
Il Perugia tornerà a giocare con la difesa a quattro cambiando ancora modulo?
Una settimana di riflessione. Per prendere definitivamente una strada. Poi - come scrive Francesca Mencacci su La Nazione - gli accorgimenti, le alternative all’occorrenza, è giusto avercele, ma quello che più conta è dare un vero volto al Perugia. Massimo Oddo, per necessità ma anche molte volte per scelta, ha cambiato e rivoluzionato, negli interpreti e nel modulo, la squadra, ma dopo dodici partite c’è bisogno di «etichettarla», di dare un volto chiaro al Grifo. Dopo averlo visto all’opera in tutti i modi, la sensazione è che questo Perugia possa rendere al meglio con la difesa a quattro. La difesa a quattro è comunque un marchio distintivo del Grifo nelle ultime stagioni, fatta eccezione per una parte di campionato con Andrea Camplone. E l’avvio di stagione, a partire dal ritiro, e dalla costruzione della squadra, è stato all’insegna del reparto arretrato con i due difensori centrali (sulla carta Gyomber e Angella) e i due terzini, Rosi e Di Chiara, scelti e soprattutto adatti per interpretare al meglio il ruolo. In queste settimane Oddo ha dovuto fare i conti con una situazione di emergenza, ma già il rientro di Sgarbi (domani si avranno risposte più precise), in attesa di notizie di mercato e di Angella, potrà consentire al tecnico biancorosso di tornare a proporre la difesa a quattro. Dalla base all’altezza: dalla difesa all’attacco. Cambiare dietro vorrebbe dire dare un’identità diversa alla squadra, quella che aveva mostrato in ritiro, in avvio di stagione e a sprazzi. Per quanto riguarda l’attacco, invece, se Oddo dovesse decidere di proseguire con Diego Falcinelli (per tentare di recuperarlo) potrebbe anche prendere in considerazione la pazza idea di scegliere il tridente con Melchiorri e Iemmello. Perché è sì una questione di equilibri, ma questo Perugia ha anche il dovere di spingere sull’acceleratore negli ultimi metri, le carenze in zona d’attacco sono sotto gli occhi di tutti.
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