
L'usato sicurissimo. Così Gasperini ha tutto il blocco degli azzurri dalla sua parte
Il mercato, lo scouting, le idee. Nuovo e nuovissimo ciclo, ma quando ci sono le difficoltà la storia vale per tutti: affidarsi all'usato sicuro è una scialuppa di salvataggio ben più che sicurissima. Gian Piero Gasperini, tra necessità e virtù, si è affida al blocco degli azzurri. Due giorni fa tre su quattro in campo, l'altro è il Capitano, Stephan El Shaarawy, ed è rimasto fuori a sostenere e a incitare i suoi compagni. Jolly e leader lui, Capitan Passato invece ha dimostrato di non abbandonare mai la scialuppa. Anzi.
E' Lorenzo Pellegrini. Che s'è commosso dopo aver deciso il derby, vinto per 1-0 contro la Lazio. Che può aver iniziato una nuova storia, o forse no. Ma che, nelle partite come queste, dimostra di esserci, eccome. E le parole di un altro di questi ragazzi del blocco azzurro di Gasperini, Bryan Cristante, non arrivano certo a caso. "Dopo il gol ho abbracciato Pellegrini perché se lo meritava. Siamo un bel gruppo, penso che ci sia un pacchetto di capitani e sappiamo come funziona qui. Dobbiamo trasmettere tutto questo ai ragazzi che sono arrivati da poco". Maturi, uniti, remano tutti nella stessa direzione.
Ecco perché Gasperini ci punta. Perché per lui lo spogliatoio, l'unità, il gruppo, valgono come e più d'ogni altra cosa. Se questo blocco azzurro lo seguirà ciecamente, allora lo farà presto anche tutta la Roma. E' determinante che Pellegrini, El Shaarawy, Cristante e Gianluca Mancini siano con lui. E lo sono. "Si può essere capitani anche senza fascia, avere tanti leader è una grande cosa. Cerchiamo di dare una mano a chi arriva, ogni derby è sempre un magone nello stomaco". Sembrano le parole di Pellegrini o Cristante, sono quelle di Mancini. Un blocco granitico.
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