
Roma, Gasperini: "Operazioni in ballo all'ultimo momento non ci avrebbero dato vantaggio"
Gian Piero Gasperini, allenatore della Roma, ha rilasciato un'intervista ai canali ufficiali del club e si è soffermato anche su cosa è accaduto nelle ultime ore di calciomercato: "Come spesso succede le ultime ore sono sempre quelle un po’ travagliate, magari quello che non viene fatto tante settimane e poi dopo tutte quante le società si muovono per cercare di risolvere il problema poi in poche ore. Per quello che riguarda la Roma è chiaro che la Roma aveva ancora la voglia e se vogliamo anche la necessità di fare ancora qualche operazione però almeno per quanto riguarda me pur con una società molto disponibile sia dal punto di vista anche economico di poter avallare delle operazioni. Secondo me le operazioni che c’erano all’ultimo momento non avrebbero portato un vantaggio tecnico e sicuramente anche un esborso economico importante che a quel punto penso che magari la società avrà la possibilità di farlo con più tranquillità, con più calma e anche con più successo magari nel prossimo mercato».
Una scelta assolutamente voluta, di ragionare, non prendere per prendere. L’unità di intenti con la società mi sembra evidente.
"L’ho detto altre volte e ribadisco con la società. C’è sempre stata una comunione di intenti, si è fin dal primo momento, c’è stato un feeling che poi, durante questo mercato non siamo riusciti realizzare completamente o solo in parte, però la disponibilità da parte loro è stata molto alta anche se sappiamo tutti che insomma fino al 30 giugno c’era questa difficoltà del fair play finanziario, anche adesso non ci sono state le disponibilità magari di altri anni, però sono sempre state sufficienti a garantire le operazioni che si vogliono fare".
Cosa è successo secondo lei? Perché solo in parte? È un problema adesso di mercato generale? I calciatori si fanno molto attendere?
"Sì, sicuramente il mercato è diventato molto complicato in virtù di tante persone che ci partecipano. Non sono solo le due squadre, ci sono procuratori, ci sono agenti. Quindi, per quanto riguarda la Roma, per me è indubbio che la priorità era la fase offensiva, il gioco in attacco. Erano state individuati anche alcune figure molto favorevoli per me. Però poi dopo la realtà del mercato non sempre ti consente o ti permette di arrivare a quello che vuoi".
Un parere su Ferguson, un parere anche sui ragazzi più giovani e anche quanto si aspetta da Bailey.
"Credo che comunque sul mercato si è operato in linea con quelle che erano le motivazioni per cui io e la proprietà ci siamo in qualche modo allineati. Sono arrivati due ragazzi nuovi e giovani in difesa. È arrivato Wesley a destra a coprire un ruolo che l’anno scorso molto spesso era coperto da Soule, che io invece sto cercando di far giocare in modo più offensivo. È arrivato El Aynaoui a sostituire, se vogliamo, Paredes, Gourna-Douath. Ecco, io ho preferito magari un centrocampista in meno per avere magari un attaccante in più e questo è quello che… Magari il mio modo di giocare, il mio modo di interpretare il calcio che mi ha portato, insomma, ad avere anche dei buoni risultati e quindi è chiaro che vado a cercare questo modo, magari, diverso rispetto al passato di costruire le squadre".
In avanti sono arrivati Ferguson e Bailey, a sostituire Shomurodov e Saelemaekers. È il reparto più complicato?
"Lì è sicuramente il reparto un po’ più complicato, è anche quello che richiede magari più attenzione, più investimenti, dove un po’ tutte le squadre si rivolgono. Non nego che avrei voluto una maggiore presenza e raggiungere magari quel giocatore che avevamo individuato. Però se non è stato possibile adesso, dobbiamo partire da tutto quello che abbiamo. Voglio recuperare Dovbyk, per me Dovbyk è stato un giocatore che si è impegnato moltissimo. Baldanzi è giocatore che bisogna recuperare. Lo stesso Pellegrini che è rimasto, sono tutti giocatori insieme agli altri che in questi due mesi mi hanno dato delle risposte incredibili e sono convinto che anche loro, anzi, faremo bene, partiremo con loro, guardiamo avanti e abbiamo comunque la possibilità, le condizioni di esprimerci bene".
Soulé ha detto: “Se seguo Gasperini posso esplodere”. L’auspicio è che valga anche per Pellegrini, Dovbyk e Baldanzi?
"No, no, ma i ragazzi sono sani. I ragazzi sono perfetti. Dobbiamo solo lavorare sul campo e migliorare le prestazioni di tutti, non solo di loro ma di tutti quanti. Però hanno uno spirito encomiabile. Io sono molto contento di questo. Poi giochiamo in una piazza che ha grande passione, che ci sostiene, che ci dà spinta. Poi dopo questo è il primo momento, è chiaro che partiremo lo stesso. Abbiamo vinto due partite. Il mio modo, è vero, che io interpreto… Forse è anche un limite il mio modo di giocare a volte così, se non riesci poi a concretizzare, a realizzare con il rischio anche di prendere gol, di perdere le partite. Però questo è il mio modo di interpretare il calcio e questi ragazzi mi seguono. Soulé in particolare, come ho detto prima, l’ho spostato molto più avanti rispetto alla sua abitudine, però sta dando delle risposte notevoli, ma sono convinto sarà così per tutti quanti gli altri".
Si è parlato di tensioni con Massara. Tutto tranquillo?
"Sono due mestieri diversi. È chiaro che quello che è il mercato è veramente difficile, mie rendo conto delle strategie quando spingere, quando fare delle offerte, quando parlare con dei procuratori, degli agenti. Infatti io non partecipo assolutamente alle trattative perché non è il mio mestiere però è chiaro che ci deve essere una sinergia importante tra direttore sportivo, allenatore e società. Credo che almeno, io non conosco il passato, però la presenza della società quest’anno è stata molto più continua, molto più efficace che magari in altri anni. Per me è assolutamente necessario. È indispensabile in un calcio così professionistico, dove veramente le cifre sono così importanti e notevoli. C’è bisogno veramente di fare anche una squadra. Quando io pretendo una squadra in campo e non lascio tanti battitori liberi che vadano per conto loro, è così deve essere anche quella di una società con al capo la proprietà che quella che poi ne subisce di più i ritorni, perché sia nel bene che nel male, sia nelle critiche che negli apprezzamenti, è quella sicuramente più esposta. È bene, quindi c’è una squadra in campo, è una squadra fuori dal campo, e bene così".
Al netto di questo mercato, le fa piacere il grande riscontro che i tifosi della Roma le stanno dando? Sei punti in due partite, Gasperini è entrato nel cuore dei tifosi. Se l’aspettava?
"Sono contento, assolutamente sì. Credo che siamo solo all’inizio. Penso di avere ancora tanti spazi, tante partite prima di cantare vittoria però sono contento in questo approccio, sono soprattutto contento del comportamento dei giocatori. Di queste due prime prestazioni, e chiaramente io sapevo già della passione di questo pubblico, di questa città verso il calcio, verso la propria squadra. L’obiettivo è quello di dare soddisfazione. Questo è l’obiettivo più importante. Prima ancora di mettere dei traguardi, che poi chiaro che tutti ci auguriamo, se no, alti possibile. Però la base ritengo sia quella di creare veramente una connessione tra squadra e tifosi e proprietà e questo può essere i primi passi per poi cercare di fare qualcosa di buono anche come risultati".
Quando è arrivato ha detto che era una sfida accattivante, piena di entusiasmo. Lo è ancora?
"Assolutamente sì. Poi quando si chiude una fase come stata quella del mercato poi dopo si tira al massimo per cercare di ottenere il più possibile e dopo bisogna mettere un punto e guardare avanti. E guardare avanti significa giocare le prossime due partite col Torino, il derby, la Fiorentina, poi ci sarà un’altra sosta, inizierà l’Europa League. È chiaro che adesso per alcuni mesi la palla passa al campo, non si parlerà più di mercato, la situazione è questa, da questa dobbiamo ottenere e cercare di ottenere il massimo".
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