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Furlani prende ispirazione da De Laurentiis: Allegri al Milan come Conte al Napoli. Rilanciare un progetto e sognare il massimo nell'anno zero senza Coppe. Così sarà rivoluzione con le ambizioni che tornano da Grande Milan

Furlani prende ispirazione da De Laurentiis: Allegri al Milan come Conte al Napoli. Rilanciare un progetto e sognare il massimo nell'anno zero senza Coppe. Così sarà rivoluzione con le ambizioni che tornano da Grande MilanTUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:01Editoriale
di Marco Conterio
Editorialista e uomo mercato di TMW, è radiocronista e conduttore su Radio Sportiva

Massimiliano Allegri come Antonio Conte. Il Milan come il Napoli. Giorgio Furlani come Aurelio De Laurentiis. Igli Tare come Giovanni Manna. E allora pure Tijani Reijnders come Victor Osimhen e gli altri sacrifici che saranno necessari per rilanciare l'anno zero del progetto. Il parallelismo è un sogno ma nell'anno zero, della rivoluzione, il milan minuscolo di questa stagione vuole tornare Grande Milan. E quale esempio migliore di quello che è stato un progetto che è crollato in modo fragoroso nell'anno dopo lo Scudetto? Da Luciano Spalletti a scelte che non hanno pagato, fino a portare il Napoli addirittura fuori dalle Coppe europee. E poi Conte, un condottiero, un gladiatore, un trascinatore. From zero to hero, Napoli mille colori ma soprattutto azzurro e poi tricolore. Senza competizioni internazionali, con l'unico obiettivo di rilanciare subito al massimo il progetto.

Così Furlani e Tare hanno scelto prima Vincenzo Italiano, poi sfumata l'ipotesi di prendere il tecnico che ha rinnovato col Bologna, sono andati su Massimiliano Allegri. Perché conosce l'ambiente, perché è un vincente, perché ha smussato gli angoli, perché ha imparato a gestirsi, a gestire, perché questo tempo fermo gli è servito per capire, per riflettere, per caricarsi, per ricaricarsi, per rigenerarsi. Perché Allegri è come Conte. Uno che è un totem e un riferimento per un progetto tecnico, per lo spogliatoio, per i giocatori. Che in lui possono riconoscere un leader da seguire. Di questo aveva bisogno il Milan, come prima il Napoli di Spalletti e come poi il Napoli di Conte. La mossa di portare in rossonero Max è stata la migliore possibile, in assoluto.

L'arrivo di Igli Tare e la sintonia con cui è arrivata la scelta insieme a Furlani rappresenta al meglio il nuovo corso rossonero. Armonia, lavoro di squadra. Ecco quello che piaceva più d'ogni altra cosa (oltre alle qualità da allenatore) ad Aurelio De Laurentiis di Allegri. L'essere aziendalista ma altrettanto ambizioso. L'essere uno capace di accettare e di limare le proprie pretese. Di lavorare d'equipe. Il Milan ha bisogno di questo. Passando pure da sacrifici dolorosi come l'addio di Tijani Reijnders, magari anche Mike Maignan, e chissà che non parta pure Theo Hernandez. Il Napoli senza Coppe ha vinto senza Victor Osimhen e Kvicha Kvaratskhelia ma l'ambizione di ADL ha portato non solo la riorganizzazione del progetto ma anche colpi importanti studiati per e con l'allenatore. Ecco il prossimo passaggio da non fallire, il mantra da non dimenticare, per Furlani, Tare, e poi anche per Cardinale e Ibra (chi li ha rivisti?). La squadra. A ciascuno il suo. Così il Milan potrà rinascere. La scelta in panchina sembra quella giusta.

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