
Il Milan che verrà: non bisognava svendere i propri cavalli di razza. Con Allegri la squadra deve ritrovare voglia e nuovo entusiasmo
Con l’arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan, il progetto tecnico rossonero subirà un cambiamento profondo. Dimenticate il calcio arioso e sbilanciato degli ultimi anni: si riparte da una squadra più compatta, ordinata, costruita su equilibrio e sostanza.
Non svendere i cavalli di razza, punto primo
Prima di tutto, non svendere i propri cavalli di razza. Leao, Maignan e Pulisic devono restare il cuore tecnico ed emotivo della squadra. Serve anche un lavoro psicologico e gestionale per ricostruire un gruppo che nell’ultima stagione ha mostrato fratture evidenti, dentro e fuori dal campo. Ovviamente la situazione legata a Mike sarà da capire e approfondire faccia a faccia, quando il capitano rossonero tornerà dalla nazionale. In caso di muro da parte del francese, si dovrà andare a malincuore su un altro profilo, magari più giovane e pronto a sposare la causa milanista.
Difesa più bassa, ma più solida
Con Allegri, la linea difensiva sarà meno esposta alle ripartenze, forse meno alta ma molto più attenta nella copertura. Servono almeno un centrale affidabile e un terzino destro di livello. Theo Hernandez, oggi fuori dal progetto, sembra destinato all’addio: la sua partenza dovrà essere ben capitalizzata.
Centrocampo muscolare e italiano
Il fulcro del nuovo Milan sarà il centrocampo. Fofana, obiettivo concreto, potrebbe diventare il baricentro della manovra. Accanto a lui servono gamba, qualità e intelligenza tattica: Ricci o Rovella, profili giovani e italiani, possono completare un reparto da rifondare. Il nome di Modric intriga parecchio, ma esta da capire il suo impatto in termini di minutaggio.
In attacco, puntare su Leao e nuovi equilibri
Leao sarà il fulcro offensivo, con Pulisic a supporto e l’arrivo di Gimenez a cambiare le geometrie offensive. Allegri lavorerà per un attacco più diretto, meno spettacolare ma più efficace. Il portoghese dovrà diventare continuo e decisivo, anche nelle partite meno visibili. Il nuovo Milan non cercherà più di incantare, ma di vincere. Con Allegri, la priorità sarà ricostruire un gruppo, blindare i leader e dare una nuova identità alla squadra. Servono meno proclami e più sostanza. Ma la strada, ora, sembra finalmente tracciata.






