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19 marzo 2003: le prime capriole di Obafemi Martins con la maglia dell'Inter
Il 19 marzo del 2003, vent'anni fa, nella città delle Aspirine l'Inter chiedeva spazio per arrivare alla fase finale di Champions League. Nel secondo girone - ai tempi c'erano due gironi eliminatori - di fronte c'è il Bayer Leverkusen, finalista l'anno prima e battuto dal Real Madrid di Zidane. In caso di vittoria, i nerazzurri passano ai quarti di finale di Champions League. Sappiamo com'è finita quell'edizione, con il derby di Milano nelle semifinali e quello italiano fra Milan e Juventus in finale, con la coppa alzata dopo il rigore di Shevchenko a Buffon da parte dei bianconeri.
Il dato che interessa, però, è che l'Inter vince 2-0 contro il Bayer, in Germania, chiudendo la pratica qualificazione. In campo c'è un giovanissimo Obafemi Martins, diciannove anni, che aveva bruciato le tappe dall'esordio del dicembre 2003. Così corre il minuto trentasei quando un pasticcio della difesa teutonica lascia il pallone a Sergio Conceicao - da poco eliminato dai nerazzurri in veste di allenatore del Porto in Champions - riesce a verticalizzare per la corsa del nigeriano che, di fronte a un colosso come Butt, riesce a piazzarla con il sinistro sul primo palo.
Primo gol in Champions League e tripla capriola con lacrime incorporate e giallo per la maglia. Martins sarebbe una seconda scelta nei titolari, ma in quel periodo Cuper non aveva praticamente nessuno da schierare. Alla fine della sua esperienza all'Inter, il nigeriano segnò in totale 49 reti, questa forse la più importante per lanciare l'Inter.
Il dato che interessa, però, è che l'Inter vince 2-0 contro il Bayer, in Germania, chiudendo la pratica qualificazione. In campo c'è un giovanissimo Obafemi Martins, diciannove anni, che aveva bruciato le tappe dall'esordio del dicembre 2003. Così corre il minuto trentasei quando un pasticcio della difesa teutonica lascia il pallone a Sergio Conceicao - da poco eliminato dai nerazzurri in veste di allenatore del Porto in Champions - riesce a verticalizzare per la corsa del nigeriano che, di fronte a un colosso come Butt, riesce a piazzarla con il sinistro sul primo palo.
Primo gol in Champions League e tripla capriola con lacrime incorporate e giallo per la maglia. Martins sarebbe una seconda scelta nei titolari, ma in quel periodo Cuper non aveva praticamente nessuno da schierare. Alla fine della sua esperienza all'Inter, il nigeriano segnò in totale 49 reti, questa forse la più importante per lanciare l'Inter.
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