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tmw / milan / Editoriale
L'uscita di Pavard chiude il fallimento estivo, troppa arroganza da parte di chi doveva debellareTUTTO mercato WEB
Oggi alle 20:30Editoriale
di Marta Bonfiglio
per Linterista.it

L'uscita di Pavard chiude il fallimento estivo, troppa arroganza da parte di chi doveva debellare

"Per quest'anno non cambiare: stessa spiaggia, stesso mare" recita così una delle canzoni italiane più famose. Forse all'Inter l'hanno presa un po' troppo alla lettera. La fibrillazione dell'ultimo giorno di mercato ha ricordato il momento in cui a scuola mancavano 5 minuti alla consegna e dovevi ancora finire di fare la verifica. L'ansia di chiudere gli affari e le trattative di mercato il primo di settembre sembrava dovesse sorvolare su Milano, zona viale della Liberazione, e invece la dirigenza nerazzurra ha optato per due trattative last minute che sono parse alquanto bizzare

Nel pomeriggio, a tre ore dalla chiusura del mercato, Benjamin Pavard è stato mandato nella sua madre patria, più precisamente all'Olympique Marsiglia in prestito a 2.5 milioni e 15 milioni per il diritto di riscatto del cartellino. E l'Inter? L'Inter ha preso Manuel Akanji dal Manchester City in prestito oneroso, 2 milioni, con diritto di riscatto alla stessa cifra del francese, 15 milioni, che diventerebbe obbligo col 50% delle presenze e lo scudetto. Una mossa, anzi due, che hanno chiuso il cerchio del fallimento estivo

Oltre ad aver protratto il mercato fino all'ultimo respiro, è stata fatta una scelta poco sensata. Pavard, braccetto difensivo, è stato messo alla porta per far entrare un altro braccetto difensivo, più veloce del francese, ma con qualità non lontane da Pavard. La scelta giusta sarebbe stata averli entrambi. Anche perché, e la scorsa stagione insegna, l'infortunio è dietro l'angolo e correre ai ripari non è facile. Senza dimenticare che il nuovo acquisto nerazzurro ha solamente un anno in più del francese... la linea giovani dov'è finita?

A dire la verità, non si sa se sia stata l'Inter a mettere il giocatore sulla porta o Pavard stesso che abbia nutrito la volontà di andare via (possibile disagio dopo la finale di Champions o le critiche ricevute per il famoso padel con Theo Hernandez mentre la squadra era impegnata al Mondiale per Club). Resta, comunque, il grande flop della società che ha deciso di fare questa mossa l'ultimo giorno di mercato, a campionato avviato con la Juventus che aspetta i nerazzurri per la prossima sfida (non dimentichiamo la prima di Champions quattro giorni dopo) e Chivu, che è l'ultimo a doversi prendere le colpe se quest'anno l'Inter fallisce gli obiettivi minimi, con un nuovo giocatore da inserire in una rosa fragile che ha alle spalle una dirigenza che dopo la sconfitta eclatante di Monaco, non ha saputo rinfrescare, svecchiare e dare un nuovo volto a questa squadra. 

Akanji di certo non farà dimenticare i colpi attesi e decantati, due più di tutti, ma mai arrivati. Uno dei più grandi rimpianti è sicuramente Giovanni Leoni. Il primo nome sulla lista di Cristian Chivu, ma anche della dirigenza, e il primo ad essere quasi depennato. Quando si è deciso di allentare la presa sul talento, la Premier si è inserita e ha portato a casa il giocatore senza pensarci troppo. Ma il più grande interrogativo dell'estate resta Ademola Lookman. L'Inter aveva bisogno di un giocatore come lui? Sì, e la partita con l'Udinese arriva fresca fresca per essere portata ad esempio. I nerazzurri hanno bisogno di un giocatore che salti l'uomo, e se non è Lookman possibile che non ci sia la possibilità di investire in quel reparto? Si farebbe prima a dire che non si vuole spendere neanche quest'anno. 

E dunque: Petar Sucic (centrocampista) a titolo definitivo dalla Dinamo Zagabria per 14 milioni di euro; Luis Henrique (centrocampista) a titolo definitivo dal Marsiglia per 23 milioni di euro; Ange-Yoan Bonny (attaccante) a titolo definitivo per 23 milioni (più 2 milioni di bonus e il 20% sulla rivendita) dal Parma; Andy Diouf (centrocampista) a titolo definitivo dal Lens per 20 milioni di euro (più un massimo di 5 milioni di bonus) e Manuel Akanji (difensore) dal Manchester City in prestito oneroso, 2 milioni, con diritto di riscatto a 15 milioni, che diventerebbe obbligo col 50% delle presenze e lo scudetto. Queste sono le entrate dell'Inter nel mercato 2025/2026. Non contiamo Pio Esposito perché per lui è stato più un ritorno a casa dopo l'esperienza allo Spezia. 

E' stata l'estate della conservazione, con un pizzico di arroganza da parte della dirigenza interista che non ha saputo dare un segnale forte e chiaro di ripresa dopo Monaco. Nessuno è riuscito a star dietro a questo mercato, che peraltro non è stato difatti mai spiegato. E Chivu intanto perde la seconda partita della stagione, ma la colpa non è la sua.