
Santacroce: "Kvara è stato sostituito da due giocatori. Conte? Ha sfruttato tutto al 1000%"
A "1 Football Night", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabiano Santacroce, ex calciatore, fra le tante, del Napoli. Di seguito, un estratto dell'intervista.
A Lecce Lobotka è rimasto in campo nonostante l’infortunio. Ritiene che sia stata una scelta dell’allenatore o del calciatore?
“È stata una scelta del calciatore, una cosa molto da calciatore: ha cercato di restare in campo fino alla fine. Mi ha sorpreso, perché si vedeva sin da subito che non poteva continuare. Hanno aspettato cinque minuti, poi altri sei di recupero, ma era chiaro che non ce la faceva.”
Possiamo dire che, pur con caratteristiche diverse, Raspadori sia stato il vero sostituto di Kvaratskhelia?
“Si può dire. Ma secondo me lo è stato anche Spinazzola. Raspadori la scorsa estate prima, ed a gennaio poi, lo davamo per partente al 90%, invece è rimasto. Anche lì Conte ha avuto ragione: Jack e Spinazzola sono proprio quelli che hanno dato qualcosa in più, che hanno stretto i denti nelle partite più dure.”
Il Napoli ha tre ostacoli ancora da superare: Genoa, Parma e Cagliari. Quale di queste tre gare le crea maggiori preoccupazioni?
“Le prime due, Genoa e Parma. Sono squadre fastidiose. Molti sbagliano a guardare solo la classifica, fanno calcoli e si dimenticano che ogni giocatore, quando affronta la prima della classe, dà il massimo anche solo per farsi notare. Quindi affrontiamo tre squadre che, pur essendo più in basso in classifica, vorranno fare bella figura. Bisogna stare attenti in tutte e tre le partite.”
C’è un pizzico di scaramanzia nelle sue parole?
“No, poca. È più il fatto che so cosa si prova: sia quando stai cercando di vincere un campionato, sia quando sei in una squadra che vuole mettersi in mostra. Mi ricordo che a Parma, in un anno in cui eravamo già retrocessi, abbiamo battuto la Juventus prima in classifica. Partite così, contro le grandi, le affronti sempre col massimo impegno, anche se non hai più nulla da perdere. Vanno giocate col giusto approccio mentale. Ma noi abbiamo l’allenatore migliore per questo. Sicuramente Antonio Conte è il più pagato, ma sta dimostrando anche di essere il migliore.”
Proprio su Conte, c’è chi definisce la sua stagione un prodigio, chi un miracolo. Alcuni sostengono che abbia solo valorizzato una rosa già forte, altri che sia andato oltre i limiti della squadra. Lei da che parte sta?
“Penso che Conte abbia sfruttato al mille per cento quello che aveva. Però oltre a lui, vanno fatti i complimenti ai giocatori che hanno creduto in una filosofia completamente diversa da quella a cui erano abituati. Ci hanno creduto tutti, stanno andando nella stessa direzione. E ora sembrano davvero una squadra, cosa che l’anno scorso non si era vista. Di sicuro Conte ha dato una grande mano e speriamo che resti.”
Secondo lei, Antonio Conte resterà sulla panchina del Napoli? E come si spiega il fatto che non abbia mai smentito le voci su un possibile addio?
“Guarda, io già da gennaio dicevo che secondo me non sarebbe rimasto. Mi sono fatto un ragionamento semplice: sei un allenatore che lotta per il titolo, in una stagione iniziata malissimo, arrivi con tutte le difficoltà del caso, ti danno dei giocatori all’ultimo momento e a gennaio ti vendono il più forte, Kvaratskhelia, senza comprarti un sostituto. Io, al suo posto, qualche dubbio lo avrei avuto. Non pensavo nemmeno che sarebbe arrivato fino a questo punto con la possibilità di vincere lo scudetto. Quindi magari la gioia dello scudetto può pesare nella decisione finale, ma credo che alla fine tutto si metterà sul tavolo: da parte sua, del presidente e del suo staff.”
Kvaratskhelia è stato sostituito da Okafor…
“Guarda, è arrivato Okafor, è vero. Ma secondo me potevano fare molto meglio. Hanno preso un giocatore che era stato rimandato indietro dal Lipsia perché non stava bene. È stata una follia tutta quella situazione. Per fortuna è andata bene lo stesso, ma non certo grazie al mercato.”
C’è un tema che ha accompagnato il Napoli per tutta la stagione: il calo nei secondi tempi. Anche a Lecce si è visto un Napoli in difficoltà nella ripresa. Secondo lei si tratta di un problema fisico o mentale?
“Il gioco che fa il Napoli è molto dispendioso. Pensiamo al lavoro delle mezzali, alla pressione costante, agli esterni che rincorrono fino in difesa. Prendi Politano: dovrebbe essere un esterno offensivo, e invece lo trovi a fare il terzino. È un gioco che richiede tanti sacrifici. Non hai tanti ricambi e questo incide. È sicuramente un aspetto che Conte dovrà sistemare, soprattutto se dovesse restare.”
Ultimi tre step: nello spogliatoio che clima si respira? I calciatori dicono già ‘ce l’abbiamo fatta’ oppure evitano per scaramanzia?
“No, sanno benissimo che ci sono ancora tre battaglie da combattere. E sono tre squadre molto fastidiose, che hanno messo in difficoltà tanti. Sai, magari arrivi all’ultima partita e ti giochi ancora tutto. Ma stanno tenendo la testa ben salda sulle spalle.”







