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Tensione tra Inzaghi e un calciatore: Il Bologna manda in frantumi la cristalleria SalernitanaTUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
lunedì 11 dicembre 2023, 23:30News
di Raffaella Sergio
per Tuttosalernitana.com

Tensione tra Inzaghi e un calciatore: Il Bologna manda in frantumi la cristalleria Salernitana

Niente da fare per la Salernitana, il fuoco fatuo della vittoria in rimonta sulla Lazio di Lotito e Sarri, già smorzato dalla disfatta in riva all'Arno, si è del tutto spento a seguito dell'ennesima caduta interna contro il Bologna. A tirarvi sopra secchiate di acqua gelida non sono stati tanto il match-winner Zirkzee o il funambolico Saelemaekers, bensì gli errori marchiani di Costil e, due volte, di Lovato. In una serata del genere non è tuttavia il caso di soffermarsi sulle nefandezze dei singoli, per sottolineare, invece, l'assoluta inconsistenza della prestazione offerta dal collettivo campano, molle, inconcludente e, per larghi tratti di gara, finanche irritante. I granata in campo irritano anche i più pazienti dei tifosi ma, nel contempo, fanno quasi compassione quando, in palese e costante ritardo, inseguono per minuti la sfera, con i giocatori rossoblù a scherzarli con un palleggio prolungato ma di elevata qualità calcistica.

La Bersagliera non funziona a livello di collettivo, con un centrocampo lento e a maglie larghe, non in grado di contrastare i dirimpettai avversari, né di tenere corta la squadra, né di ripartire ribaltando il gioco. Più volte la Salernitana è parsa lunghissima e spaccata in due tronconi proprio all'altezza della metà campo, non riuscendo i mediani né a fare un minimo di filtro, né a supportare gli attaccanti inserendosi in zona rifinitura o per la battuta a rete in proprio. Inguardabile, ma oramai non fa davvero più notizia, l'intera retroguardia granata, con la quale il Bologna va in carrozza bastando un ispirato Saelemaekers per mandare letteralmente in tilt ogni dispositivo difensivo locale. E Zirkzee, poi,  autore di una doppietta, dovrà quantomeno inviare un cesto natalizio a Costil ed a Lovato. Quest'ultimo in particolare prima lo ha dimenticato in area in occasione del vantaggio bolognese e, poi, lo ha addirittura servito con un retropassaggio suicida, oltre che incomprensibile.

 Il bello del calcio, nella sua imprevedibilità e nei suoi paradossi, stava poi per realizzarsi in un finale inaspettato, laddove un Bologna paralizzato dal timore di subire una ennesima rimonta in extremis, dopo Lecce, arretrava e si consegnava ad una Salernitana generosa ma confusionaria. La Bersagliera ha più volte sfiorato un pareggio clamoroso per quanto visto in campo per 70 minuti, portando in rete un Simy tra i più applauditi della torcida granata. Più che entrare in un'analisi specifica dei motivi tecnici e tattici, retrostanti la sconfitta, basti rimarcare quanto una squadra coesa ed in condizioni psicofisiche ottimali sia riuscita a mandare in frantumi la cristalleria granata, costringendo Inzaghi a chinarsi per raccoglierne i cocci. 

Ad un tempo la sensazione di impotenza dei campani ha frantumato, infatti, il rapporto con la tifoseria più calda, la curva sud Siberiano alleata di tante battaglie, e, probabilmente, anche il rapporto tra il mister piacentino e diversi senatori della Bersagliera, apparsi sfiduciati e poco inclini a seguirlo e a credere in lui. Un big su tutti, ha palesato all'intera platea il suo dissenso verso la decisione di Inzaghi di richiamarlo anzitempo in panca, quell'Antonio Candreva, capace di mandarlo al famoso paese cantato da Alberto Sordi e di scagliare al suolo una bottiglietta, mentre raccoglieva i pochissimi applausi di una serata nefasta per la nostra Salernitana. Il rapporto tra il tecnico e Fantantonio ora è seriamente a rischio perché se un giocatore di tale esperienza e peso nello spogliatoio si lascia andare ad un palese dissenso, allora si sarebbe portati a pensare che l'esternazione non sia che la punta di un iceberg. 

Bastava osservare con attenzione le fasi di riscaldamento pre-gara delle due squadre per cogliere l'abisso esistente al momento tra Bologna e Salernitana: i felsinei a palleggiare con il sorriso e a muoversi da vero gruppo e gli uomini di Iervolino a trotterellare stancamente e a dimostrare tensione. Cabral che si esibisce da solo in una lunga serie di pregevoli palleggi può essere l'istantanea dell'isolamento e dello scollamento esistente nel gruppo squadra, da tempo priva di sussulti e di sorrisi. Ultimo ad andare in frantumi è stato, nella disgraziata serata dell'Arechi, il rapporto tra il patron Iervolino e la curva sud Siberiano, con quest'ultima che non gli perdona il rifiuto al confronto del post-gara e non sta lesinando striscioni pesanti nei confronti dell'imprenditore partenopeo. Non si vede, purtroppo, stavolta chi possa riuscire a rimettere insieme questi cocci e a risollevare il cavalluccio marino dalle macerie in cui è sprofondato a seguito di un'interminabile serie di errori, figli di incompetenza ma anche di un agire spocchioso e superficiale. 

Iervolino si scuota, decida e, soprattutto, adotti per davvero e non a parole la linea dura, unitamente ad un investimento corposo sul mercato, se non altro perché, nonostante tutto, la classifica sarebbe ancora rimediabile. Auguriamo al presidente di tirare fuori dal cilindro la soluzione per allontanare una mai vista sfiducia e una rassegnazione non consona ad una piazza che più volte con la propria passione ha sovvertito verdetti già scritti scrivendo indelebili pagine di storia e di gloria granata. Tra il pubblico c'è chi,  nostalgico, invoca il duo Nicola-Sabatini e chi vorrebbe tutti a casa con una squadra ed uno staff completamente nuovii. Entrambi scenari e situazioni non semplici, né normali da realizzare. Esiste, tuttavia, qualcosa di normale nell'attuale stagione della Salernitana di Iervolino?