
Il mio Milan 2025/2026 (tra sogni e dura realtà)
È trascorsa un’altra settimana di lavoro intenso per Igli Tare e Max Allegri, descritti dai media in grande sintonia e impegnati fino a tarda sera a vagliare profili di giocatori, affiancati da Giorgio Furlani, sempre attento nelle valutazioni economico-finanziarie legate a ciascun nome. Ancora non è stata conclusa alcuna operazione di rilievo, ma ho la sensazione che i “garanti” del progetto tecnico, come li abbiamo definiti, stiano facendo i passi giusti.
Proviamo, allora, a fare qualche ipotesi su quella che sarà la squadra rossonera al via del prossimo campionato. Ipotizzo che Allegri voglia partire da un 1-4-3-3 di base, che può trasformarsi, a seconda degli interpreti, degli avversari e delle diverse partite all’interno della partita, in un 1-4-2-3-1. Nell’analisi partiremo dai giocatori presenti in rosa, per poi aggiungere i probabili o, meglio, gli auspicabili innesti.
Cominciamo dalla cosiddetta zona nevralgica: il centrocampo. Ruben Loftus-Cheek, deludente nella scorsa stagione anche a causa dei numerosi infortuni, potrebbe rivelarsi un “nuovo acquisto” se, come crediamo, Allegri vorrà puntare su di lui. Loftus può giocare da mezzala o trequartista, ruolo quest’ultimo in cui potrebbe garantire anche qualche goal come ha fatto nella stagione ‘23-’24 quando, pur senza incantare, ha messo insieme un gruzzolo di dieci reti fra tutte le competizioni; Youssouf Fofana è un centrocampista definito difensivo, che però abbiamo visto muoversi con efficacia anche nelle transizioni offensive sia da mediano che da mezzala: certamente non è un nel play-maker inteso come giocatore che detta i tempi di gioco; Filippo Terracciano e Warren Bondo (un giocatore ancora sostanzialmente da scoprire) resteranno presumibilmente in un ruolo da comprimari nel senso positivo del termine, mentre l’operazione Musah-Napoli è in una fase di stallo e, in ogni caso, ancora non sappiamo quale sarà il destino dell’americano.
Tare sta lavorando alacremente sulla pista che porta a Granit Xhaka, giocatore che sa farsi sentire in campo, dagli avversari e dai compagni. Granit ha prevalentemente ricoperto il ruolo di centrocampista centrale con compiti difensivi, “di rottura”. Giocatore di grande temperamento e di esperienza, leader dell’Arsenal di Arteta, una spada tra tanti fioretti, come veniva definito. Lasciato l’Arsenal, è andato al Bayer Leverkusen trovando Xabi Alonso, altro tecnico basco come Arteta e, se è vero che tra baschi e livornesi vi sono diverse affinità, la combo in rossonero potrà andare a vantaggio di tutta la squadra.
Nel roster dei centrocampisti dovrebbe esserci anche Luka Modric con cui, fin dal suo insediamento, il Ds Tare sta provando a chiudere l’accordo: unico scoglio, non da poco, la necessità di convincere i famigliari del croato a lasciare Madrid. Luka è play, mezzala, trequartista, è quel giocatore che porterebbe personalità, carisma, che contribuirebbe ad elevare il tasso tecnico della squadra. Fondamentale dal mio punto di vista.
La ciliegina sulla torta o, meglio, nel triangolo di centrocampo sarebbe l’arrivo di Javi Guerra, giocatore del Valencia, 22 anni appena compiuti ma con quasi 80 presenze nella Liga. Javi è un centrocampista moderno, duttile, versatile: può agire sia da classica mezzala, collegando i reparti, sia davanti alla difesa, con un compagno di reparto, per risultare determinante in fase di interdizione grazie alla sua grande abilità nella lettura del gioco. Altro elemento ideale per la rinascita rossonera.
Infine mi piacerebbe completare il reparto con l’acquisto di Samuele Ricci, classe ‘01, anch’egli giocatore polivalente, importante per ricreare uno zoccolo duro di giocatori italiani. Certo la mediana potrebbe considerarsi sovraffollata ma credo sia necessario avere una visione a medio-lungo termine che proietti il Milan in ambito Champions.
Dando per scontata almeno per ora (e Tare ci ha rassicurati) la permanenza di Mike Maignan e degli alti portieri in rosa, esaminiamo il reparto difensivo, che può contare su Gabbia, Pavlovic, Thiaw e Tomori. Credo sia necessario l’arrivo di un giocatore di valore, giovane ma con esperienza, che potrebbe essere Cristhian Mosquera del Valencia, 191 cm, tecnico, forte in marcatura, attento. Sul mercato il Club si sta muovendo anche in prospettiva e ha sondato il Parma per il giovane centrale difensivo Leoni, ma la richiesta degli emiliani (35 milioni di €) è stata considerata, giustamente, eccessiva. In ogni caso, per aggiungere un centrale al reparto sarà necessaria una cessione.
La vera urgenza è nel ruolo di terzino, su entrambe le fasce. A sinistra, come già scritto, potrebbe arrivare Zinchenko dall’Arsenal oppure Udogie, in questo caso tramite uno scambio con Theo Hernandez.
Sulla corsia di destra c’è più incertezza: Emerson Royal non ha dato garanzie, mentre per Walker, pur encomiabile per quello che ha dato alla squadra, la società non ha fatto valere il diritto d’acquisto al termine del prestito. C’è poi il cavallo di ritorno Alexis Saelemaekers, originariamente acquistato proprio come terzino destro e trasformatosi poi in esterno offensivo: si legge che Allegri vorrebbe farne il suo Cuadrado, l’esperimento potrebbe essere interessante e di certo Alexis è uno che non si risparmia. Fra i possibili acquisti, i nomi più frequenti sono quelli di Guela Douè, classe ‘02 di nazionalità ivoriana, cresciuto nel Rennes e ora allo Strasburgo, più bravo a offendere che a difendere, e di Givairo Read, cresciuto nel Volendam e oggi al Feyenoord, classe ‘06, nazionalità olandese. Potendo scegliere, proverei a sondare la Fiorentina per provare ad assicurarmi il terzino destro Dodô, giocatore con caratteristiche offensive, ma cresciuto molto anche in fase difensiva e buon conoscitore della serie A.
Passiamo al reparto offensivo. Sugli esterni i punti fermi sono Pulisic a destra, che può giocare anche da trequartista e sul lato opposto, e Leao a sinistra, a meno che arrivi un’offerta monstre da una delle big d’Europa. Le alternative sono Chukwueze e Jimenez.
La scelta cruciale, a detta dello stesso Direttore Sportivo, sarà quella del centravanti. “Non possiamo sbagliare”, le parole pronunciate da Igli in un contesto privato. Sarà importante trovare il giocatore che sappia garantire un buon numero di goal. Il profilo potrebbe corrispondere a quello di Darwin Núnez, attaccante uruguayano del Liverpool, 25 goal in 88 presenze: non un grande score, ma da valutare alla luce dei 32 goal in 57 presenze nel Benfica. Un altro nome è quello di Lorenzo Lucca, scuola granata, 20 goal in 70 presenze: anche qui numeri non entusiasmanti, ma Lorenzo andrebbe a costituire un altro tassello del gruppo italiano.
A quel punto si dovrà capire il futuro del “Bebote” e, non dimentichiamocelo, di Francesco Camarda. Attenzione alla giovane punta di scuola rossonera: il ragazzo ha già perso una stagione, poco impiegato sia in prima squadra che nell’U23. Se si vuole puntare su di lui occorre avere il coraggio di pensarlo come seconda scelta se non al pari dei concorrenti al ruolo: altrimenti meglio un prestito in un contesto dove abbia alte probabilità d’impiego.
Ecco, dunque, l’undici rossonero dei miei desideri (ma senza esagerare): (1-4-2-3-1) Maignan tra i pali, linea difensiva a 4 con Dodo a destra, a sinistra Zinchenko/Udogie, difensori centrali, Gabbia/Tomori e Mosquera; centrocampo con Xhaka e Fofana; i tre giocatori a sostegno della punta centrale, da destra a sinistra, Pulisic, Modric/Javi Guerra e Leao, attaccante centrale Darwin Núnez.
Con tutte le opportune possibili variabili dettate dagli eventi del campo.
Così è se mi pare!







