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Le pagelle dell'Hellas - Lazovic si sgonfia, nel finale è tracollo. Prima gioia vana per Amrabat

Le pagelle dell'Hellas - Lazovic si sgonfia, nel finale è tracollo. Prima gioia vana per AmrabatTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 26 luglio 2020, 21:37Serie A
di Luca Chiarini
Risultato finale: Hellas Verona-Lazio 1-5

Radunovic 5 - Un premio alla professionalità del portiere serbo. Non corre pericoli nel primo tempo, fino all'extra-time: poi Volpi assegna un penalty alla Lazio per fallo di mano di Lazovic, e il diagonale di Immobile s'infila proprio in buca d'angolo. La deviazione beffarda di Pessina sulla punizione di Milinkovic lo mette fuori causa, s'arrende anche all'acuto di Correa e al gioiello ancora di Immobile, che completa l'opera inducendolo al fallo da rigore, preludio del pokerissimo.

Rrahmani 5,5 - Da autentico stopper, s'immola su due conclusioni ravvicinate a cavallo del trentesimo di Luis Alberto e Correa, evitando il peggio. Assorbe il colpo ruvido rifilatogli da Parolo e stringe i denti. La tenuta è complessivamente buona, anche se non è esente da colpe sul tris dei biancocelesti, in occasione del quale si fa trarre in inganno dalla sterzata secca di Correa.

Gunter 5,5 - Gli si potrebbe imputare di non aver accorciato in tempo sul poker della squadra di Inzaghi, ma la giocata di Immobile è sensazionale per celerità ed esecuzione. Prova disperatamente a salvare l'insalvabile sul timbro di Correa, ma non fa altro che correggere il porta la conclusione del Tucu.

Veloso 6 - Il compito è potenzialmente ingrato per uno con le sue caratteristiche. La mente calcistica, però, è superiore, e gli consente di disimpegnarsi molto bene anche nel ruolo di terzo centrale. Tatticamente offre una soluzione in più, garantendo una costruzione dal basso di assoluta qualità. (Dall'87' Lucas s.v.).

Faraoni 5 - Un'ora abbondante di ineccepibile diligenza tattica: non patisce le incursioni di Anderson e accompagna come può le sortite dei suoi sul binario di destra. Il tris servito da Correa scaturisce da un suo pallone perso malamente in uscita. (Dal 79' Dimarco s.v.).

Amrabat 6,5 - Quasi impercettibile l'intervallo di tempo che intercorre tra la frittata di Luiz Felipe e il movimento ad accogliere tra le braccia il pallone. Rende grazie al difensore biancoceleste e trasforma il penalty, con freddezza. L'abbraccio con Juric suggella la soddisfazione per l'agognato primo centro in questa Serie A. Nel novero dei migliori, al netto del pesante passivo.

Pessina 5 - Nonostante la posizione più arretrata prova a galleggiare tra le linee, e in alcuni frangenti trova qualche buona traccia. Deviazione nefasta sul piazzato di Milinkovic, anche lui sparisce nel gran finale della Lazio.

Lazovic 4,5 - Legato dal solito fil rouge con Zaccagni, col quale dimostra di aver affinato l'intesa nel corso dei mesi. Meno mordace di alcune settimane fa, anche perché la condizione risente del tour de force giunto ormai al suo epilogo. Sfortunato, e un po' approssimativo sul fallo di mano che provoca il rigore dell'uno a uno dei biancocelesti. Completamente a corto d'energie nella ripresa.

Borini 5 - Spara forte con il destro a metà ripresa, sollecitando Strakosha. Mette il marchio su una delle occasioni più ghiotte per il Verona, ma gli manca un po' di continuità nelle giocate: per alcuni tratti, tende ad isolarsi un po'. (Dal 67' Di Carmine 5,5 - Pochi argomenti da opporre al finale travolgente della squadra di Inzaghi).

Zaccagni 5,5 - La crescita di quest'anno è certificata dalla pulizia nei break nello stretto. Quando ne ha l'occasione trova con puntualità il corridoio per Lazovic, anche con finezze che strizzano l'occhio all'estetica. Qualche pausa fisiologica, vista la riserva di energia della squadra, ma quantomeno non stacca la spina. (Dal 68' Salcedo 5,5 - Qualche guizzo, ma sposta poco là davanti. A referto anche un gol divorato di testa).

Eysseric 5 - Approccia il match con il piglio di chi è deciso a giocarsi al meglio una delle rare occasioni concessegli da Juric. Il falso nove è uno dei leitmotiv di questo scorcio di stagione, e la sua missione è togliere ogni riferimento al terzetto biancoceleste. Le prime giocate sono promettenti, poi sembra defilarsi un po' sul calare del primo tempo. Prova a ravvivarsi dopo l'intervallo, ma a lungo andare la difesa laziale lo assorbe definitivamente. (Dall'86' Stepinski s.v.).

Ivan Juric 5,5 - S'arrangia con quello che ha, perché le assenze pesano per mole e qualità dei singoli costretti al forfait. L'interpretazione è al solito positiva finché il risultato è in equilibrio, poi la qualità della Lazio straborda, e lui non può trovare contromisure.

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