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Spalletti il mostro sbattuto in prima pagina ma Gravina ha più colpe. Moldova, una vittoria senza sorrisi. Ranieri non diviso con la Roma. Tare-Marotta 1 a 0, i dubbi su Gasp giallorossoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Calamai

Spalletti il mostro sbattuto in prima pagina ma Gravina ha più colpe. Moldova, una vittoria senza sorrisi. Ranieri non diviso con la Roma. Tare-Marotta 1 a 0, i dubbi su Gasp giallorosso

Il mostro è finito in prima pagina. Luciano Spalletti paga per tutti. E pochissimi, quasi nessuno, hanno cercato di andare oltre un cittì che non era adatto per questa Missione. Lo sapevo io, lo sapevano in tanti. A quanto pare non lo sapeva il Presidente Gravina che invece dovrebbe essere il primo sul banco degli imputati. Da tempo l’Italia non va ai Mondiali e anche stavolta rischia di non andarci. Gravina continua a essere al suo posto votato alle ultime elezioni con una maggioranza bulgara superiore al 98 per cento perché lui lavora per avere consenso personale. E ha amici nei posti giusti. Ma cosa ha fatto nelle sue continue gestioni per rilanciare il progetto Italia? Voleva ridurre il numero delle squadre in A. Idea fallita. Voleva creare un percorso privilegiato per i nostri talenti. Idea fallita. Non sapeva che il suo vecchio cittì Mancini lo avrebbe abbandonato nel momento decisivo. Una pecca grave. Ha scelto in Spalletti un allenatore sbagliato. Non c’è un’idea legata al rilancio del settore tecnico, del settore giovanile. Della scuola allenatori. Ma tanto il mostro da dare in pasto alla gente c’è e tanto basta.
Ora tutti vogliono Claudio Ranieri. Un fenomeno. La faccia bella del nostro calcio malato. Gravina non troverà nemici su questa strada. Avrà solo consensi. Già, lui sa come avere consenso. Ma anche se in pochi lo dicono Ranieri non può fare il cittì e conservare il posto da consigliere nella Roma. Sarebbe un’altra follia. Un ritorno all’età della pietra. Ai tempi del mago Herrera. Non parlo di cosa si potrebbe scatenare difronte a una convocazione strana di un giocatore giallorosso o a qualche valutazione arbitrale positiva durante il campionato nei confronti della squadra del Gasp. Non voglio scendere così in basso. Dico solo che in questo scenario negativo abbiamo bisogno di un cittì che lavori 24 lore il giorno alla causa azzurra. Senza nessuna distrazione. Se Ranieri accetta di sposare la Nazionale bene, altrimenti andiamo a cercare un giovane emergente al quale affidare un progetto di ampio respiro. Ma attenti gli amici del Presidente già hanno detto che Ranieri a metà è strano ma si può fare. Vietato disturbare il manovratore.
Intanto ieri nella sua ultima esibizione da cittì Spalletti ha battuto 2 a 0 la Moldova. Pochi gol. Pochi sorrisi. La Norvegia ha vinto in Estonia. Passare per primi sembra già un’impresa disperata. Anche con Ranieri in panchina.
Chiudo con uno sguardo al campionato. Direi che il primo derby tra Tare Marotta è finito 1 a 0 per il nuovo direttore del Milan. Marotta voleva Allegri se Inzaghi avesse mollato ma Tare l’ha bruciato sul tempo. Finalmente la società rossonera ha un direttore bravo. Trovo invece molto rischiosa la scelta di Marotta di puntare sull’inesperto Chivu. Un triplo salto mortale. Ho dei dubbi anche sul matrimonio tra Gasp e la Roma. Il mondo giallorosso gli darà il tempo di portare la sua mentalità nel gruppo Roma? E il mercato gli darà i giocatori giusti? E ancora Gasp reggerà la pressione mediatica della Capitale? Tante domande dalle risposte non scontate.