
Buffon: "Mi vergogno di aver detto la frase sul bidone di spazzatura al posto del cuore"
Gianluigi Buffon ha parlato della propria carriera dal Salone del Libro di Torino, dove oggi presenta il suo libro: “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi”. Queste le sue parole sul manoscritto: "Una metafora che ha rappresentato me per il ruolo e poi rappresenta tutti per tutta la vita. Se uno decide di essere protagonista, in questo percorso ci sono varie cadute, poi è importante trovare il motivo per rialzarsi".
Sulle tue esperienze da calciatore?
“Nella mia vita tutte le esperienze sono state importanti e bellissime. A Parma 3 anni, alla Juve 19, un anno a Parigi ma in quel contesto ho creato legami e rapporti, il piacere di stare insieme. Sono stato tanto nei posti perché ho instaurato dei bei rapporti per starci.
Su Allegri?
“Te Gigione sei bellissimo perché vivi in un totale stato di incoscienza, ma questa è la tua forza". Ogni tanto ci ripenso e penso che forse è vero".
Che rapporto avevi con gli arbitri?
"Li ho amati quasi tutti (ride ndr). Moreno? Avevamo capito che i media avevano condizionato il sentimento popolare, tutti hanno visto, a giusta ragione, in Moreno il vero nemico numero uno che ci ha fatto uscire. Probabilmente la colpa era nostra, però lui arbitrò in maniera ignobile. Uscimmo dall’aeroporto quasi tra gli applausi".
Sulla frase del cassonetto della spazzatura al posto del cuore…
"Uno dei punti più alti della mia carriera (ride ndr). Ora che è passato qualche anno mi vergogno di quello che ho detto. Avevo una certa età, rappresentavo qualcuno, ero il capitano. Le mie fortune o sfortune dipendevano solo da me. Però devo anche dire che se tornassi indietro ridirei tutto. In quel momento, riuscire a far sbollire quell’amarezza, non era solo una partita persa, era qualcosa di speciale, una rimonta epica, in uno stadio epico, con un gruppo che aveva dimostrato un carattere e un’unione speciale, eravamo dei pazzi e dei sognatori. Il giorno prima della partita ci parlavamo e quello è stato il più grande dispiacere. Ad oggi io non so ancora perché sono stato espulso e quindi l’arrabbiatura alle interviste era anche per quello".
Sulla finale di Champions del 31 maggio?
“Ho un ruolo, in questo momento, che è federale superpartes. La verità però è una: le partite e le finali sarebbe giusto che lo vincesse le squadre che lo meritano veramente. Chi se lo meriterà tra Psg e Inter lo prenderà. Ho perso tre finali, in nessuna delletre abbiamo meritato di vincere. Con il Real Madrid abbiamo meritato di perdere, con il Barcellona abbiamo regito un momento... La Champions dispiace per la gente della Juve, ma a me non cambia niente, vuol dire che in quel momento sono stati più bravi gli altri”.







