
Gattuso ct, tutto iniziò al Sion: "Dal campo alla panchina in 7 giorni. Il Pres. lo aveva predetto"
La storia di Gennaro Gattuso come calciatore è nota ormai a tutti, un po' meno magari quella da allenatore. Inizia per la precisione il 25 febbraio 2013, quando il presidente degli svizzeri del Sion, Christian Constantin, decide di affidare proprio a Ringhio la panchina della prima squadra. È così che il campione del mondo si ritrova da calciatore ad allenatore in una sola settimana di tempo, intraprendendo una nuova avventura che lo porta a lavorare per ben nove club in sei Paesi diversi. Per saperne di più sugli esordi del Gattuso tecnico, TMW ha raggiunto in esclusiva il direttore generale del Sion, Marco Degennaro.
Degennaro, che ricordo ha del primo Gattuso allenatore?
"Gattuso passò dal campo alla panchina in neanche una settimana. Perdemmo 4-0 a Thun e il 25 febbraio 2013 il nostro presidente Christian Constantin decise di nominarlo infatti allenatore-giocatore del Sion. Esordì appena due giorni più tardi nella partita di Coppa Svizzera vinta per 2-0 in casa del Losanna e restò in carica per un mese. Ovviamente non fu semplice ma anche da allenatore Rino ha sempre avuto la stessa grinta, la stessa voglia e lo stesso spirito che avevamo visto da giocatore. Oggi è un allenatore diverso, molto più maturo e con grandi esperienze alle spalle".
È pronto per allenare l'Italia secondo lei?
"Rino è una grande persona, io stesso ho imparato molto da lui. Alla guida della Nazionale avrà senza dubbio un obiettivo non semplice, ma a mio parere se in Federazione avevano una carta da giocare hanno giocato quella giusta".
"Tra sette-otto anni Gattuso sarà un riferimento a livello mondiale": il suo Presidente l'aveva detto...
"Sì, il Presidente Constantin aveva ragione, ma i segnali che mandava Rino erano chiari già dai tempi del Sion. Gattuso era venuto per giocare e avrebbe voluto programmare meglio il suo cambio di ruolo, in realtà però da noi stava già facendo l'allenatore dal campo. Questo, grazie alla sua esperienza, leadership e determinazione".
Degennaro, che ricordo ha del primo Gattuso allenatore?
"Gattuso passò dal campo alla panchina in neanche una settimana. Perdemmo 4-0 a Thun e il 25 febbraio 2013 il nostro presidente Christian Constantin decise di nominarlo infatti allenatore-giocatore del Sion. Esordì appena due giorni più tardi nella partita di Coppa Svizzera vinta per 2-0 in casa del Losanna e restò in carica per un mese. Ovviamente non fu semplice ma anche da allenatore Rino ha sempre avuto la stessa grinta, la stessa voglia e lo stesso spirito che avevamo visto da giocatore. Oggi è un allenatore diverso, molto più maturo e con grandi esperienze alle spalle".
È pronto per allenare l'Italia secondo lei?
"Rino è una grande persona, io stesso ho imparato molto da lui. Alla guida della Nazionale avrà senza dubbio un obiettivo non semplice, ma a mio parere se in Federazione avevano una carta da giocare hanno giocato quella giusta".
"Tra sette-otto anni Gattuso sarà un riferimento a livello mondiale": il suo Presidente l'aveva detto...
"Sì, il Presidente Constantin aveva ragione, ma i segnali che mandava Rino erano chiari già dai tempi del Sion. Gattuso era venuto per giocare e avrebbe voluto programmare meglio il suo cambio di ruolo, in realtà però da noi stava già facendo l'allenatore dal campo. Questo, grazie alla sua esperienza, leadership e determinazione".
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