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tmw / milan / Primo Piano
I dolori del giovane LeaoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 20 marzo 2023, 18:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it

I dolori del giovane Leao

Leao come Werther, il nuovo contratto con il Milan come Charlotte: ci si vuol bene, ci si supporta, si sta insieme, ma non come si vorrebbe. E si è quindi scontenti. Ma qui, a differenza del classico di Goethe, la barriera tra le parti non è una promessa di matrimonio, ma le richieste delle molteplici parti che curano gli interessi contrattuali del giocatore. Il risultato è comunque simile, con il giovane Leao alle prese con una situazione che probabilmente non ha mai vissuto nella sua vita. Rafa, ragazzo solare e spensierato, leggero e felice, da qualche mese non è più così solare e spensierato, leggero e felice. Lo dice anche Ibrahimovic: “Non sembra felice per il momento, ma stiamo facendo tutto per farlo stare felice per fare quello che può fare. Poi c'è tanta pressione: si parla molto di più, c'è tanta pressione su di lui, anche in giro si parla tanto di lui. Non è meno bravo di un anno fa, è ancora più forte, ma deve trovare equilibrio e fare il massimo nella partita".

Leao, che potrebbe avere l’impulso di seguire le orme del giovane Werther, che deluso dall’impossibilità di arrivare a Charlotte decise di cambiare aria trasferendosi in città, dovrebbe invece prenderlo come monito (così come dimostrano anche le situazioni di chi ha scelto di lasciare anzitempo i rossoneri): le possibilità che finisca nuovamente deluso non sono di certo basse. Vista la tragicità della vicenda del romanzo simbolo della Sturm und Drang tedesca, si può tranquillamente affermare che le similitudini possono finire qui.

Letteratura e classici a parte, che Leao abbia perso il sorriso e di conseguenza (o viceversa) l’efficacia in campo è un dato di fatto. C’è chi pensa che la situazione sia legata al cambio di modulo, con il portoghese spostato dalla sua amata linea laterale sulla fascia e piazzato nel traffico centrale; tra avversari agguerriti e spazi ristretti Rafa non riesce più ad avere efficacia e continuità nelle giocate. Indicative le parole di Pioli nel post partita di Udine: "Gli ho chiesto di essere incisivo, di essere un attaccante. Qualche volta è stato troppo lontano dalla porta. Non è questione di fare fatica, è che quando gli arrivano pochi palloni tende ad abbassarsi: non può prendere palla così lontano dalla porta e poi dribblare 5-6 giocatori. Cerchiamo di metterlo più vicino alla porta, ma stasera non mi va di parlare dei singoli. Tutti possiamo e dobbiamo fare meglio”.

Un’analisi condivisibile, visto che durante il match il portoghese ha lasciato spesso e volentieri la casella scelta per lui dal mister per spostarsi o largo a sinistra o scendendo a centrocampo per toccare e giocare palloni che non riusciva ad avere rimanendo di fianco ad Ibra. I risultati purtroppo sono stati ancora insoddisfacente, con il numero 17 che ha sbagliato sia tecnicamente che concettualmente diverse scelte. Non è stata serata, così come gli era successo a San Siro contro la Salernitana.

I dati poi, seppur non sempre fonte di verità incontrovertibile, parlano chiaro: nel 2023 “solo” 2 gol e 2 assist in 11 partite di Serie A; nella prima parte di campionato aveva messo a segno 6 gol e 4 assist in 14 gare. Ci si potrebbe attaccare a tante cose, dal cambio di ruolo e compiti (seppur secondo Pioli sia la posizione preferita dal giocatore) al momento assolutamente negativo di tutta la squadra, fino alle pressioni difficili da gestire dovute, come spiegato da Ibra, dallo scudetto sul petto. Eppure il sospetto che la situazione che c'è in ballo con il rinnovo, la multa, il papà Antonio, l'avvocato Dimvula e Mendes sia il problema principale è forte. Fino ad oggi Rafa era riuscito a farsi scivolare tutto addosso con la sua consueta leggerezza e semplicità, ma è comprensibile che una situazione così complessa e spinosa ora possa farsi sentire. L'augurio di ogni tifoso rossonero è che, a differenza delle vicende di Werther, si possa concludere il tutto con un banalissimo e scontatissimo lieto fine. Ma non per questo meno lieto.