Incocciati: "Napoli, scudetto nel segno dello spettacolo. Modello per gli altri"

Beppe Incocciati, una stagione nel Napoli (con Maradona di cui è stato grande amico), racconta i segreti della squadra partenopea di Spalletti capace di vincere trionfalmente lo scudetto. "Ha dimostrato un grandissimo valore anche perchè non c'erano aspettative notevoli. Non dimentichiamoci che in estate aveva perso punti di riferimento in difesa e in attacco e arrivavano giocatori non conosciutissimi. La società - spiega incocciati a Tuttomercatoweb.com - ha lavorato benissimo e Spalletti è riuscito ad amalgare tutti. In più c'è stato un elemento determinante, l'intelligenza dei giocatori che hanno recepito subito le richieste del tecnico. Così si è creato un ambiente molto positivo e sono state evidenziate le qualità dei singoli. Grazie al Napoli c'è stato un cambio di marcia per il campionato italiano: i partenopei hanno di nuovo offerto un calcio divertente, organizzato e propositivo. Spero che questo messaggio non passi sotto traccia: serve recuperare ciò che è stato perso e gli allenatori dovranno sempre più pensare a far giocare bene le squadre. Quando ci si allena per giocare bene il più delle volte si vince".

Qual è stato il simbolo del Napoli?
"Ci sono una serie di componenti da sottolineare. E' chiaro che Osimhen, Kvara, Lobotka, Zielinski, Lozano e Politano hanno dimostrato qualità e disciplina tattica: si sono messi a disposizione e sono stati determinanti. Il Napoli ha avuto l'attacco migliore e quando si ha una responsabilità offensiva non è cosa da poco".

E' possibile fare un paragone con gli scudetti precedenti?
"Ogni scudetto è caratterizzato da tante particolarità. E' evidente che il tricolore con Maradona numero 10 ha un sapore storico e speciale. Ma è giusto oggi evidenziare il lavoro di questi ragazzi, dello staff e del club. E anche, ripeto, il livello del gioco che deve essere un modello per gli altri".