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"Mano agli stadi, legge impianti storici: non più intoccabili": i possibili sviluppi per i clubTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Bursi
giovedì 7 maggio 2020, 15:15Le notizie
di Redazione Tuttoreggina
per Tuttoreggina.com

"Mano agli stadi, legge impianti storici: non più intoccabili": i possibili sviluppi per i club

Tra i tanti temi caldi che chiamano in causa il calcio italiano, anche la questione stadi. Tanti presidenti e proprietari dei club vorrebbero avere strutture di proprietà per incrementare introiti e valore stesso delle società, ma gli ostacoli burocratici sono enormi.

Su Gazzetta dello Sport si parla della proposta formulata dal PD in Parlamento per facilitare gli interventi sugli impianti: "Mano agli stadi, legge impianti storici: non più intoccabili".

Una questione che dalle parti della Reggina 1914 srl è molto sentita, considerando i progetti sul Granillo:

"«Lo stadio Franchi non è il Ponte Vecchio o il Colosseo, si potrà pure intervenire in qualche modo per renderlo più funzionale» ha più volte ripetuto Rocco Commisso, nei suoi primi passi da presidente della Fiorentina, nel tentativo di spiegare che certi vincoli in Italia sugli stadi monumento per lui erano incomprensibili. Beh, ora sono in tanti a pensarla come il patron viola. La politica sta prendendo coscienza della necessità di favorire le società, piccole e grandi, che hanno la volontà di restaurare i vecchi stadi o di realizzarne di nuovi. Un’accelerazione sul fronte impianti è arrivata da Dario Nardella, Sindaco di Firenze e firmatario della Legge sugli stadi ancora in vigore. È stato lui a riconoscere che il suo testo va cambiato, anche in maniera profonda.

Burocrazia ko

Il dopo Covid-19 offre al Governo e, in generale alla politica, la possibilità di combattere finalmente la burocrazia e tutto quello che frena gli imprenditori nel realizzare strutture di proprietà. In Parlamento è già stata depositata a firma della senatrice Pd Rosa Maria De Giorgi una Proposta di Legge che interviene sul restyling degli stadi di interesse storico: «Gli stadi Comunali anche se tutelati come beni di interesse storico o riconosciuti come monumenti nazionali potranno essere ristrutturati con la sola delibera dell’Amministrazioni Comunali competenti. Il nuovo progetto autorizzato dalle Soprintendenze dovrà mantenere parti esterne del precedente stadio in grado di assicurare la memoria e la tradizione architettonica. Con la ristrutturazione scompare il consumo di nuovo suolo e si evita il decadimento di certi impianti come il Flaminio di Roma». Il Covid-19 ha ritardato il percorso di questa proposta di Legge che ora dovrà passare attraverso un confronto con il ministro della Cultura Franceschini.

Stadi da rimodernare

Chi può essere interessato al restyling del suo stadio-monumento? Di sicuro il Bologna che è molto avanti nel progetto di ammodernamento del Dall’Ara. Ma manifestazioni di interesse sono arrivate anche dal Parma. Quanto al capitolo Meazza – che al di là dello stadio monumento ha una valenza storica - il progetto è quello di trasformarlo in una sorta di arena dedicata agli sport (non solo calcio). Ci sarebbe poi, il Franchi. Quando potrà tornare in Italia Rocco Commisso incontrerà il ministro Franceschini. Il presidente della Fiorentina considera la questione infrastrutture basilare per il suo percorso nel calcio italiano. Ha già stanziato più di 70 milioni per il centro sportivo che sta nascendo a Bagno a Ripoli e vuole uno stadio in grado di vivere sette giorni su sette. Per garantire, con tutto ciò che lo circonda, quei benefici economici fondamentali per poter essere competitivi in campionato. Il restyling del Franchi è un’idea valutata. Ma per ora era stata accantonata perché la priorità della Fiorentina è stata quella di uno stadio nuovo, magari anche fuori dal Comune di Firenze.

La Lega e il nuovo

Ed eccoci al secondo capitolo di quella che dovrebbe essere la rivisitata Legge sugli Stadi: come aiutare la realizzazione di nuovi impianti? La politica presto si confronterà su questo tema con il progetto che sta prendendo corpo presso la Lega Calcio grazie a un tavolo di lavoro promosso da Joe Barone, direttore generale della Fiorentina e dal presidente Dal Pino. Molti club si augurano che la richiesta che verrà consegnata dalla Confindustria del pallone al Governo porti a qualcosa di concreto. Velocemente. Roma, Inter e Milan, la Fiorentina e altri club sono decisi a realizzare nuovi stadi ai quali abbinare realtà commerciali. Quello che serve per aumentare il fatturato. Da due mesi in Lega si sta lavorando a questo progetto-proposta con l’aiuto di professionisti del settore. Il calcio italiano chiede una brusca accelerazione sul fronte infrastrutture e chiede al Governo aiuti concreti agli imprenditori che sono pronti a creare un qualcosa che servirà, di sicuro, al club ma che porterebbe benefici economici anche alla città.