
Forgione: "La squadra risponde a Conte. Quando è in vantaggio tira sempre i remi in barca!"
A "1 Football Night", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto lo scrittore Angelo Forgione. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Angelo, come si riparte dopo un pareggio dopo un pareggio come quello di ieri? Come si ricompatta una squadra che credeva di avere in mano più di mezzo Scudetto dopo il gol di Raspadori del 2-1?
“Si riparte dalla convinzione nei propri mezzi. Se questa squadra pensa di non averne più di tanti, come si è intuito anche da certi messaggi ascoltati ieri, allora la situazione si fa complicata. Non so su cosa voglia lavorare l’allenatore in questa settimana, ma credo che debba concentrarsi proprio su questo: ritrovare la fiducia nei propri mezzi. È chiaro che questa non è una squadra allo stesso livello dell’Inter. L’Inter è più forte, anche se in questo momento è decimata dagli infortuni. Però il Napoli è arrivato fin qui, quindi dei valori li ha. È stato resiliente, come ha detto lo stesso mister: è stato un anno in cui si sono trovate soluzioni. Ora siamo all’imbuto finale. L’ultima soluzione da trovare è quella per andare a vincere a Parma e poi chiudere col Cagliari. È questa la situazione. Non c’è altro da dire. È una situazione quasi opposta rispetto al 2018, quando il Napoli raggiunse la Juventus a un punto. Tutti pensavano che lo slancio fosse decisivo, che lo Scudetto fosse a portata. E invece, sappiamo com’è andata. La Juventus la spuntò. Il Napoli non può pensare di avere certi tipi di aiuti come quelli arbitrali, non li abbiamo mai avuti. Però oggi il Napoli deve dimostrarsi resiliente anche in questa situazione e respingere l’ultimo assalto dell’Inter, che comunque ha la testa alla Champions. Non si può lasciare spazio: il Napoli deve andare in campo fermo, deciso, combattivo, e vincere a Parma. È lì che passa lo Scudetto.”
Si è parlato molto anche di alcuni cambi effettuati da Conte nella gara di ieri. In particolare, quello di Raspadori parso conservativo. Secondo lei, è stato solo un caso o ha lanciato un messaggio alla squadra?
“Fa parte del suo DNA. Conte è così: croce e delizia. Prendere o lasciare. È l’artefice dei successi del Napoli di quest’anno, ma anche il responsabile di alcune situazioni inattese che si sono create durante la stagione. Partite che potevi vincere e non hai vinto, e alcune le hai addirittura perse, come quella di Como. Ci sono dinamiche che purtroppo rientrano nel suo modo di interpretare il calcio. Quando ha il vantaggio, tende a tirare un po’ i remi in barca. È lui che ha il joypad in mano, e la squadra risponde ai suoi comandi. Conte deve essere un po’ più spregiudicato. A Parma deve impostare la partita sui binari giusti e non tornare indietro, come fa spesso quando il Napoli va in vantaggio.”
Dopo gli ultimi risultati — l’Inter che vince e convince sotto il diluvio di Torino, e un Napoli che pareggia in casa in un match che sa di sconfitta — secondo lei, restano invariate le chance Scudetto del Napoli, o la percentuale si è leggermente abbassata?
“Sono calate inevitabilmente. Ora non ci sono più tre punti di vantaggio, ma uno solo. Il Napoli si è giocato il famoso jolly. Prima lo aveva in mano, adesso non più. Le possibilità si sono certamente ridotte, ma ribadisco: questo campionato va aggiornato di giornata in giornata. Le occasioni arrivano, non si può dire il contrario. Bisogna ragionare da grande squadra: se ce l’hai davanti, devi andartelo a prendere lo Scudetto. Perché l’anno prossimo potrebbe non essere la stessa storia. Un’occasione del genere va colta. Quando hai la possibilità, devi prenderlo, lo Scudetto. E il Napoli ce l’ha ancora, questa possibilità.”
Ieri, il Napoli ha subito due gol. Secondo lei, c’è una responsabilità di Meret sulle reti?
“Meret finisce sempre nell’occhio del ciclone. È più appariscente quando sbaglia o quando subisce gol, anche se spesso non è colpa sua. E invece è meno visibile quando fa grandi interventi o salva il risultato. È uno stigma che si porta dietro da anni e non credo che se lo toglierà mai. Ieri passa come responsabile del pareggio, ma le responsabilità sono collettive. È stato anche sfortunato sul primo gol. Non me la sento di buttare la croce addosso a Meret. Una squadra che non subisce gol per quattro giornate e poi, in una partita decisiva in casa, ne prende due… beh, il problema è più ampio. È un problema di atteggiamento e quindi collettivo.”
Crede che Meret rinnoverà il contratto e resterà il portiere del Napoli anche nelle prossime stagioni?
“È l’ennesimo rebus di fine stagione. Ogni anno ci ritroviamo qui a chiederci se Meret sia davvero il portiere su cui il club voglia puntare. Io non sono convinto che il Napoli abbia intenzione di farlo. Se però vuole cambiare, deve farlo per un portiere di spessore internazionale. Non dico che Meret non lo sia — è nel giro della Nazionale — ma se fai un cambio, lo fai per avere certezze. Se non trovi un portiere che ti garantisca affidabilità assoluta, io me lo terrei stretto, Meret. È comunque un portiere di livello importante.”







