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La prima vera Juve di Maurizio Sarri?

La prima vera Juve di Maurizio Sarri?TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 28 settembre 2019, 18:10Serie A
di Ivan Cardia

Fermi tutti. Senza il gol di Miralem Pjanic a fine primo tempo, forse, staremmo parlando di una partita stregata. E il valore dell'avversario, la SPAL attualmente ultima in classifica al cospetto degli otto volte campioni d'Italia, non può essere un dato secondario. Il punto interrogativo a chiusura del titolo, in fin dei conti, non è certo un orpello stilistico. Perché il dubbio se valutare dall'ottimo secondo tempo contro la SPAL quanto la Juventus di Maurizio Sarri inizi ad assomigliare al suo tecnico è più che lecito.

Di sicuro, ci va sempre più vicina. Dopo una prima frazione di gioco sonnacchiosa, i bianconeri si sono scatenati. Il possesso palla orizzontale e stantio, ma pur sempre continuo (66% a fine primo tempo), trasformato in verticale è diventato uno strumento di attacco nella ripresa, alzando i ritmi e togliendo il respiro all'avversario. Complice anche la buona giornata dei migliori giocatori in rosa: Miralem Pjanic, tra i più coccolati sin dall'avvio dell'avventura di Sarri a Torino, è in un momento di forma clamoroso e un lontano parente del regista compassato, pronto al compitino, visto a tratti nell'ultima stagione di Allegri. Il bosniaco ha curato triangolazioni e aperto praterie con i suoi palloni in verticale, mutando il volto della squadra che è andata negli spogliatoi in vantaggio ma non troppo convincente e ne è tornata travolgente.

Cosa manca? Lo spunto delle punte, soprattutto Paulo Dybala: questa Juve di Sarri, che per certi aspetti assomiglia molto di più all'Empoli (leggi trequartista) che al Napoli di Sarri, ha nell'argentino un giocatore che oggi è già stato determinante quanto a sviluppo di gioco. Servono i suoi gol, e a quel punto la sensazione è che la Joya possa anche oscurare Higuain nelle gerarchie sarriste. Poi, l'inserimento a pieno ritmo dei nuovi arrivati, specie a centrocampo: benino Ramsey, al netto di qualche imprecisione, abbastanza male Rabiot. Per la cronaca, rispetto al francese non è detto che Emre Can debba rimanere ai margini tanto a lungo. Ha scontato le parole post-esclusione Champions. Può essere anche lui un tassello in più per arrivare a una Juve che sia di Sarri a tutti gli effetti.

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