
Negri sul Bologna: "Italiano? Spero rimanga, ma è difficile dire no a una big come il Milan"
Marco Negri, ex attaccante fra le altre di Perugia, Bologna e Glasgow Rangers, è intervenuto a margine del Memorial Gaucci. Queste le sue parole raccolte da TMW.
Che cosa ha rappresentato per te Luciano Gaucci?
"Una figura importantissima. Ci siamo incontrati in un momento decisivo per la mia carriera, perché io ero molto ambizioso e volevo arrivare in Serie A. Gaucci, in quell’anno, mi diede un’opportunità incredibile per trasformare quel sogno in realtà. E ce l’abbiamo fatta. Era un presidente-tifoso, a volte anche troppo tifoso, ma con un fiuto calcistico straordinario. Aveva intuizioni incredibili. Basta guardarsi intorno oggi, su questo campo, per vedere quanti giocatori di altissimo livello ha scoperto, molti dei quali hanno vinto anche tanto a livello internazionale. Credo che ogni tifoso biancorosso debba essergli grato, perché tutto questo è stato possibile grazie a lui".
Ti porto sull’attualità. Domani si gioca Udinese-Fiorentina. Che partita sarà? La Fiorentina può ancora sperare nell’Europa, magari sperando in un passo falso della Lazio?
"Assolutamente sì. Sono 90 minuti fondamentali. Si dice sempre, ma è davvero una finale: devono giocarsela senza nulla da perdere. La Fiorentina deve fare la sua parte, cioè vincere e mettere pressione alla Lazio. Se poi i risultati non dovessero andare come sperato, certo, un po’ di rammarico ci sarà Ma c’è anche da dire che quest’anno il campionato, soprattutto in zona Europa e Champions, è stato davvero competitivo. Essere lì a un passo, a 90 minuti dalla fine, è comunque un segnale che la Fiorentina è tra le grandi di questo campionato".
Palladino ha detto che vuole ripartire da 10-12 giocatori. Tra questi, secondo lui, deve esserci anche Kean, che però ha una clausola di 52 milioni. Tu cosa gli consiglieresti? Ha trovato il suo posto nel mondo?
"Secondo me sì. E per Palladino deve restare per forza. Trovare un attaccante così dominante, che segna tanti gol decisivi - perché i gol non si contano, si pesano - non è facile. La società farà di tutto per trattenerlo. Però, si sa, il mercato può cambiare tutto da un momento all’altro. È brutto da dire per i tifosi viola, ma trovare un centravanti affidabile è una delle cose più difficili nel calcio. E averlo già in casa è un vantaggio enorme.
Certo, se arriva un club disposto a pagare la clausola e a offrirgli un contratto molto importante, trattenerlo sarà complicato. Ma sono sicuro che la Fiorentina si sia già preparata, e che abbia delle alternative valide da giocarsi nel caso in cui la permanenza di Kean non si concretizzasse".
Ieri il Napoli ha vinto lo Scudetto. È stata davvero la squadra più forte o è mancata l’Inter nello sprint finale?
"Beh, se il Napoli ha vinto, vuol dire che ha meritato. Sarebbe ingiusto togliere qualcosa a questa impresa.
Certo, lo sentiamo anche dai loro giocatori e dall’allenatore: parlano di miracolo, di impresa. Questo forse ci fa capire che l’Inter, sulla carta, aveva una rosa più forte. Ma il Napoli ha chiuso il campionato e lo ha vinto con merito. Complimenti a loro".
Chiudiamo col Bologna. So che eri a Roma per la finale di Coppa Italia. Stagione straordinaria, con un trofeo importante. Resterà Italiano o il Milan rischia di tentarlo troppo?
"È la seconda stagione miracolosa del Bologna. L’anno scorso la qualificazione in Champions, quest’anno la vittoria della Coppa Italia. Quindi ormai non è più una sorpresa. Confermarsi è ancora più difficile, e loro ci stanno riuscendo. Italiano? Io spero che resti, davvero. Però, come abbiamo visto l’anno scorso con Motta, se una big chiama, è difficile dire di no. E il Milan è una big, la tentazione è fortissima.
Il Bologna, comunque, farà di tutto per trattenerlo. E se anche dovesse andare via, la società ha dimostrato solidità e visione. Chi arriverà dopo, lavorerà in un ambiente sano e pronto per continuare a far bene".
Che cosa ha rappresentato per te Luciano Gaucci?
"Una figura importantissima. Ci siamo incontrati in un momento decisivo per la mia carriera, perché io ero molto ambizioso e volevo arrivare in Serie A. Gaucci, in quell’anno, mi diede un’opportunità incredibile per trasformare quel sogno in realtà. E ce l’abbiamo fatta. Era un presidente-tifoso, a volte anche troppo tifoso, ma con un fiuto calcistico straordinario. Aveva intuizioni incredibili. Basta guardarsi intorno oggi, su questo campo, per vedere quanti giocatori di altissimo livello ha scoperto, molti dei quali hanno vinto anche tanto a livello internazionale. Credo che ogni tifoso biancorosso debba essergli grato, perché tutto questo è stato possibile grazie a lui".
Ti porto sull’attualità. Domani si gioca Udinese-Fiorentina. Che partita sarà? La Fiorentina può ancora sperare nell’Europa, magari sperando in un passo falso della Lazio?
"Assolutamente sì. Sono 90 minuti fondamentali. Si dice sempre, ma è davvero una finale: devono giocarsela senza nulla da perdere. La Fiorentina deve fare la sua parte, cioè vincere e mettere pressione alla Lazio. Se poi i risultati non dovessero andare come sperato, certo, un po’ di rammarico ci sarà Ma c’è anche da dire che quest’anno il campionato, soprattutto in zona Europa e Champions, è stato davvero competitivo. Essere lì a un passo, a 90 minuti dalla fine, è comunque un segnale che la Fiorentina è tra le grandi di questo campionato".
Palladino ha detto che vuole ripartire da 10-12 giocatori. Tra questi, secondo lui, deve esserci anche Kean, che però ha una clausola di 52 milioni. Tu cosa gli consiglieresti? Ha trovato il suo posto nel mondo?
"Secondo me sì. E per Palladino deve restare per forza. Trovare un attaccante così dominante, che segna tanti gol decisivi - perché i gol non si contano, si pesano - non è facile. La società farà di tutto per trattenerlo. Però, si sa, il mercato può cambiare tutto da un momento all’altro. È brutto da dire per i tifosi viola, ma trovare un centravanti affidabile è una delle cose più difficili nel calcio. E averlo già in casa è un vantaggio enorme.
Certo, se arriva un club disposto a pagare la clausola e a offrirgli un contratto molto importante, trattenerlo sarà complicato. Ma sono sicuro che la Fiorentina si sia già preparata, e che abbia delle alternative valide da giocarsi nel caso in cui la permanenza di Kean non si concretizzasse".
Ieri il Napoli ha vinto lo Scudetto. È stata davvero la squadra più forte o è mancata l’Inter nello sprint finale?
"Beh, se il Napoli ha vinto, vuol dire che ha meritato. Sarebbe ingiusto togliere qualcosa a questa impresa.
Certo, lo sentiamo anche dai loro giocatori e dall’allenatore: parlano di miracolo, di impresa. Questo forse ci fa capire che l’Inter, sulla carta, aveva una rosa più forte. Ma il Napoli ha chiuso il campionato e lo ha vinto con merito. Complimenti a loro".
Chiudiamo col Bologna. So che eri a Roma per la finale di Coppa Italia. Stagione straordinaria, con un trofeo importante. Resterà Italiano o il Milan rischia di tentarlo troppo?
"È la seconda stagione miracolosa del Bologna. L’anno scorso la qualificazione in Champions, quest’anno la vittoria della Coppa Italia. Quindi ormai non è più una sorpresa. Confermarsi è ancora più difficile, e loro ci stanno riuscendo. Italiano? Io spero che resti, davvero. Però, come abbiamo visto l’anno scorso con Motta, se una big chiama, è difficile dire di no. E il Milan è una big, la tentazione è fortissima.
Il Bologna, comunque, farà di tutto per trattenerlo. E se anche dovesse andare via, la società ha dimostrato solidità e visione. Chi arriverà dopo, lavorerà in un ambiente sano e pronto per continuare a far bene".
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