
La Saudi Pro Legue ci deve preoccupare questa volta?
Lo scorso anno, di questi tempi, la Saudi Pro League pareva destinata a fare la fine del “modello cinese”. Ricordate? Nel 2015, Xi Jinping, presidente cinese, destinava risorse importanti al calcio, provando a rendere il Paese la nuova mecca del pallone. Dopo un grande avvio, il progetto è naufragato completamente, tanto che ora il calcio, in terra cinese, non ha più nessuna valenza. In tanti hanno pensato che anche il “modello arabo” avrebbe fatto la stessa fine. Invece, alla luce dei grandi colpi di mercato messi a segno da diversi club sauditi in questa finestra estiva di mercato, pare evidente come la Saudi Pro League sia più viva che mai. Sempre più calciatori “di prima fascia” stanno accettando le faraoniche offerte che provengono dall’Arabia Saudita. Ma non solo… C’è chi è davvero convinto che il livello del calcio arabo sia in crescita esponenziale, proprio come aveva previsto Cristiano Ronaldo, uno che ha creduto sin dall’inizio al progetto Saudi Pro League.
Se un ragazzo di 26 anni come Retegui, fresco del titolo di capocannoniere in Serie A e centravanti titolare della Nazionale, decide di andare a giocare in Arabia Saudita, allora significa che qualcosa sta cambiando. Vero, davanti a cifre simili (Retegui incasserà 20 milioni di euro a stagione), è davvero complicato direi di no. Tuttavia, va detto che questi signori del pallone non incassano bruscolini in Europa. Chissà, magari l’idea di giocare in un torneo in forte crescita è uno stimolo “sportivo” significativo o, forse, qualcuno è stanco delle enormi pressioni che giocare nei massimi campionati europei comporta ogni singolo giorno. Chi siamo noi per giudicare? La domanda da porsi è la seguente: un’eventuale crescita della Saudi Pro Legue sarebbe un problema per il calcio europeo? Dipende… In primis, va sempre preso in considerazione un fattore, ossia che il calcio è in continua evoluzione e, quindi, più mercati conquista, meglio è. Poi c’è la questione economica. I club che vendono i propri assi alla PIF, il fondo arabo che finanzia la maggior parte delle operazioni dele società della Saudi Pro League, lo fanno a prezzi importanti. Di conseguenza, molti club europei hanno disponibilità economiche notevoli, da investire su giovani prospetti o vecchie glorie. Infine, avere una nuova lega in rapida ascesa obbliga anche i campionati attualmente leader del mondo calcistico a restare al passo con i tempi. La speranza è che ci riesca anche la bistrattata Serie A dove si continua a discutere di stadi nuovi, diritti TV ma non si guarda al futuro, magari provando a investire i tanti soldi arabi su progetti a medio/lungo termine, sia a livello di infrastrutture che di giovani calciatori. Comunque sia, attenzione alla Saudi Pro League. Probabilmente non è come la bolla cinese…
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