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tmw / sampdoria / News Doria
SAMPDORIA ALE’ CAMMINEREMO CON TE – Yes, we Can…drevaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 30 novembre 2021, 11:41News Doria
di Corrado Camera
per Sampdorianews.net

SAMPDORIA ALE’ CAMMINEREMO CON TE – Yes, we Can…dreva

La rubrica sul centrocampo della Sampdoria.

Le due vittorie della Sampdoria con Salernitana e Verona riportano qualche squarcio di sereno sopra i cieli di Bogliasco. Parlo di squarcio e non di sereno totale perché i sei punti conquistati negli ultimi due turni sono sicuramente una boccata di ossigeno, ma devono essere i primi passi di ripartenza e non un motivo per rilassarsi. Soprattutto nel secondo tempo con l’Hellas si è vista una Sampdoria determinata, anche se a tratti un po’ arruffona e disordinata, e quello spirito non va smarrito.

Il tratto comune alle due partite è stata la stessa formazione iniziale. Un 4-4-2 classico con a centrocampo Verre a sinistra, Candreva a destra, Ekdal e Thorsby centrali. A trascinare la squadra, con prestazioni e goal, ancora una volta è stato Antonio Candreva. Per il campionato dell’esterno romano sono rimaste ormai poche parole da spendere. La manovra offensiva passa spesso dai suoi piedi, ma oltre ad essere un’opzione importante in costruzione è diventato pressoché letale quando si affaccia in area di rigore. Ha avuto qualche passaggio a vuoto con Torino e Bologna e anche nel primo tempo a Salerno, prima del goal del raddoppio, in un paio di circostanze poteva concludere meglio. Tuttavia, quando la Sampdoria vince il suo sigillo non manca mai.

Altrettanto importante nei due match contro Salernitana e Verona è stato Albin Ekdal. Come già lo scorso anno, quando lo svedese entra in forma è il vero equilibratore della squadra, ha un’intelligenza tattica tale che gli permette di essere molto spesso nel posto giusto e quando non lo è sa spendere falli e ammonizioni in maniera adeguata. Il goal del vantaggio contro i gialloblu, ottimo per tempismo dello stacco, è stato solo la coronazione delle prestazioni recenti. La squalifica contro la Fiorentina è un peccato.

Anche il recupero dall’infortunio di Valerio Verre è stata un’ottima notizia per D’Aversa. Nella scorsa rubrica avevo scritto che non pensavo che il suo rientro potesse rappresentare di per sé una svolta. Resto di quell’idea, ma viste le due ultime partite direi però che è stato quantomeno un fattore. Al di là del contributo al goal del raddoppio all’Arechi (era una delle opzioni di scarico sul contropiede condotto da Quagliarella) e al goal del pareggio con il Verona (suo il cross spizzato da Caputo per l’87), Valerio è stato il primo centrocampista a portare pressing agli avversari, il più alto. Può sembrare una piccola cosa, ma questo ha permesso a Thorsby di giocare un po’ più arretrato rispetto a quanto visto con il Bologna, offrendo più copertura e meno campo agli avversari.

Con i rossoblu sia Morten che Askildsen avevano dato l’impressione, in più di un’occasione, di essere alla rincorsa dei centrocampisti avversari. Nelle ultime due sfide, questa impressione non si è più avuta. Ecco, la generosità del numero due norvegese è indubbia. Per come si sbatte, per quanto salta, per quanto contrasta, nessuno può dirgli niente. La sua fisicità, per la Sampdoria di oggi, è un asset di rilievo. Le ultime due partite dimostrano che se dosato diventa ancora più determinante e le sue prestazioni ne risentono in meglio.

Rispetto a queste due ultime partite, ci sono soprattutto due aspetti su cui vorrei vedere la squadra migliorare e mi sento di sottolineare. Il primo è la freddezza sotto porta. Soprattutto con la Salernitana, come era successo con il Bologna, prima di trovare il goal non sono state sfruttate almeno cinque nitide occasioni (alcune da centrocampisti, altre dagli attaccanti). In alcuni casi abbiamo assistito a parate difficili e decisive dei portieri avversari, ma cinque occasioni sono tante e non è detto che ricapitino. L’altra cosa è l’attenzione nei primi passaggi dopo aver riconquistato palla o più in generale in fase di uscita dalla propria trequarti. Si perdono ancora tanti, troppi palloni in queste fasi. A volte succede per passaggi sbagliati di chi ha palla tra i piedi, altre volte per mancanza di movimenti in ricezione. Sono aspetti che richiedono cura e attenzione e tanto lavoro.

Per concludere vorrei unirmi al messaggio lanciato da Candreva in occasione del goal. Ti aspettiamo, MIki! Non mollare, Miki!