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Statua Maradona, il testo della lettera scritta da De Giovanni e letta allo stadioTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 29 novembre 2021, 07:00Notizie
di Antonio Gaito
per Tuttonapoli.net
fonte sscnapoli.it

Statua Maradona, il testo della lettera scritta da De Giovanni e letta allo stadio

Questa la lettera dello scrittore Maurizio De Giovanni recitata dall'attore Gianfranco Gallo durante la serata dedicata alla memoria di Maradona

Questa la lettera dello scrittore Maurizio De Giovanni recitata dall'attore Gianfranco Gallo durante la serata dedicata alla memoria di Maradona:

Caro Diego, la verità è che non te ne sei mai andato.

Da quel pomeriggio di luglio, quando salisti questi gradini e uscisti nel sole e nell’amore di ottantamila pazzi di te, stretti da ore nel caldo solo per sorriderti. Ti guardasti attorno e lo capisti in un attimo, che questa era la tua erba e la tua luce, perché i grandi amori se sono veramente grandi si sentono sulla pelle del cuore.

La verità è che non te ne sei mai andato, perché questa è l’unica grande città che ha una maglia sola, ed è una questione di colore, perché se è vero che siamo figli della nostra montagna piena di fuoco e sempre pronta a esplodere, è anche vero che siamo immersi in un azzurro che assomiglia al paradiso: e tu diventasti subito nato qui, perché può essere un caso nascere in un posto, ma non lo è mai quando ci si guarda attorno e si dice sì, questa è proprio casa mia.

La verità è che non te ne sei mai andato, perché ti ci volle un attimo per decidere, con assoluta chiarezza, che avresti vinto per noi e che noi avremmo vinto con te. E se ci pensi adesso è strano, perché né tu né noi avevamo vinto mai: e tuttavia fu chiaro che da quel momento cambiava tutto, perché tu avevi trovato la tua aria e la giusta temperatura, e noi avevamo trovato il nostro capitano.

La verità è che non te ne sei mai andato, perché certe emozioni rimangono impresse sull’anima per il lampo intenso che le fissa, come su una pellicola, per sempre. E quell’emozione sei tu, perché sei venuto a insegnarci che non è vero che qui si può solo perdere, che siamo subalterni, che le decisioni importanti si prendono altrove e possiamo solo subirne gli effetti. Tu, piccolo e fiero, petto in fuori e mento alto, occhi allegri e felici di correre dietro a un pallone, e genio, genio, genio senza fine, contro il quale nessuno poteva fare niente, nessuno può fare niente.

La verità è che non te ne sei mai andato, e ci hai insegnato che possiamo anche salire in vetta assomigliando a noi stessi, rimanendo esattamente come siamo, senza dover imitare qualcun altro. Si può guardare tutti dall’alto essendo piccoli e bruni e fieri, senza odiare e senza abbassare la testa, rispetto per chiunque e paura di nessuno, cadendo mille volte e rialzandosi milleuna, senza timore dei calci e degli sgambetti, più forti dei mille destini scritti altrove.

La verità è che non te ne sei mai andato, e se esiste la tristezza di non poterti più vedere sorridere dalle tribune di questa che è la tua casa, resta il fatto che c’è un pezzo di te in ogni maglia azzurra, qui dentro e in ogni campetto e in ogni piazza, perché il nome di questa città resterà legato al tuo e il tuo a questa città.

La verità è che non te ne sei mai andato, quindi no, non sentiremo la tua mancanza perché sarai con noi, una perdita non è un’assenza ma un tipo diverso di presenza.

E ogni volta che un ragazzo con la maglia color del mare correrà a braccia alzate sotto la curva, noi vedremo te.

Con una lacrima dentro un sorriso.

Maurizio De Giovanni