Indispensabile per Nicola, superfluo per Sousa: la parabola discendente dell'olandese

Il gol con la Sampdoria, in quel miracoloso 4-0 che aveva illuso tanti tifosi e addetti ai lavori, quasi a segnare la rinascita di uno dei calciatori più talentuosi dello scorso decennio. Tonny Emilio Trindade de Vilhena, olandese di origine angolana in prestito dall’Espanyol, nel 2012 era stato inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1991 stilata da Don Balón a testimonianza dell'interesse che aveva attirato su di se negli anni in Olanda. Poi il declino, nonostante le indubbie doti tecniche. Un pò quello che è successo in granata. Qualche buona prestazione, una rete alla Sampdoria tra le più belle del campionato, e l'ultima a Lecce, nella vittoriosa trasferta salentina, fino all'arrivo di Sousa e la partita con la Lazio, durata solo 45 minuti. Schierato trequartista, è uscito al termine del primo tempo per non fare più ritorno in campo, anche nelle successive tre partite. 

Eppure il modulo di Sousa, con il doppio trequartista, avrebbe dovuto rivitalizzare l'olandese, permettendogli di giocare nel ruolo che lo ha visto in passato esprimersi al meglio, ai tempi del Feyenoord. Ed invece, un brutto primo tempo contro Sarri e poi solo panchina, senza mai nemmeno subentrare, nemmeno per una manciata di minuti. Un pò come successo a Valencia, che contro la Lazio aveva preso il suo posto. Sousa gli preferisce Kastanos, che interdisce meglio e ci mette fisico e agonismo durante tutto il match, rispetto all'olandese che in questa stagione è apparso spesso avulso rispetto alla manovra granata. Riuscità a ritagliarsi spazio nelle prossime gare?