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Roma, da Mancini a Pellegrini: ecco i nuovi leader di Fonseca

Roma, da Mancini a Pellegrini: ecco i nuovi leader di FonsecaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 1 dicembre 2019, 07:00Serie A
di Dario Marchetti

“Eppure il vento soffia ancora”. Lo scriveva De Rossi nella sua lettera di commiato alla Roma cercando di spiegare con con lucida razionalità un addio che di lì a poco avrebbe segnato l’inizio della deromanizzazione del club. Il mercato poi sembrava portar via dalla Capitale anche Dzeko e Kolarov. L’aria era quella di una rivoluzione, ma a Trigoria si interrogavano anche su chi avrebbe guidato la squadra in campo con tutti i senatori ormai alle porte.
VECCHI- L’idea iniziale era di optare per il nuovo che avanza. Difficile, però, immaginare di riemergere senza l’esperienza dei “grandi saggi”. Dunque Petrachi inizia a lavorare ai rinnovi del centravanti bosniaco e del terzino serbo. Se per il primo la buona notizia arriva a ridosso di ferragosto quasi come un fulmine a ciel sereno, per il secondo bisogna aspettare ancora nonostante il diesse giallorosso abbia convinto l’ex City della bontà del nuovo progetto. A dare un’ossatura ancora più strutturata alla squadra ci pensa l’arrivo di Smalling. In tre mesi ha conquistato tutti e la scelta di Dzeko di dargli la fascia da capitano negli ultimi minuti con il Basaksehir è la prova dello status di cui gode il centrale inglese.


NUOVI - Alla loro ombra crescono anche i nuovi leader, non solo tecnici, di Fonseca. D’altronde il tempo passa per tutti e in tre studiano per conquistarsi i galloni di “senatori del futuro”. Da Pellegrini a Mancini, passando per Cristante: due classe 96 e un 95 che più degli altri stanno acquistando spessore all’interno dello spogliatoio. Se Cristante era stato eletto già nel giorno della conferenza stampa d’addio di De Rossi, un percorso simile ha avuto Pellegrini, citato da Totti nel giorno dei saluti alla Roma. Non Florenzi, ma il sette di Fonseca è stato incoronato dal dieci giallorosso per eccellenza. Infine c’è l’insospettabile Mancini, arrivato in estate dall’Atalanta e con qualche problema d’adattamento nei primissimi mesi della sua nuova avventura. Difficoltà, però, messe da parte in poco tempo e in grado di stupire tutti da mediano in un momento di grande emergenza. Le ottime prestazioni da centrocampista, unite alla dedizione del lavoro che quotidianamente mette a Trigoria, hanno conquistato Fonseca, compagni e tifosi. Non manca poi di personalità come dimostrano le parole di qualche giorno fa: “Io giovane? Sì, ma se c’è da mandare a quel paese un ‘vecchio’ lo faccio”. Parole non di circostanza, ma una chiara candidatura a leader mentre studia dal collega Smalling.

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