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I furbi e i cretini del mercato. Non è Tare in ritardo: è arrivato, tardi... Galliani o non Galliani, un freno a Scaroni. In tournée bagliori e sorrisiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Serafini
per Milannews.it

I furbi e i cretini del mercato. Non è Tare in ritardo: è arrivato, tardi... Galliani o non Galliani, un freno a Scaroni. In tournée bagliori e sorrisi

Non si può non essere d'accordo sul fatto che se Jashari viene valutato 40 milioni e passa, la cessione di Reijnders a 55 e spiccioli non sia stato un grande affare. Tutt'altro. E' quel vecchio discorso dei club di calcio che fanno mercato e del Milan che invece fa trading: le valutazioni del club rossonero dipendono dall'offerta, per cui se un cartellino pagato 25 viene ricomprato a più del doppio, è un affare e non se ne parla più. Quasi senza trattativa.

Il fatto è che Igli Tare questa operazione (la vendita dell'olandese) se l'è già trovata incartata, come quella di Ricci. Non è il DS rossonero ad essere in ritardo sul mercato: è la società che lo ha ingaggiato tardi. Nella querelle della spartizione di poteri tra Cardinale e Ibra da una parte, Furlani e Elliott dall'altra, Tare anziché a primavera è stato assunto alle porte dell'estate con il primo impegno di ingaggiare l'allenatore (e in questo è stato fulmineo, più che tempestivo). Dunque tutte le manfrine della narrazione sui terzini, su Jashari e sul centravanti, non tengono conto della questione temporale, così come quella della necessità di piazzare i giocatori in esubero. Che non sono pochi. 

A proposito di Jashari. Acclarato come andare a bussare dal Bruges sia come passeggiare al mercato settimanale dei paesi, dove devi trattare allo stremo il prezzo delle alici, delle olive e dei vestitini, non si capisce perché i furbi debbano essere loro e i cretini quelli che cercano sconti o ribassi. Quando lo fanno altri sono abili, se lo fa il Milan è comunque spilorceria anche se sappiamo bene ormai quali siano le priorità dei vertici rossoneri: Tare ha paletti e budget in mezzo ai quali sciare come in uno slalom gigante, attento a non urtare o sfiorare alcuna bandierina. Se l'Inter può pagare Lookman quello che l'Atalanta chiede, è perché ha meno esigenze nei rinforzi e soprattutto un fiume di introiti da Champions e Mondialino. Se il Napoli adesso può essere magnanimo con le richieste di Conte, è perché è stato molto parco a gennaio, arriva da uno scudetto, ha venduto Osimhen (e a gennaio Kvara), è gestito da un presidente e proprietario presente.

Il Milan non ha nulla di tutto ciò, tanto meno un presidente e un proprietario presenti. Il presidente poi non perde occasione per dichiarazioni pubbliche il più delle volte boomerang, sia che parli di stadio che di mercato. Scaroni non è uomo di calcio, ma di politica e imprenditoria: a questo si dovrebbe attenere, rigorosamente. Non so se alla fine Adriano Galliani tornerà al Milan, in quale ruolo, in quale veste, con quali mansioni. Di sicuro so che Scaroni certo non mollerà la sedia, di sicuro so sarebbe un upgrade di comunicazione e penetrazione, di sicuro so che non sarebbe un mero ritorno al passato, ma un ulteriore crescita di conoscenza calcistica.

In tournée Arsenal, Liverpool e il Perth Glory travolto giovedì hanno dato qualche indicazione promettente, positiva, incoraggiante. Niente di che: un anno fa in America il Milan di Fonseca sembrava vivere l’alba di un giorno radioso… Si è visto anche qualcosa che non funziona, ci sarà tempo e test più probanti per cercare di capire in attesa dei nuovi arrivi. 

Piedi per terra, però lo spirito piace, l’atteggiamento anche: già da sole, sono due lacune che andavano colmate.