
Reggiana, Salerno: "Dionigi ha fatto un miracolo. 4-5 giocatori giocheranno in A"
“È stato un campionato difficilissimo, logorante anche a livello personale. Ma alla fine abbiamo ottenuto un risultato storico e siamo orgogliosi, come società e come città, di aver regalato il terzo campionato di Serie B consecutivo dopo 35 anni”. Il presidente della Salernitana Carmelo Salerno parla così dell’anno appena concluso con una salvezza conquistata nell’ultimo mese anche grazie al cambio di allenatore e all’arrivo di Davide Dionigi sulla panchina: “Questa salvezza è un patrimonio, non era affatto scontata soprattutto dopo il crollo avuto nel girone di ritorno”.
“La stagione la divido in tre blocchi. Nel girone d’andata abbiamo fatto 21 punti, pochi, poi da gennaio al 25 aprile invece c’è stato qualcosa di indecente con risultati da retrocessione diretta, a quella fata avevamo un punto in più di quelli conquistati sul campo dal Cosenza. Poi in 14 giorni abbiamo fatto 12 punti e raggiunto la salvezza. - prosegue Salerno in conferenza stampa come riporta Tuttoreggiana.com - Il merito è solo di Dionigi, è arrivato in un momento di grande difficoltà tecnica e psicologica, non si è scoraggiato e ha trasmesso serenità e sistemato la squadra dal punto di vista tecnico e tattico. È stato un miracolo sportivo. Io spero che gli intestino una strada o una piazza per quello che ha fatto”.
“Senza quel miracolo saremmo retrocessi con una squadra che ha 4-5 giocatori che l’anno prossimo giocheranno in Serie A, quindi non eravamo da ultimo posto, ma i 44 punti, per come sono arrivati, non bastano definirla una stagione positiva. - prosegue Salerno – Viali fino a dicembre ha fatto un percorso giusto, poi la squadra ha avuto un rendimento inaccettabile, è stato un crollo importante, e nello spogliatoio sono successi alcuni episodi negativi. Viali è un bravo allenatore, ci credevo, ma c’è stato qualcosa che non ha funzionato, soprattutto dopo la sosta. Esonero? Forse andava cambiato prima, ma non avevamo mai mandato via un allenatore in sei anni. La speranza era che si potesse tornare a vincere. Io lo avevo comunque ringraziato dopo l’esonero”.
Salerno poi si sofferma sui giocatori protagonisti di questa annata e sul loro futuro: “Portanova è nostro e non credo che andrà via, sa cosa abbiamo fatto per lui. È un giocatore da alta Serie A e ci ha ripagati con una stagione straordinaria. Bardi è invece in scadenza, con lui parleremo a fine stagione, faremo la stessa cosa con gli altri giocatori nella stessa situazione. Destro? Mi ha sorpreso, ha dato tutto, si è allenato con il sorriso e ha fatto il fratello maggiore nello spogliatoio, un esempio raro che non avevo mai visto neanche in Serie A. Quanto ai giovani Lucchesi, Vergara, Ignacchiti, Sersanti tutti giocatori che faranno strada. Averli valorizzati è un merito della società e dello staff, credo proprio che li vedremo giocare in Serie A”.
Infine un passaggio sul futuro: “Con il ds Pizzimenti ci confronteremo perché servono correttivi, ma la speranza è di continuare insieme, senza cambiamenti, non avremmo fatto nemmeno quello che abbiamo fatto. La società quest’anno non è cresciuta. Né la prima squadra, né il settore giovanile, dove anche la Primavera dovrà giocarsi la salvezza ai play out. Sono il primo a fare autocritica, non possiamo permetterci più 32 punti a fine aprile con una rosa così. Abbiamo affrontato squadre retrocesse dalla Serie A e club molto strutturati, in un campionato del genere non ci si può permettere di fare le cose per abitudine o per inerzia. Serve lucidità, organizzazione e la volontà di migliorare sempre. - conclude il presidente granata – Con il patron Amadei ci confronteremo a mente fredda, la sua volontà l’avete letta sui giornali, io mi sono fermato al 30% delle quote mentre lui ha dovuto aumentare la propria partecipazione a ogni uscita di soci. La città di Reggio gli deve gratitudine eterna, meriterebbe qualcosa di concreto: una piazza, una strada”.
“La stagione la divido in tre blocchi. Nel girone d’andata abbiamo fatto 21 punti, pochi, poi da gennaio al 25 aprile invece c’è stato qualcosa di indecente con risultati da retrocessione diretta, a quella fata avevamo un punto in più di quelli conquistati sul campo dal Cosenza. Poi in 14 giorni abbiamo fatto 12 punti e raggiunto la salvezza. - prosegue Salerno in conferenza stampa come riporta Tuttoreggiana.com - Il merito è solo di Dionigi, è arrivato in un momento di grande difficoltà tecnica e psicologica, non si è scoraggiato e ha trasmesso serenità e sistemato la squadra dal punto di vista tecnico e tattico. È stato un miracolo sportivo. Io spero che gli intestino una strada o una piazza per quello che ha fatto”.
“Senza quel miracolo saremmo retrocessi con una squadra che ha 4-5 giocatori che l’anno prossimo giocheranno in Serie A, quindi non eravamo da ultimo posto, ma i 44 punti, per come sono arrivati, non bastano definirla una stagione positiva. - prosegue Salerno – Viali fino a dicembre ha fatto un percorso giusto, poi la squadra ha avuto un rendimento inaccettabile, è stato un crollo importante, e nello spogliatoio sono successi alcuni episodi negativi. Viali è un bravo allenatore, ci credevo, ma c’è stato qualcosa che non ha funzionato, soprattutto dopo la sosta. Esonero? Forse andava cambiato prima, ma non avevamo mai mandato via un allenatore in sei anni. La speranza era che si potesse tornare a vincere. Io lo avevo comunque ringraziato dopo l’esonero”.
Salerno poi si sofferma sui giocatori protagonisti di questa annata e sul loro futuro: “Portanova è nostro e non credo che andrà via, sa cosa abbiamo fatto per lui. È un giocatore da alta Serie A e ci ha ripagati con una stagione straordinaria. Bardi è invece in scadenza, con lui parleremo a fine stagione, faremo la stessa cosa con gli altri giocatori nella stessa situazione. Destro? Mi ha sorpreso, ha dato tutto, si è allenato con il sorriso e ha fatto il fratello maggiore nello spogliatoio, un esempio raro che non avevo mai visto neanche in Serie A. Quanto ai giovani Lucchesi, Vergara, Ignacchiti, Sersanti tutti giocatori che faranno strada. Averli valorizzati è un merito della società e dello staff, credo proprio che li vedremo giocare in Serie A”.
Infine un passaggio sul futuro: “Con il ds Pizzimenti ci confronteremo perché servono correttivi, ma la speranza è di continuare insieme, senza cambiamenti, non avremmo fatto nemmeno quello che abbiamo fatto. La società quest’anno non è cresciuta. Né la prima squadra, né il settore giovanile, dove anche la Primavera dovrà giocarsi la salvezza ai play out. Sono il primo a fare autocritica, non possiamo permetterci più 32 punti a fine aprile con una rosa così. Abbiamo affrontato squadre retrocesse dalla Serie A e club molto strutturati, in un campionato del genere non ci si può permettere di fare le cose per abitudine o per inerzia. Serve lucidità, organizzazione e la volontà di migliorare sempre. - conclude il presidente granata – Con il patron Amadei ci confronteremo a mente fredda, la sua volontà l’avete letta sui giornali, io mi sono fermato al 30% delle quote mentre lui ha dovuto aumentare la propria partecipazione a ogni uscita di soci. La città di Reggio gli deve gratitudine eterna, meriterebbe qualcosa di concreto: una piazza, una strada”.
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