Pavlovic dalla Serbia: "Modric un robot, ci ha dato la sicurezza che mancava. Possiamo fare cose grandi"
Strahinja Pavlovic, centrale serbo del Milan, è divenuto quest'anno uno dei titolarissimi della formazione rossonera con Massimiliano Allegri che gli ha dato fiducia fin dal suo arrivo e lo schiera con continuità dal primo minuto nella linea difensiva a tre con Gabbia e Tomori. L'ex Salisburgo si sta facendo apprezzare per la sua determinazione e le sue sortite offensive, spesso foriere di buoni risultati. A margine della convocazione con la Serbia e per festeggiare le 50 presenze in Nazionale, raggiunte la scorsa sosta, Pavlovic è stato intervistato sui canali ufficiali della sua federazione calcistica. Alcune delle sue dichiarazioni più significative sul Milan.
Qual è lo stadio più impressionante in cui hai giocato? "San Siro. Assolutamente. Giovedì giocherò per la prima volta a Wembley, ma sono quasi certo che non può essere paragonato al San Siro. Lo stadio di Milano è un vero tempio del calcio"
Qual è il giocatore del Milan con più stile? "Non direi Rafa Leão (ride). No, lui sarebbe all’ultimo posto. Direi… io! Mi piace il mio stile. Rafa ha un suo modo, molto particolare — basta guardare il suo Instagram. Milano offre tante possibilità: è facile vestirsi come ti piace e sentirti a tuo agio"
Sull'esultanza dopo il gol contro la Roma: "Sì, ho voluto approfittare di quel momento per festeggiare il gol e ‘annunciare’ che presto diventerò papà.
Un’altra splendida cosa per me e per la mia famiglia. Per ora va tutto benissimo, e spero che resti così. Il termine è previsto per aprile... e se prima di allora riuscissimo anche a qualificarci ai playoff per il Mondiale, sarebbe perfetto!”
Sulla stagione in corso: "Il Milan è un club enorme. Quando vinciamo, non esiste posto più bello al mondo che Milano il giorno dopo la partita.
Ma bisogna restare con i piedi per terra, perché tutto può cambiare in fretta. La Serie A quest’anno è molto equilibrata: tante squadre lottano per lo Scudetto e per i primi quattro posti. Dobbiamo restare concentrati e, con un po’ di fortuna, possiamo fare grandi cose".
E il Derby? "Quanto all’Inter, la scorsa stagione ho giocato tre delle cinque partite contro di loro e non abbiamo mai perso. Mi piacerebbe che quella serie positiva continuasse, ma tutti sappiamo quanto sia forte l’Inter.”
Su Luka Modric: "Nessuno ha una spiegazione per lui, vorrei averla! Spesso gli chiedo: ‘Stai bene? Dai, dimmi il segreto!’ È una persona straordinaria e delle sue qualità calcistiche non serve neanche parlare. Ci dà tantissimo, ci ha portato quella sicurezza che ci mancava. Quando gli passo la palla, so che non devo più preoccuparmi di nulla. È incredibile che a 40 anni sia in una forma del genere. Adesso, ad esempio, visto che abbiamo una settimana tra una partita e l’altra (non giochiamo le coppe), spesso il Mister ci inserisce la palestra al terzo giorno, con doppie sedute. Ricordo che al Partizan, per i giocatori più esperti la palestra quasi non esisteva — ma lui fa tutto, come un robot.”
Su Massimiliano Allegri: "Ero molto deluso dopo la sconfitta iniziale contro la Cremonese. Sentivo che questa poteva essere una grande stagione, e poi perdi la prima in casa prendendo due gol su due mezze occasioni... Mi sono buttato giù di morale. Il giorno dopo l’ho incontrato e mi ha detto di rilassarmi, che era solo l’inizio. Io gli ho risposto: ‘Sì, ma non possiamo prendere due gol così.’ E lui: ‘Non preoccuparti, hai 24 anni, sei ancora giovane per un difensore, andrà tutto bene’. Ha un ottimo approccio con i giocatori, parla spesso con tutti nello spogliatoio, è una persona molto positiva. È un altro suo grande punto di forza.”






