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Acerbi ha rifiutato la Nazionale, non la Spalletti FC. E l'ha fatto sbagliando i tempi...TUTTO mercato WEB
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lunedì 2 giugno 2025, 09:53Serie A
di Raimondo De Magistris

Acerbi ha rifiutato la Nazionale, non la Spalletti FC. E l'ha fatto sbagliando i tempi...

Venerdì sera all'Ullevaal Stadion di Oslo la Nazionale si gioca una buona fetta di qualificazione alla prossima Coppa del Mondo. Vero che si tratta della prima gara degli Azzurri nel gruppo I, ma è anche la più difficile contro il nostro principale competitor. L'unico. "Affrontiamo Norvegia più forte di sempre", ha detto ieri Spalletti in conferenza stampa. E ha ragione, qui siamo due-tre gradini più su rispetto alla Norvegia di Tore André Flo o John Carew. Una squadra che ha in Haaland la sua punta di diamante ma anche tante altre possibilità. Sorloth, Nusa, Schjelderup e poi c'è Odegaard, il 10 simbolo dell'Arsenal di Arteta. Una squadra che ha già sei punti in classifica visto che a marzo ha fatto sue due trasferte: 5-0 alla Moldova e 4-2 a Israele.
Strappare in Norvegia un risultato positivo vuol dire avere buone chance di arrivare all'ultima sfida di novembre - in casa contro i norvegesi - con concrete possibilità di chiudere al primo posto. Perdere, avere alte possibilità (o altissime, dipende dal passivo) di condannarsi al secondo posto e quindi ai play-off di marzo. Sedici squadre che si sfidano il prossimo marzo per gli ultimi quattro posti: da evitare a tutti i costi, soprattutto visti i precedenti.

Il quadro d'insieme che accompagna l'Italia alla sfida di venerdì sera è questo qui e a questa raffigurazione (già così tendente all'Urlo del norvegese Munch) bisogna aggiungere le assenze. Che non si contano sulle dita di una mano, che in difesa hanno portato ad alzare bandiera bianca a Buongiorno, Calafiori, Comuzzo e persino al giovane Leoni.
Acerbi in questo contesto sarebbe servito come il pane. Magari solo per questa partita perché poi Spalletti a marzo chiarì che lui andrà avanti col suo gruppo. Coi suoi giovani emergenti. Ma la gara di venerdì è un passaggio non banale e Acerbi che ha già fermato due volte Haaland negli ultimi tre anni era chiamato a farlo di nuovo.
Lui però ha detto di no: dopo averci pensato e ripensato, dopo aver inizialmente aperto al suo ritorno dato che lunedì scorso era stato inserito nella lista dei 27. Quel 'Ma tu lo sai quanti anni ha Acerbi?' detto lo scorso marzo dal CT proprio non gli è andato giù e sabato sera - dopo la disfatta - ha informato che avrebbe fatto un passo indietro.

Per chiarire: non ci sono infortuni dietro questa scelta, né interventi programmati. L'ha chiarito anche Acerbi su 'Instagram' dopo la conferenza di ieri di Spalletti: il problema è il rapporto col commissario tecnico. Un rapporto che ha iniziato a scricchiolare nel marzo 2024 quando venne rispedito a casa in attesa di decisioni sul caso Juan Jesus ed è naufragato un anno dopo. Al termine di Germania-Italia 3-3.


Francesco Acerbi ha rifiutato la Nazionale perché c'è Spalletti come commissario tecnico. L'ha fatto perché il CT a parole e non solo a parole si sarebbe potuto comportare meglio nei suoi confronti. Dal suo punto di vista il difensore classe '88 ha le sue ragioni, ma ieri con quel passo indietro ha dimenticato un piccolo dettaglio: la sua presenze contro la Norvegia serviva all'Italia, non a Luciano Spalletti. Quella a cui doveva rispondere sì era la Nazionale, la sua Nazionale. Non la Spalletti FC. Facendo un passo indietro Acerbi ha messo nei guai l'Italia e solo di conseguenza il suo CT.
L'aggravante in tutto ciò è la tempistica. Acerbi ha rifiutato la convocazione sei giorni dopo l'uscita della lista e comunicandolo solo ieri ha precluso alla possibilità di chiamare altri giocatori già in vacanza da diversi giorni. Calciatori che in molti casi sono all'estero e che pur tornando non sarebbero fisicamente pronti per venerdì.

"La formazione ce l'ho già chiara in testa", ha detto ieri Spalletti mentre Acerbi pubblicava il suo post. Se avrà recuperato al 100% sarà Federico Gatti a occuparsi di Haaland, altrimenti spazio a Matteo Gabbia. Per quest'ultimo sarebbe l'esordio assoluto nella gara più complicata. Uno scenario che era da evitare e che ora si propone con un nitido realismo.