra due società blasonate che a prescindere dall'esito dell'ultima partita della stagione, hanno già raggiunto l'unico vero e grande obiettivo, il ritorno tra i professionisti.
Questa Poule Scudetto, in casa amaranto, è stata un'occasione per molti e per motivi diversi: c'è chi ci tiene a salutare in bellezza, chi vuole dimostrare di essere ancora utile alla causa al piano di sopra, chi a perdere non ci sta, neanche in partitella, figuriamoci in gare vere. E allora andiamo a prenderci questo "scudettino"...una finale è sempre una finale.






