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PL - Saporetti: "Lasciar Parma un male necessario. B possibile, Lucarelli in A non da riserva"TUTTO mercato WEB
Lorenzo Saporetti
© foto di Giovanni Padovani
sabato 14 aprile 2018, 21:31Esclusive ParmaLive
di Sebastian Donzella
per Parmalive.com

PL - Saporetti: "Lasciar Parma un male necessario. B possibile, Lucarelli in A non da riserva"

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gambe e testa sono a Fermo ma il suo cuore, appena può, ritorna a Parma. Lorenzo Saporetti, difensore classe '96 di proprietà del club ducale, sta disputando la seconda parte di stagione in Serie C, alla Fermana. ParmaLive.com lo ha intervistato in esclusiva per analizzare il suo rapporto a distanza col team crociato e come sta andando la sua attuale avventura.

Nonostante il cambio maglia, i colori gialloblù son rimasti sempre gli stessi...
"Già, è stata la prima cosa che ho notato appena mi è stata prospettata la possibilità di un prestito alla Fermana".

Hai seguito questo turno di campionato?
"Ho visto il secondo tempo di Parma-Cittadella, il primo l'ho perso essendo in treno. Ho visto un Parma in forma, con tantissime occasioni, alcune clamorose. Se avesse vinto non avrebbe rubato nulla ma il calcio è così e bisogna accettare il verdetto del campo".

Oggi le dirette avversarie dei crociati hanno tutte pareggiato. Credi nel secondo posto?
"Certo che sì. Non sono un esperto di Serie B non avendoci mai giocato ma secondo me la lotta per la promozione diretta rimarrà aperta fino all'ultima giornata. In cadetteria non puoi permetterti di mollare nemmeno un attimo e lo stesso Parma lo sta dimostrando: otto giornate fa nessuno pensava che i ducali potessero ritrovarsi a lottare per la seconda piazza, poi Palermo e Frosinone si sono distratte e adesso c'è anche il club gialloblù. Bisogna crederci".

Hai seguito dal vivo il Parma in stagione?
"Quando hanno giocato a Pescara sono andati a vederli, c'era solo un'ora e mezza di strada da Fermo. Quando posso li seguo, soprattutto dal computer. E lunedì, ad Ascoli, dovrei essere allo stadio, che è qua vicino".

Da Parma a Fermo, dopo una prima parte di cadetteria senza giocare.
"Lasciare Parma è stato un male necessario: in sei mesi non avevo mai giocato e non ero andato nemmeno una volta neanche in panchina. Dovevo rimettermi in gioco, praticamente non giocavo da maggio del 2017, mentre il posto da titolare non lo avevo addirittura da febbraio. Mi è dispiaciuto lasciare Parma ma sto bene a Fermo".

Come ci sei arrivato nelle Marche?
"C'erano stati interessamenti da parte di altri club di Serie C ma non si era fatto nulla. La Fermana, poco prima della chiusura del mercato, mi ha chiesto al Parma e io ho accettato subito".

Visti i due anni di contratto rimanenti, cosa succederà in estate?
"Non lo so, può essere che i crociati mi portino in ritiro. Ovvio che un altro anno in Serie C non sarebbe male per la mia crescita. Magari trovando la continuità che mi è un po' mancata, visti anche i problemi fisici di questi mesi. Ho una mole importante, faccio fatica a entrare in condizione giocando un match ogni tre. Qui nelle Marche, dopo aver recuperato da un fastidio al polpaccio che mi trascinavo dall'Emilia, sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio, cogliendo l'attimo e convincendo in queste ultime settimane il mister".

Un anno fa, di questi tempi, lottavi per salire in Serie B.
"L'anno scorso è andata alla grande a prescindere dalle presenze. Da gennaio in poi mi sono accomodato con più frequenza in panchina perché davanti a me sono arrivati giocatori come Iacoponi e Di Cesare. Ma non ho fatto una piega e mi sono seduto senza dire una parola, l'obiettivo del Parma era la cosa più importante di tutte e poi quei due erano veramente forti. Ho avuto un po' di sfortuna nelle Final Four, ricordo che in finale avevo un problema alla schiena e avevo problemi anche a sedermi in panchina". 

Qual è il ricordo più bello in gialloblù?
"La cavalcata in Serie D non è stata affatto male ma il derby d'andata con la Reggiana è indimenticabile: sono sceso in campo da titolare e abbiamo vinto, espugnando per di più Reggio Emilia". 

A proposito di dilettanti, sei partito dal basso anche tu.
"Potevo rinnovare a Cesena, credo ci fosse un triennale in arrivo per me. Ma scelsi di spostarmi a Parma, nonostante la Serie D, perché sapevo che sarebbe stata un'occasione irripetibile. E a distanza di anni sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Quell'anno lì, comunque, siam stati bravi a calarci nella parte, nell'evitare di giocare con presunzione, a partire da capitan Lucarelli, uno che avrebbe potuto scegliere di rimanere in A senza problemi".

A proposito di Lucarelli, cosa pensi che farà a fine stagione? In caso di A potrebbe rimanere anche giocando meno?
"In estate compirà 41 anni, in caso di Serie A credo che potrebbe rimanere ma non mi sorprenderebbe se andrà via. Sul fatto che possa diventare una riserva occhio: pure l'anno scorso si diceva che avrebbe giocato poco in Serie B ed è finita che ha disputato un campionato da titolare. È una sorpresa continua, la sua longevità sportiva è sorprendente".

Tra i colleghi ducali, con chi ti senti?
"Spesso con Simonetti, tra due settimane lo incontrerò a Renate da avversario. Poi ogni tanto anche con Mazzocchi, Dini e Frediani. Con i più giovani, insomma, con quelli della mia età".

A proposito di Mazzocchi, pensi che possa approdare in Serie A?
"Penso che continuando così ci arriverà perché Pasquale ha grosse qualità. Adesso sta trovando un po' meno spazio ma ci può stare vista la concorrenza".

Capitolo Fermana. Un giudizio su questa seconda parte di stagione?
"Ero andato via da Parma per rimettermi in gioco e il fatto di non scendere in campo a Fermo nel primo periodo non l'avevo vissuto bene. Poi mi son rimesso in sesto, anche perché arrivare a gennaio è sempre più difficile. Ora me la godo: son stato bravo a sfruttare la prima occasione capitatami contro la Feralpisalò. Erano out in due compagni, ho fatto bene e son stato riconfermato anche nei due match successivi. A Fermo, a prescindere dai match giocati, sto veramente bene perché son tutti dei ragazzi fantastici, mi hanno acollto come se fossimo amici da 10 anni. I playoff? Guardare in avanti non fa mai male ma già la salvezza sarebbe un'ottima cosa. Intanto pensiamo a conquistare il prima possibile la riconferma in Serie C. Tutto il resto, eventualmente, si vedrà dopo".

Chiusura con un confronto impari, quello tra tifosi. Diciamo che hai cambiato radicalmente ambiente.
"Il Tardini è uno stadio da Serie A, la cornice di pubblico è meravigliosa: un po' mi manca, lo confesso, perché 15mila persone allo stadio a vederti giocare non li trovi tutti i giorni. A Fermo, ovviamente, i tifosi sono in minor numero e c'è più tranquillità rispetto a una piazza come Parma ma fino a un certo punto: vi assicuro che la domenica si fanno ben sentire. E per questo vogliamo regalar loro la gioia della salvezza appena possibile".

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA