
Bravo Tare, grande acquisto! Allegri, una garanzia! Leoni occasione persa. La verità su Hojlund!
La classica domanda di metà agosto. È un Milan più forte di quello dello scorso anno, finito lontano all’ottavo posto, sconfitto dalla Dinamo Zagabria, uscito dal Feyenoord? Se sulla panchina non fosse seduto Massimiliano Allegri, cioè un fuoriclasse, non esulterei, per ora, per una campagna acquisti che ha regalato alla rosa, è vero, un campione assoluto come “Luce” Modric, poi soprattutto un centrocampista che mi ha fatto impazzire nel suo debutto di Dublino. Seduto in tribuna stampa, mi sono gustato l’eleganza, la sicurezza, la personalità, la classe di Ardon “Peaky Blinders” Jashari. Coloro che lo hanno seguito a lungo nel Genoa, mi parlano molto bene di Koni De Winter, ma forse più adatto sul centro-destra, che come leader centrale della difesa. Per il resto, in attesa del centravanti, sono giocatori tutti da scoprire nel campionato italiano e soprattutto Max Allegri deve trasformare il gruppo balbettante della scorsa stagione in una falange forte e motivata.
Per essere una squadra che debba recuperare tante posizioni in classifica, forse però si doveva operare di più sul piano della qualità dei nuovi acquisti. Ripeto, sono tutti discorsi teorici, mentre la realtà parla di due figure, Tare e Allegri, che rappresentano la vera garanzia di oggi e di domani, nell’organigramma.
Non vorrei però che oggi si cadesse nell’anacronismo. Sostantivo che viene dal greco “ANA”, contro, e “KRONOS”, tempo, tradotto più liberamente anche storia. Sì, ho letto tanti complimenti per il successo economico delle operazioni in uscita. Fattore che comunque va contro la storia del Milan, una storia ricca di grandi acquisti, di intelligenti acquisizioni, di splendidi inserimenti, con lo scopo di regalare partite spettacolari e divertenti ai tifosi del Milan. Non ricordo grandi applausi per le rare cessioni di grandi campioni rossoneri, ma piuttosto per gli entusiasmanti colpi di mercato, a partire dall’arrivo dei tre svedesi, campioni olimpici del 1948 a Londra, Nordahl, Liedholm e Gren. Io dunque celebro Igli Tare, non per la recente cessione a 42 milioni di Thiaw, ma per aver portato a San Siro un talento come Ardon Jashari e mi auguro, nel prossimo futuro, un centravanti da venti gol.
Insomma non desidero vivere il Milan come se fossi in un elegante palazzo della City o di Wall Street, da Derek Morgan, un personaggio della finanza reso celebre dal romanzo di Guido Maria Brera, “I Diavoli”. Amo altri generi di… diavoli, quelli con il simboletto sulla maglia. In questo senso, credo che il Milan abbia perso una splendida occasione nel non portare a Milanello un assoluto prospetto di grande giocatore, come Giovanni Leoni. Certo giovane, certo ancora un’incognita ad altissimi livelli, forse un rischio, ma non devo insegnare io, ai maestri della finanza, che ogni operazione ha insito un fattore di incertezza. 30 milioni è cifra importante, ma magari più assorbibile, a livello emotivo, dopo aver messo in cassaforte 42 milioni, che sono diventati 52 milioni dopo la cessione di Morata e potrebbero trasformarsi in 80 milioni, nel caso Musah venisse ceduto al Nottingham Forest.
Attendiamo, per chiudere, il centravanti. Vanno bene tutti Hojlund, Jackson, Gonçalo Ramos, senza dimenticare il già rossonero Santiago Gimenez. Perché alla fine i movimenti di denaro in entrata daranno anche la felicità, ma, monito da tenere sempre ben a mente, i gol e le emozioni ne regalano di più!
A proposito, passo al grassetto per chiarire quale sia la reale situazione legata alla trattativa riguardante Rasmus Hojlund. E’ vero, Il Manchester United ha aperto al prestito ,ma siamo fermi lì. A sentire il giocatore non ci sono stati approfondimenti tra i club relativi alla parte economica. Per quanto riguarda il giocatore, trapela che non abbia nessuna intenzione di rifiutare il Milan, anzi la riterrebbe una ottima opportunità. Molto dispiaciuto poi i giudizi negativi sulla sua persona.






