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Roma, Mourinho: "Pari giusto. Il 3-5-2 non è il mio modulo preferito, ma il migliore per i ragazzi"

Roma, Mourinho: "Pari giusto. Il 3-5-2 non è il mio modulo preferito, ma il migliore per i ragazzi"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 13 febbraio 2022, 20:30Serie A
di Pierpaolo Matrone

José Mourinho, allenatore della Roma, dopo il pareggio ottenuto allo scadere sul campo del Sassuolo è intervenuto al microfono di Dazn: "Quando perdi al 90' e dopo pareggi cambia un po' la dinamica emozionale. Se prima della partita mi avessero pronosticato il pareggio, ovviamente non l'avrei voluto. Stessa cosa all'intervallo. Ma se me lo dici al 90' io rispondo 'Grazie mille'. Posso paragonare questa partita alle sconfitte con Bologna, Verona e Venezia. Anche lì avevamo avuto possibilità di pareggiare e non l'abbiamo fatto, oggi sì. Non volevamo il pareggio, ma è comunque un punto e ci dà la possibilità di rimanere imbattuti nelle ultime quattro in campionato, collezionando otto punti. Potevamo avere più punti".

Siete stati bravi in basso e vi è mancata qualità negli ultimi metri?
"I dieci minuti finali in superiorità numerica non sono sufficiente per cambiare le statistiche. Venire qui e fare quasi il 50% di possesso palla non è facile. Questo significa che dietro abbiamo avuto più stabilità. Principalmente grazie a Kumbulla, che ci ha dato più qualità nell'uscita. Nella prima parte della partita sono mancati ordine, disciplina e riferimenti. Ogni volta che il pallone arrivava sugli esterni c'erano poche opzioni per giocare in mezzo e si andava sempre profondi. Nell'ultima parte del match siamo migliorati, anche quand'eravamo undici contro undici. Il punto è meritato. C'è frustrazione perché venivamo qui per vincere, ma è un punto che sommiamo agli altri, alla fine vedremo quanti ne avremo".

In settimana abbiamo letto tante notizie sulla Roma.
"C'è solo una notizia che io non posso negare, tutte le altre sono zero, è giornalismo di quinta classe, giornalismo senza etica, giornalismo senza l'essenza del giornalismo stesso, ossia la verità. Se c'è una qualità in cui siamo imbattibili è nell'empatia, nell'amicizia che abbiamo noi internamente. Possiamo essere scarsi, sia io che i giocatori, ma non si può dire che non siamo un gruppo unito. Nessuno da questo punto di vista fa danni nello spogliatoio. Possiamo avere i nostri limiti, come sull'azione del secondo gol, che ci farà venire gli incubi. Ma siamo un gruppo unito".

Sul 3-5-2.
"Io la vedo sempre in un modo: i giocatori devono stare bene in campo. Non è il modulo che più mi piace, ma è una conseguenza dei calciatori che abbiamo e di come si trovano loro. Per giocare con tre davanti servono i giocatori di fascia, dove sono? Per giocare a due e fare l'uomo contro uomo servono i difensori veloci, dove sono? Gioco così perché in questo modo i calciatori si trovano meglio".

Che ne dice del feeling tra Pellegrini e Sergio Oliveira?
"E' la prima volta che giocavano insieme. Far fare 90' a Pellegrini è stato rischioso, ma era un rischio da prendere, alla luce del risultato. Cristnate, Veretout, Pellegrini e Oliveira sono giocatori di qualità. Ma per giocare lì, nella casa dei motori, bisogna saper decidere il ritmo e questo noi non l'abbiamo. L'adattamento di Mkhitaryan, che ovviamente non è un regista, è stata veramente positiva. Non è quel giocatore lì, ma di tutti loro è quello che pensa meglio il gioco, che trova meglio gli spazi. Per me è il giocatore più fondamentale della squadra. Dobbiamo migliorare e fare il massimo per chiudere la classifica nel miglior modo possibile. Poi c'è anche la Conference League e la gente sbaglia se pensa che in Conference League non ci sono squadre di qualità. L'altro giorno, ad esempio, ho visto il Rennes contro il PSG ed è un'ottima squadra, in mezzo a tante altre".

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