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tmw / roma / Editoriale
L'ultima volta, poi l'anno zero
giovedì 25 maggio 2017, 18:30Editoriale
di Luca d'Alessandro
per Vocegiallorossa.it
fonte L'editoriale di Luca d'Alessandro

L'ultima volta, poi l'anno zero

Ci siamo. Quel momento che tutti i tifosi della Roma sapevano che un giorno sarebbe arrivato, ma in cuor loro avevano cancellato dal calendario è giunto. Domenica Francesco Totti disputerà la sua ultima gara con la maglia numero 10 della Roma. 1992-2017 una storia d'amore lunga 25 anni. Tristezza, commozione, nostaglia, orgoglio. Sono tanti i sentimenti che investiranno i tifosi che son corsi ad accaparrarsi il biglietto per riempire l'Olimpico, per l'ultimo omaggio (uno di quei giorni che rimarranno impressi nella mente per tutta la vita) al capitano. Roma-Genoa è fondamentale per il futuro della squadra. Serve vincere. Servono maledettamente i soldi che garantisce la Champions League, ma il protagonista, come sempre lo è stato, sarà lui. Una vita dedicata alla squadra della sua città, inizierà la gara dalla panchina. Largo ai titolari, il risultato prima di tutto, l'importante è vincere, non partecipare, ma tutti aspetteranno il momento in cui si riscalderà inizialmente, entrerà in campo poi. 5, 10, 20, 30 minuti, non è importante. Su Totti si è detto tutto, l'amore che provano i tifosi giallorossi nei suoi confronti è stato dimostrato nell'arco di tutta la sua carriera (protetto e coccolato quando, reo di non essersi mosso da Roma, appena si poteva lo si attaccava) e non servono lezioni di tifo su come trattare il calciatore simbolo della storia del club, invidiato da tutti in Italia, specie da chi.

alla continua ricerca di un calciatore-simbolo in cui identificarsi, ha trasformato in bandiere, calciatori di passaggio. Panta-rei, così scorrono come gli anni, cambia il calcio, le sue regole (da quando ha iniziato Totti a oggi è cambiato il fuorigioco, ci sono 6 arbitri in campo, ora il VAR) e cambierà la Roma. Sì perché Francesco Totti sarà ancora una volta (l'utima) parafulmini del club. Roma-Genoa è più dell'addio di Totti. Roma-Genoa è la fine di un lustro della storia del club. Da Roma-Genoa inizierà (finalmente?) il nuovo corso americano. Una data spartiacque come lo fu Roma-Liverpool, come la morte di Viola, l'ultimo scudetto. Via Totti, via Spalletti (Sousa in pole), in dubbio la permanenza di De Rossi (contratto in scadenza a giugno e non è neanche nell'immagine di presentazione delle nuove maglie), un altro capitano giallorosso, la cui stella purtroppo è stata offuscata da quel Sole col numero 10 sulle spalle. Dentro Monchi, Gandini, la tecnologia applicata al calcio, con il nuovo stadio in cantiere. Ecco la vera rivoluzione, l'anno zero della nuova Roma che si affaccerà al mondo senza più Totti, in campo. Perché se è vero che la Roma viene prima di tutti, tutti noi la identifichiamo e la identificheremo con Totti. E allora, in attesa che Francesco deciderà cosa voler fare da grande, per l'ultima volta, tutti in piedi a far riecheggiare il suo nome nello Stadio Olimpico, a ringraziare chi per 25 anni ci ha regalato tanti momenti di felicità.