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De Laurentiis vent'anni fa: "Preferivo il Napoli a 0. Vincere? Non siamo venuti per perdere"
Il Napoli di Aurelio De Laurentiis compie 20 anni. Nella prima conferenza stampa il presidente aveva spiegato alcune situazioni che si erano create nel corso dei mesi. "Ho letto sui giornali perché qualcuno che si domandava perché io non avessi contattato Naldi e non fossi subentrato in una squadra in Serie B. Io non sono riuscito ad entrare nel Napoli nel 1999, perché la mia procedura era non abituale, cioè io chiedevo che mi fosse venduto il segno distintivo del Napoli, cosa che in quel momento non era possibile. Lo faccio ora perché finalmente si è presentata l’occasione che ho cercato di favorire nel 1999, cioè di subentrare in una posizione completamente azzerata".
"La mia intenzione di allora e di oggi non è cambiata, volevo iniziare un discorso nuovo, un progetto nuovo, dove io potessi esprimere nel bene e nel male i miei pregi e i miei difetti, la mia personalità nel condurre un gioco che io non vedo solo di calcio, ma che vedo imprenditorialmente".
“Vincere? Non siamo venuti per perdere, ma non è il primo obiettivo. Si vince se si semina, se si costruisce, la mia intenzione è quella di dare un assetto societario di grande management. Dovrebbe essere un segnale di garanzia anche per voi. C’è una grande novità: noi non sappiamo se meriteremo il plauso di tutti quanti voi, dei tifosi, perché cominciamo adesso [...] Però non potete pretendere i miracoli: abbiamo fatto un progetto di cinque anni, in quel momento potrete dirci se abbiamo fatto bene o male".
"La mia intenzione di allora e di oggi non è cambiata, volevo iniziare un discorso nuovo, un progetto nuovo, dove io potessi esprimere nel bene e nel male i miei pregi e i miei difetti, la mia personalità nel condurre un gioco che io non vedo solo di calcio, ma che vedo imprenditorialmente".
“Vincere? Non siamo venuti per perdere, ma non è il primo obiettivo. Si vince se si semina, se si costruisce, la mia intenzione è quella di dare un assetto societario di grande management. Dovrebbe essere un segnale di garanzia anche per voi. C’è una grande novità: noi non sappiamo se meriteremo il plauso di tutti quanti voi, dei tifosi, perché cominciamo adesso [...] Però non potete pretendere i miracoli: abbiamo fatto un progetto di cinque anni, in quel momento potrete dirci se abbiamo fatto bene o male".
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