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PL - Osio: "Per il futuro il Parma dovrebbe lavorare sugli errori fatti. Serve una punta di categoria"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 7 giugno 2023, 10:10Esclusive ParmaLive
di Donatella Todisco
per Parmalive.com

PL - Osio: "Per il futuro il Parma dovrebbe lavorare sugli errori fatti. Serve una punta di categoria"

Da qualche giorno il Parma ha concluso la propria stagione. E' tempo di valutare l'andamento dell'intera stagione e fare le prime considerazioni sul futuro. Ne abbiamo parlato con Marco Osio, storico ex centrocampista del Parma ai tempi di Nevio Scala, con cui abbiamo analizzato diverse questioni inerenti la squadra. Ecco le sue parole ai microfoni di ParmaLive.com.

Qual è il suo giudizio sulla stagione del Parma?
“Se pensiamo agli ultimi novanta minuti, darei un giudizio non positivo in virtù dei proclami iniziali della società. La squadra crociata aveva l’obiettivo di vincere il campionato, o quantomeno era una pretendente a vincerlo. Ci sono state tante difficoltà durante l’anno, ci sono stati degli alti e bassi; specialmente in casa si sono persi veramente tanti punti. Nell’ultimo mese io personalmente ci ho creduto, perché la squadra era in crescita ed era diventata la mina vagante, per questo nessuno voleva incontrare il Parma. Poi alla fine è arrivata la delusione degli ultimi 180 minuti. Il Parma si è giocato la qualificazione nell’ultimo quarto d’ora della partita in Sardegna. In seguito i ducali hanno avuto un’altra partita a disposizione da vincere a cui si è arrivati con grande entusiasmo, la squadra era in crescita e avrebbe potuto dire la sua”.

Secondo Lei cosa è mancato per raggiungere l'obiettivo prefissato?
“Secondo me è mancata continuità di risultati ed espressione in campo. All'inizio, ma non voglio dare la colpa all’allenatore, si cambiava molto la formazione titolare. Probabilmente sarebbe servito trovare prima la definizione finale di una squadra, si è impiegato un po' troppo tempo. Inoltre, penso che abbia influito molto il livello di concentrazione, ci sono stati alti e bassi. Sappiamo tutti che il campionato di Serie B è molto difficile, in cui c’è molto agonismo: il Parma, invece, si è rivelato più tecnico che fisico. Quando si giocava in trasferta, si incontravano squadre che giocoforza aprivano i varchi, in queste situazioni il Parma si trovava bene. Al Tardini, invece, queste squadre giocavano molto chiuse, e soltanto con il possesso palla non si è riusciti a scardinare le difese. Questo è stato un tema. Inoltre è mancata una punta centrale di qualità che conoscesse bene la categoria”.

Quali aspetti salvare e quali migliorare di questo campionato?
“Bisogna analizzare gli aspetti negativi piuttosto che quelli positivi perché su quelli negativi bisogna lavorare. Intanto bisognerebbe cercare una punta di categoria che possa dare continuità. Ho notato, in realtà, una squadra un po' spenta a livello fisico; non saprei dire se dipenda da una questione mentale, ma non penso. E’ vero che il Parma è una squadra molto giovane, però all’interno della rosa ci sono giocatori molto esperti, come Buffon e Vazquez. C’è un equilibrio tra giocatori esperti e altri molto giovani. Questo dovrebbe far pensare che la Serie B non è soltanto tecnica e tattica, ma in questo campionato c’è veramente tanto agonismo. Il Parma dovrebbe far tesoro degli aspetti negativi, andare alla ricerca di una punta ed essere molto più dinamico in questo cadetteria”.

Quale pensa possa essere il futuro di Buffon e Vazquez?
“Non lo so, non ho sentito voci in merito. Conosco Buffon e posso dire che lo terrei al Parma. Al di là di quello che vorrà fare, non penso che continuerà a giocare, nonostante abbia dimostrato che in porta possa ancora starci. Al contempo, Gigi è una persona che può dare tanto anche all’interno dello spogliatoio: lo ha fatto quest’anno e lo potrà fare, se vorrà, qui a Parma. Gigi è molto carismatico, molto trascinatore, quindi è un patrimonio che va tutelato e, qualora ci sia la possibilità, va tenuto a Parma”.

Durante questo campionato molti giocatori crociati sono migliorati. Benedyczak, Camara e Sohm su tutti hanno dimostrato di avere buone qualità. Cosa ne pensa?
“Io non dico che si debba buttare via tutto, assolutamente. Poi si ripartirebbe da zero, ci sarebbero di nuovo delle difficoltà. Sulla base di questo gruppo, io inserirei un centravanti vero di categoria e alcuni giocatori di categoria su cui sarebbe opportuno puntare. E’ indubbio che il Parma ha nella propria rosa dei giovani di qualità, come Sohm, Camara e Benedyczak, che hanno dimostrato che possono giocare in Serie B”.

Dove dovrebbe rinforzarsi il Parma per ripartire bene la prossima stagione?
“Secondo me basterebbero un centrale difensivo e un centravanti di categoria. Un esempio potrebbe essere Lapadula del Cagliari; ci sono altri profili interessanti, mi viene in mente anche il nostro ex Cerri che ora gioca nel Como. Secondo me Cerri è un giocatore che in Serie B fa la differenza: ha prestanza fisica ed è in grado di fare gol, dunque potrebbe fare la differenza. Poi io non sono un direttore tecnico, però secondo me sono due giocatori di categoria che possono fare la differenza”.

Da cosa ripartire in prospettiva della prossima stagione?
“Da Pecchia, assolutamente. Secondo me cambiare l’allenatore è più un danno che un vantaggio. Intanto è giusto ripartire dalla base consolidata: il Parma, del resto, è arrivato quarto in campionato, e, con un po' d'esperienza in più, può fare la differenza il prossimo anno. Non bisogna buttare via quel che di buono è stato fatto, anche perché non dimentichiamoci che il campionato di Serie B è veramente complicato, lo abbiamo constatato sulla nostra pelle. Penso che ci siano molti giovani interessanti e dopo un anno il gruppo sarebbe maggiormente consolidato. Secondo me questo è il punto di partenza”.

Secondo Lei quale squadra tra Bari e Cagliari sarà promossa in Serie A?
“Non è facile. A parte il vantaggio che può avere il Bari, che non influisce più di tanto, come abbiamo potuto constatare per la situazione del Parma eliminato dal Cagliari, io penso che anche le tifoserie possano fare la differenza. Il pubblico di Bari è più caldo rispetto a quello di Cagliari. Al tempo stesso, in base alla squadra e all’esperienza, io dico che il Cagliari è leggermente favorito. Ho visto giocare la squadra sarda, soprattutto la gara di semifinale di ritorno al Tardini, e posso dire che è una squadra molto quadrata, tatticamente perfetta, guidata da un allenatore molto esperto. Ma resta molto combattuta: se dovessimo fare delle percentuali, direi 51% Cagliari e 49% Bari”.

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA