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Silas: "Io, Genova, il mio kayak e quelle gite a Portofino. Era una gran Samp"

ESCLUSIVA TMW - Silas: "Io, Genova, il mio kayak e quelle gite a Portofino. Era una gran Samp"TUTTO mercato WEB
© foto di Marucci
giovedì 30 aprile 2020, 20:15Serie A
di Lorenzo Marucci

Quando lo raggiungiamo al telefono è in attesa di iniziare una partita di futevolei. Silas, l'ex giocatore di Cesena e Sampdoria, è a Campinas. "Sono nella città di Careca - dice a Tuttomercatoweb.com - e visto che è possibile facciamo delle partite. Oltre a me e ad Antonio, ci sono i miei figli e anche Joao Paulo, l'ex del Bari. Giochiamo sulla sabbia, fortifica i muscoli. I ragazzi sono forti, giocano bene, noi invece abbiamo le ginocchia che non sempre collaborano...".

Adesso fa l'allenatore?
"Sì, ma in questo momento sono fermo. E vorrei trovare qualche occasione fuori dal Brasile. Nel frattempo faccio l'opinionista per ESPN. Con me in tv ci sono tra gli altri Ze Elias, Cesar Sampaio, l'ex portiere Zetti, Djalminha"

Ripensa spesso all'esperienza con la Samp?
"Ne parlavo anche l'altro giorno con Pagliuca. Ma vedo spesso anche Cerezo. E' stata una bella avventura quella in blucerchiato, col rammarico della finale di Coppa Campioni persa contro il Barcellona. Fu una gran delusione, era il momeNto giusto per chiudere un cerchio dopo i grandi trionfi degli anni precedenti della Samp".

In panchina c'era Boskov che allenava un gran gruppo...
"Per me è stato come un padre, mi ha guidato e dato suggerimenti. Era un uomo di grande esperienza, ma mi aiutarono in tanti da Vierchowod a Pagliuca allo stesso Cerezo. La squadra era forte, con Mancini e Vialli due fuoriclasse".

Rimase però solo un anno a Genova...
"Non era così facile farsi spazio in quella squadra forte e collaudata. Ero ancora giovane e forse sarebbe staot meglio se fossi andato prima in Argentina e poi in Italia. Sarei stato più maturo e più pronto. Comunque in città mi sono trovato a meraviglia. Ricordo che avevo un kayak che lasciavo sulla spiaggia e poi lo prendevo per fare qualche giro. Andavo a casa di Mancini oppure a Santa Margherita Ligure o a Portofino. Momenti eccezionali, posti tra i più belli al mondo".

Le partite più belle con la Samp?
"Quando vincemmo con l'Inter in casa. Ma anche quando pareggiai di testa contro la Roma all'ultimo minuto dopo che anche Pagliuca si era portata nell'area giallorossa. E poi ricordo il gol segnato col Rosenbrog, un pallonetto dal limite dell'area".

Lei vinse anche un premio di 700 bottiglie di vino che però non ritirò mai...
"Alla prima do campionato io segnai al settimo minuto e Pagliuca parò un rigore al nono. Lui vinse trecento bottiglie che ritirò, io settecento ma sul momento non le presi. Pensai di prenderle a fine stagione. Solo che dopo il campionato il Milan mi volle per una tournèe e non andai mai a ritirarle. Dovrei chiedere a Pagliuca se ne ha ancora..."

Al Cesena invece che esperienza fu?
"Bella, sono stato bene e c'era anche un'ottima cucina. Piaceva molto anche a mia moglie. Il rammarico è la retrocessione. All'inizio c'era Lippi in panchina poi le cose non andavano bene e fu sostituito. Volevano che restassi e scendessi in B ma non me la sono sentita perché avevo il timore di perdere la Nazionale".

Adesso cosa segue del campionato italiano?
"Vedo un buon equilibrio e ho letto dell'ipotesi Arthur per la Juve. In un centrocampo come quello bianconero ci starebbe benissimo. Tra i giocatori della nazionale azzurra mi piace invece Verratti. Rispetto ai miei tempi mi sorprendono le difficoltà del Milan. A quell'epoca c'era la Juve, il Napoli e appunto la squadra rossonera".

Di Paquetà che idea si è fatto?
"Il problema oggi è che tanti brasiliani non vanno in Europa per imparare. A volte bisogna saper accettare la panchina. E invece tanti pensano che se succede è perchè l'allenatore ce l'ha con te. Firmino ha vinto praticamente tutto col Liverpool ed è stato decisivo eppure a volte viene messo in panchina... Se fai parte di un gruppo di livello non deve essere un problema finire a volte tra le riserve".

I suoi consigli dal Brasile per l'Italia...
"Rodrogo Caio difensore forte del Flamengo. Bruno Henrique attaccante sempre del Flamengo. E come centrale difensivo Luan Peres del Santos".

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