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Stessa spiaggia, stesso Fabregas. Gigio lascia, Icardi raddoppia. Milinkovic: niente sorrisini, pleaseTUTTO mercato WEB
sabato 12 gennaio 2019, 00:00Editoriale
di Mauro Suma
per Milannews.it

Stessa spiaggia, stesso Fabregas. Gigio lascia, Icardi raddoppia. Milinkovic: niente sorrisini, please

Nell'estate del 2011, il Milan aveva fatto un pensiero, e forse qualcosa di più, ad Hamsik. E uno altrettanto affettuoso a Fabregas. Ma il lodo Mondadori bloccò tutto. Nell'inverno del 2018-19, il Milan ha fatto un pensiero a Fabregas. Ma il lodo Uefa ha bloccato tutto. Dalle spiagge estive a quelle invernali, da un lodo politico-editoriale ad uno interno al mondo sportivo, da un Fabregas più giovane di otto anni al Fabregas di oggi. Cambiano i fattori, ma non il destino. Che evidentemente era quello di non vedere Cesc in maglia rossonera. Non si può fare che accettarlo. E qui veniamo al secondo ganglo del lodo. Come viverlo, come prenderlo, come accettarlo. Nell'estate del 2011, i tifosi del Milan misero fortemente sotto accusa il mercato post-Scudetto. Nocerino e Aquilani, anche se poi il campo avrebbe rimesso a posto le cose, non eccitavano. Ergo, il Milan non ha fatto nulla sul mercato, quindi amarezza, quindi rabbia. Eppure quell'estate ci sforzavamo di dire che solo il futuro di El Shaarawy avrebbe detto la verità su quel mercato. Proprio così, Stephan approdò al Milan poche settimane prima del lodo Mondadori. E riuscì già nel primo anno a dare una mano, gol pesantissimo a Udine, ai rossoneri. Poi fu tra i protagonisti dell'ultima qualificazione Champions, maggio 2013, del Milan. E anche oggi è un titolarissimo di una Roma in quota Champions. Mercato importante quindi quello del 2011, Fabregas o non Fabregas. Lo stesso dicasi per il gennaio del 2019. E' arrivato Paquetà e solo lo sviluppo del giovane Tolentino potrà dire l'ultima parola su questo mercato. Dopo anni in cui le condizioni economico-finanziarie consentivano ai tifosi rossoneri di eccitarsi per i diamanti grezzi, questo ha tutta l'aria di essere un diamante puro. Sappiamo che in giro, e non certo fra i tifosi del Milan, non si vede l'ora di bocciarlo, sentenziarlo, trasformarlo in pippa al primo tocco di palla. Già giovedì a Radio Reporter, il ministro Salvini era col colpo in canna: ma non gioca Paquetà? Ministro, da quando è arrivato non si è ancora giocata nessuna partita ufficiale...Non facciano lo stesso, i tifosi del Milan. E' un giocatore importante, Paquetà. Lo spazio che, alla presentazione del brasiliano, Leonardo ha voluto dare a Higuain, gli ha tolto pressione. E questo è un bene. Facciano lo stesso, i tifosi del Milan. Lo tutelino e lo incoraggino. Trattasi di giocatore molto ma molto importante. Tocca anche ai tifosi farne un patrimonio del Milan. E non carne da macello per le bocche da fuoco.



Il portiere del Milan, cara Wanda, si chiama Gianluigi Donnarumma. E visto che ha solo 19 anni e ha fatto tanta fatica per uscire dalla prima linea del fuoco di fila mediatico, non è carino rilanciare urbi et orbi il suo ingaggio per perorare la battaglia del grano di un suo assistito. Sia ben chiaro, mentre continuiamo a considerare azzardata, eccessiva e spregiudicata la conduzione della vicenda di Mino Raiola nell'estate del 2017 sulla pelle di un ragazzo all'epoca solo 18enne, allo stesso modo crediamo sia adeguato e corretto il comportamento di Wanda su un giocatore consacrato, su un capitano importante, su un atleta di quasi 26 anni che merita di stare in una fascia molto più alta di ingaggio. Assolutamente. E lo diciamo noi, che siamo stati sul punto di "morire" (auto-cit.) per "colpa" di Icardi. Se possiamo permetterci, però, Wanda sbaglia indirizzo quando sfrucuglia Gigio. Quella giocata e vissuta su Donnarumma era una vicenda anomala, abnorme, estrema. Un talento di grande valore, che rischiava di liberarsi a zero. Wanda invece deve considerare normale, dovuta, legittima la sua trattativa per il rinnovo del marito, proprio assistito. E sbaglia anche quando chiama in causa Higuain, anche lui prodotto di un momento anomalo: pochi giorni alla fine del mercato, Juve senza acquirenti dopo i vari tentativi estivi e Milan che doveva a tutti i costi acquistare un centravanti in tempi strettissimi. Non Gigio e non Higuain, sono paragonabili alla situazione attuale di Icardi. Vada per la sua strada alla ricerca del proprio legittimo obiettivo economico, Wanda. Senza necessariamente parlare del Milan. Perchè se proprio ne dovesse parlare, sarebbe, anzi è, Alessio Romagnoli il suo punto di riferimento. Romagnoli capitano, Icardi capitano. Romagnoli ha rinnovato in un momento buio con il Milan fuori dalle coppe e i tifosi lo amano. Icardi vuole dare un senso anche economico alla propria carriera e fa i suoi conti. Toccherà magari un giorno al pari grado Alessio dire: perchè io capitano guadagno così meno di lui capitano? Tempo al tempo. Nel frattempo, siamo circondati. Da una parte ci dicono Wanda non ha offerte, dall'altra invece Florentino le scrive eccome. Da una parte ci dicono a 7.5 milioni di euro Icardi firma, dall'altra invece l'Inter non può nemmeno arrivare a 7. Che baraonda. Rispetto alla quale, Gigio se ne sta in campo, contento di star fuori da certe mischie. Fa vita da atleta concentrato. Niente più paparazzate. Fa parate decisive. Ha finalmente iniziato la sua carriera. Poteva essere grazie a Raiola, è stato grazie a Reina, ma fa lo stesso. Il bene di Gigio prima di tutto.

Leggiamo sui social, senza aver visto direttamente la tv. Per cui bacchettateci pure, se sbagliamo. Ma ci dicono che nei salotti tv che contano, alla ricerca del mittente dell'offerta estate 2018 per Milinkovic, ci sia stato un sorrisino all'ipotesi Milan. Eh no, a questo punto, se permettete, il sorrisino lo facciamo noi. Primo perchè la cifra citata dal presidente Lotito, 160 milioni di euro, è probabilmente arrotondata per difetto, secondo perchè non avere rapporti con lo stesso Claudio Lotito rischia di ingannare. Dice il tifoso critico:  ma parli proprio tu di Milinkovic che l'estate scorsa negavi sempre? Certo che sì. Negavamo per buon senso e negavamo per notizie dirette. La verità l'abbiamo scoperta più tardi, fino in fondo. E sappiamo, parola per parola, cosa pensa il presidente Lotito oggi della rinuncia a quella offerta. Visto che c'è ritualmente gli ricorda telefonicamente l'errore a non aver accettato quella offerta. Che non era dall'estero. E qui il sorrisino, come in tanti fanno nei nostri confronti dopo le nostre telecronache-delirio, lo facciamo e lo rifacciamo noi. Oggi è impossibilissimo che Milikovic possa raggiungere il Milan. Ma la scorsa estate no. Certo che no. Eccome se no.