
Maldini: "Fortunato ad essere nato figlio di Cesare e aver giocato con questa maglia gloriosa"
Le parole di Galliani dal palco: “Paolo ha giustamente ricordato il suo papà, io ho molta nostalgia di quel calcio. In un calcio dei parametri zero, delle commissioni miliardarie e tutto quello che succede quando noi arriviamo a Paolo Maldini, era l’86, lui aveva 17 anni, era titolare nel Milan da più di un anno ed era in scadenza di contratto. Il Milan ha una caratteristica romantica, nessuna squadra d’Europa, non conosco in Sudamerica ma penso neanche lì, ha avuto la buona sorte di avere due capitani, papà e figlio, che vincono entrambi la Champions League. È una cosa che non capita e non so se capiterà ancora. Infatti, a differenza della maglia di Franco Baresi che è stata ritirata in eterno, la maglia di Paolo Maldini è stata ritirata ma ha una chance, se un suo figlio dovesse essere nel Milan e dovesse sollevare la Coppa allora si può riproporre la numero 3.
Tornando al contratto, cosa diceva Cesare? Magari non trovavamo l’accordo la prima volta, la seconda volta ecc ecc, ma lui mi confortava quando andava via, non mi spaventava. Mi diceva: “Stai tranquillo Adriano, in ogni caso io Paolo non lo porto via”. E questa è una cosa che ricorderò per sempre. Invece di Franco (Baresi, ndr), l’immortale capitano, ricordo una cosa: nei miei 31 anni ho sempre negoziato i contratti economici con tutti i calciatori, ad eccezione di uno, il Capitano. Il Capitano aveva l’onore ed il privilegio di andare direttamente ad Arcore, trovava un accordo con il presidente Berlusconi, poi mi dicevano la cifra e io battevo a macchina, si diceva una volta. Ma il giocatore che più mi ha messo in difficoltà era Billy Costacurta. Billy Costacurta, il più intelligente della banda, era l’unico giocatore che arrivava, firmava in bianco e poi mi diceva: “Lei capisce molto di calcio, quindi sa quando guadagnano Tassotti, Baresi e Maldini, veda un po’ lei”. E io rimanevo scioccato (ride, ndr)”.







