
Maignan di nuovo al top in cerca del rinnovo a suon di parate. Milan, situazione da non sbagliare (ancora)
Ci deve essere qualcosa nell'aria di Genova che fa scattare la scintilla in Mike Maignan: anche ieri sera a Marassi il portierone rossonero si è reso protagonista di gesti tecnici e atletici che hanno avuto del clamoroso, dando una grossa mano al raggiungimento del risultato. Non è la prima volta che al Ferraris si rende protagonista: nella sua prima partita ufficiale da rossonero aveva tenuto la porta inviolata contro la Samp e si era esibito in un paio di assist niente male, visto che uno portò addirittura al gol di Diaz. L'anno scorso contro il Genoa fece probabilmente la parata più bella del suo periodo milanista andando ad intercettare con un colpo di reni clamoroso un tiro di Dragusin deviato da Reijnders che sembrava ormai dentro. La sua espulsione nel finale poi ha regalato ai tifosi rossoneri lo splendido e folle ricordo di Giroud portiere.
GENOA-MILAN, MAIGNAN DECISIVO
Ieri sera si è dimostrato subito in grande spolvero sul sinistro insidioso di Norton-Cuffy nei minuti iniziali, per poi ripetersi, e addirittura superarsi, togliendo dalla linea un intervento sfortunato di Pulisic: Mike ha negato l'autogol con una parata mostruosa, di quelle che fanno stropicciare gli occhi. Certo, non basta una partita, o un periodo positivo, per cambiare totalmente una stagione con più bassi che alti: quest'anno il francese ha statistiche, sul rapporto tra tiri ricevuti e gol subiti, non troppo lusinghiere, oltre ad aver effettuato errori che hanno condizionato pesantemente il risultato (vedi Cagliari o Feyenoord). Ma anche picchi altissimi, come le parate nei derby, in particolare quello di Supercoppa nei minuti finali. Arrivati a maggio si può quindi dire che Maignan, come tutta la squadra ad eccezione forse di Reijnders, è stato ampiamente "condizionato" (ma anche condizionante) da questa stagione negativa, strana e piena di rimpianti. È andato giù più volte come tutti i compagni, ma sicuramente è stato i primi a rialzarsi ogni volta con picchi importanti, come quelli di ieri sera.
LA STAGIONE DI MAIGNAN
Poi non è un caso che con il passaggio alla difesa a tre il francese sia molto più protetto, con il Milan che ha subito solo due gol in cinque partite in cui è stato utilizzato il nuovo schieramento. Conceiçao ci tiene a sottolineare che non è solo una questione di posizioni in campo ma soprattutto di atteggiamento, ma è anche vero che con una linea a tre, che in fase di non possesso diventa a cinque, i rossoneri sono molto meno esposti rispetto al recentissimo passato in cui gli avversari entravano in area e bucavano la difesa tra le linee con troppa facilità. La speranza è che il nuovo assetto possa dare alla squadra e ai giocatori chiave quella serenità che nel resto della stagione è mancata per poter poi "indovinare" la serata della finale di Coppa Italia contro il Bologna.
MAIGNAN, LA SITUAZIONE SUL RINNOVO DI CONTRATTO
Nelle varie interviste post partita il portiere ha sempre glissato sull'argomento, ma è inevitabile parlare del suo contratto: Maignan scade a giugno 2026 e al momento non c'è l'accordo per il rinnovo. Anzi, sembra che il Milan si sia tirato indietro dopo aver raggiunto una bozza di accordo verbale nelle ultime settimane, valutando quindi di presentare una proposta al ribasso viste le prestazioni altalenanti del portiere. Chiudere la stagione al meglio servirebbe anche a convincere la dirigenza che Mike è sempre quel giocatore decisivo e carismatico che in questi anni ha fatto la differenza: i compagni lo stimano e i gradi da capitano, accettati da tutti, lo dimostrano. Il tempo comunque stringe, tra meno di un mese finirà la stagione ed il portiere entrerà nel suo ultimo anno di contratto. A quel punto si aprirà un bivio scontato: o rinnovo, con la speranza che arrivi in tempi brevi e con la convinzione giusta, o cessione. Dopo il 30 giugno Maignan avrà un ammortamento di solo 3,39 milioni: una cessione creerebbe sicuramente una grossa plusvalenza, anche se con un contratto così breve e le prestazioni non proprio positive dell'ultima stagione abbasserebbero sensibilmente il costo del cartellino che il Milan ha sempre valutato sopra i 60 milioni di euro: in questa situazione è scontato non avvicinarsi nemmeno a questa cifra.
Una decisione ed una strategia da valutare veramente bene: giusto voler essere cauti su aumenti e costi, ma bisognerebbe esserlo altrettanto per quanto riguarda personalità e peso nello spogliatoio che giocatori del genere hanno. In un Milan che negli ultimi anni ha perso riferimenti importanti dentro e fuori dal campo proseguire su questa linea verrebbe considerato l'ennesimo autogol.
Nel frattempo in dirigenza, consci anche che si possa venire a creare una situazione in cui si debba andare a pescare un sostituto dal mercato, si sta guardando a profili in scadenza nel 2025 (Meret, De Gea) e 2026 (Bulka, Meslier): in caso di cessione di Mike la sensazione è che non ci sarà un investimento importante per quanto riguarda il costo del cartellino.







