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La parola giusta è rivoluzione. Allegri ha le idee chiare. Estate senza vedove. Procure, abbonamenti, passione: dalla parte dei tifosi TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

La parola giusta è rivoluzione. Allegri ha le idee chiare. Estate senza vedove. Procure, abbonamenti, passione: dalla parte dei tifosi 

Non ci si può girare intorno: quella che sta avvenendo al Milan è eccome una rivoluzione, connotati e modalità parlano chiaro. Cambiano i terzini e almeno un centrale, 2 centrocampisti, il centravanti. Siamo a 6 undicesimi. Cambia anche il resto della rosa: oltre ai partenti Reijnders e Theo, via anche Walker, Abraham, Florenzi, Sottil, Jovic, Felix, mentre non sembra esserci spazio per Bondo, Royal, Florenzi, Okafor, Adli, Pobega, Musah, forse Chukwueze mentre si tratta per Thiaw e Morata al Como. Se non è uno stravolgimento questo…

Del resto appare fisiologico che con un blocco calcistico navigato come quello che si è insediato con Allegri e Tare, ci fosse una potatura profonda e radicale: i rossoneri arrivano da un campionato tra l’anonimo e il disastroso, Champions da dimenticare, finale di Coppa Italia sconcertante, 2 sessioni di mercato (estate 2024 e gennaio 2025) quasi deleterie, 3 allenatori cambiati con uno - Lopetegui - che alla panchina nemmeno si è mai avvicinato. 

Sarà un’estate senza vedove perché una larga fetta dei tifosi approva il repulisti, qualcuno sarebbe stato addirittura più drastico. Per contro, Tare e soprattutto Allegri hanno le idee chiare: in primis l’allenatore perché ha un’idea precisa della squadra che vuole, il direttore sportivo perché intende assecondarlo e allestire il parco giocatori richiesti, almeno come caratteristiche. 

Ci vorranno precisione chirurgica e mezzi, sperando che in un paio di operazioni i cordoni della borsa vengano leggermente allargati: non ho mai pensato né creduto che per fare buone squadre servano necessariamente molti soldi, ma per prendere uno o due giocatori fondamentali sì. Servono eccome. 

Viaggio molto tra i club. Sto molto in mezzo ai tifosi. In questi giorni dalla Lombardia al Piemonte, dalla Puglia alla Calabria, respiro entusiasmo, passione, amore. Il popolo milanista va oltre le delusioni, lo scetticismo, la sfiducia con il suo calore, il suo valore, il suo senso di appartenenza smisurato. La società deve assecondarli in tutto e per tutto e una volta per tutte. Le procure non possono fare di ogni erba un fascio, distinguendo le parti sane. Gli abbonamenti sono un sacrificio pesante di portafoglio e di cuore, non possono essere un privilegio. Proprietà, dirigenza, giocatori sono passato, presente e futuro in tutti i cambiamenti, le rivoluzioni, il passare del tempo. Quello che resta sempre del Milan è la tifoseria: sono loro, il Milan.