Addio all'Inter dopo 4 anni e 6 trofei. Nel futuro di Simone Inzaghi adesso c'è l'Arabia

Simone Inzaghi e l'Inter si separano. La notizia è ufficiale da poche ore (leggi qui), come reso noto con un comunicato dallo stesso club nerazzurro (qui invece il saluto di Inzaghi all'Inter, ndr).

Offerta faraonica - "Non so se sarò al Mondiale", aveva annunciato Inzaghi dopo la finale di Champions League. E invece ci sarà, ma con un'altra "maglia" indosso: non quella dell'Inter, ma quella dell'Al-Hilal, club arabo che ha messo sul piatto una faraonica offerta da circa 50 milioni per due stagioni (con opzione per un ulteriore anno). L'ormai ex tecnico nerazzurro partirà con destinazione Miami già in questi giorni, entro il weekend, dove firmerà il contratto, verrà presentato ufficialmente dal club saudita e inizierà subito ad allenare l'Al-Hilal in vista del Mondiale per Club. L'esordio con la squadra araba arriverà il prossimo 18 giugno, contro il Real Madrid fresco di annuncio di Xabi Alonso.

Il bilancio in nerazzurro - Dal 2021 al 2025 Inzaghi è stato allenatore dell'Inter per 217 partite complessive (con una media punti di 2.14): 141 vittorie, 41 pareggi e 35 sconfitte. In questo periodo l'Inter ha vinto sei trofei: dallo scudetto della seconda stella (nella passata stagione) alle due Coppe Italia (2021/2022 e 2022/2023) per finire alle tre Supercoppe Italiane (2021, 2022 e 2023) che lo hanno reso il più vincente di sempre nella competizione. Un ciclo, come sappiamo, in cui non si possono non ricordare anche le due finali di Champions League perse rispettivamente contro Manchester City e PSG.

Percentuale più alta - Un altro dato statistico da rimarcare, secondo quanto riportano i dati Opta, è quello legato alla percentuale di vittorie con l'Inter. In questo senso, Simone Inzaghi lascia i colori nerazzurri con la percentuale di vittorie più altra nella storia dell'Inter tra tutte le competizioni (dal 1929/30), ovvero il 65%. Al secondo posto Aldo Olivieri (63.2%), al terzo Antonio Conte (62.7%), al quarto José Mourinho (62%) e al quinto posto Luigi Simoni (61.6%).