
Napoli, stagione finita per Buongiorno: Conte riflette su due soluzioni
Ci risiamo. Il Napoli per portare a termine i 'quattro passi' che restano per il sogno Scudetto, usando le parole di Antonio Conte, dovrà fronteggiare un'ulteriore difficoltà. Era più di una sensazione e si attendeva solo l'ufficialità, arrivata puntualmente ieri: Alessandro Buongiorno, rientrato col Torino proprio da una tendinopatia all'adduttore della coscia destra, ha rimediato una lesione distrattiva allo stesso muscolo nel tentativo di scattare ed arrivare sul fondo dopo un'ora di gioco. Per il difensore azzurro, pilastro della miglior difesa d'Italia (ed in questo momento anche d'Europa, con un gol in meno dell'Athletic Bilbao), la stagione quindi molto probabilmente è già finita. Antonio Conte, quindi, dovrà studiare nuove soluzioni considerando che ha già concluso la stagione anche Juan Jesus.
La soluzione naturale
E' quella che porta a Rafa Marin, centrale di ruolo, scuola Real Madrid (che ha voluto tenersi una recompra pluriennale) con un anno d'esperienza all'Alaves oltre che nell'Under 21 spagnola. Antonio Conte però l'ha schierato solo nelle due gare di Coppa Italia, dimostrando assolutamente di non fidarsi, fino alla gara di Monza in cui ha esordito da titolare in campionato proprio per l'assenza di Buongiorno (che poi col Torino probabilmente ha affrettato un po' i tempi). Altri minuti poi per lo spagnolo nel finale di gara, chiaramente forzati, mentre alla vigilia l'idea di Conte è stata anche di provare un adattamento particolare.
L'adattamento (ed il cambio modulo?)
Già per il Torino (proprio per non rischiare Buongiorno) l'idea era di adattare Olivera al centro, ruolo che l'uruguayano ricopre in nazionale (sia a quattro che a tre) e che in estate provò anche con Conte. Tutto è saltato però per lo stato influenzale di Raspadori perché ci sono una serie di incastri: con Olivera al centro, Spinazzola dovrebbe abbassarsi da terzino, a quel punto lasciando il buco sull'esterno (è fuori Neres e Conte non sembra voler coinvolgere Okafor). Per Olivera centrale serve dunque quel 4-4-2 fluido di cui parlò Conte verso il Milan (che saltò per l'assenza di McTominay chiamato a partire più dall'esterno)
La soluzione naturale
E' quella che porta a Rafa Marin, centrale di ruolo, scuola Real Madrid (che ha voluto tenersi una recompra pluriennale) con un anno d'esperienza all'Alaves oltre che nell'Under 21 spagnola. Antonio Conte però l'ha schierato solo nelle due gare di Coppa Italia, dimostrando assolutamente di non fidarsi, fino alla gara di Monza in cui ha esordito da titolare in campionato proprio per l'assenza di Buongiorno (che poi col Torino probabilmente ha affrettato un po' i tempi). Altri minuti poi per lo spagnolo nel finale di gara, chiaramente forzati, mentre alla vigilia l'idea di Conte è stata anche di provare un adattamento particolare.
L'adattamento (ed il cambio modulo?)
Già per il Torino (proprio per non rischiare Buongiorno) l'idea era di adattare Olivera al centro, ruolo che l'uruguayano ricopre in nazionale (sia a quattro che a tre) e che in estate provò anche con Conte. Tutto è saltato però per lo stato influenzale di Raspadori perché ci sono una serie di incastri: con Olivera al centro, Spinazzola dovrebbe abbassarsi da terzino, a quel punto lasciando il buco sull'esterno (è fuori Neres e Conte non sembra voler coinvolgere Okafor). Per Olivera centrale serve dunque quel 4-4-2 fluido di cui parlò Conte verso il Milan (che saltò per l'assenza di McTominay chiamato a partire più dall'esterno)
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