
Arriva Tare, prime mosse. I nomi per la panchina. Servirebbe un colpo per l’allenatore, ma sembra illusione. Stagione da 4 in pagella
Il ritorno al direttore sportivo tradizionale è un primo passo per ripartire, ma allo stesso tempo è la prima ammissione di colpe sull’impostazione societaria delle ultime due stagioni sul modello del “team di lavoro”. Dopo due anni, il Milan torna ad avere un Ds classico, e ieri è ufficialmente iniziata l’era Igli Tare in rossonero.
La preoccupazione di tutti i tifosi riguarda l’autonomia che avrà l’ex dirigente della Lazio in questa avventura al Milan. Tare deciderà realmente? E’ questo l’interrogativo che si sente di più tra tifosi e addetti ai lavori. Nelle prossime settimane capiremo quanto margine di operatività avrà l’albanese, che arriva con un compito difficilissimo, ovvero rilanciare il Diavolo dopo una stagione tremenda.
A proposito dell’annata del Milan, il voto in pagelle è 4. E’ stato un grande fallimento, si è sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare. Mai competitivi per lo scudetto, usciti in anticipo dalla Champions, il Milan ha perso la finale di Coppa Italia col Bologna e ha chiuso all’ottavo posto fuori dalle prossime coppe europee. Un vero disastro. L’unica nota positiva è la vittoria della Supercoppa. Un trofeo in più in bacheca.
Quindi Tare ieri ha cominciato subito a lavorare in sede. Ha visto il ds della Roma per parlare di Saelemaekers e con lui il Diavolo conta di monetizzare. I giallorossi vogliono trattenerlo ma dovranno mettere sul piatto tra i 20 e i 25 milioni di euro. Nelle prossime giornate un nuovo aggiornamento tra le parti.
Ma la scelta cruciale riguarda l’allenatore. Servirebbe un colpo per infiammare la piazza e dare nuova energia ai tifosi. Servirebbe un colpo alla Antonio Conte. Un suggerimento, se possibile. Piuttosto si prenda un giocatore in meno sul mercato ma si alzi l’ingaggio del prossimo allenatore. Con 7-8 mln di stipendio si potrà tentare di portare a Milano Conte o Allegri, se invece il tetto massimo sugli allenatori resta 3 milioni, allora saranno tutti dello stesso livello di Fonseca e Conceiçao.
Il nome che sta cominciando a circolare tra i corridoi di Casa Milan è quello di Thiago Motta. Per esclusione, se il Milan dovesse perdere Italiano, Conte, Allegri e De Zerbi, resterebbero poche altre soluzioni. L’ex mister della Juve accetterebbe volentieri.
Per rilanciare il Milan servirebbe un allenatore top, un nome certo. E se non dovesse arrivare, si commetterebbe lo stesso errore della scorsa stagione.






